domenica 2 giugno 2013

L’esercito delle donne

di  - Le unità afghane che danno più soddisfazioni? Solo quelle femminili


L'esercito delle donne

Nel panorama desolante offerto dalle forze armate afghane, spicca l’esempio positivo offerto dalle donne. Mentre gli americani e gli alleati riducono gli effettivi, l’esercito afghano può contare su un numero relativo di soldati addestrati e affidabili, tra questi i corpi speciali femminili. Oltre,  alla cronica tendenza degli afghani ad arruolarsi e poi a disertare portandosi via armi e quanto possibile, l’atmosfera di smobilitazione ha imbaldanzito i talebani, che sempre più spesso riescono ad infiltrarsi tra le reclute e i soldati e a far loro condurre temibili attacchi dall’interno della macchina che dovrebbe garantire la sicurezza nel disperato paese. 

UNA NOVITA’ - L’idea dei corpi femminili si è materializzata appena un anno fa, dopo che le forze occidentali hanno addestrato afghani per dieci eserciti e non ne hanno ancora mezzo, ma non è stata abbracciata solo perché le donne in questione sembrano più fedeli all’impegno che si prendono.
SONO BRAVE E UTILI - I corpi femminili infatti si sono rivelati fin da subito in grado di gettare ponti verso i civili in contesti difficili, oltre a potere/sapere interagire con l’universo femminile con il quale la recluta afghana ha ben poca dimestichezza. Le barriere culturali tuttavia hanno giocato un ruolo pesante anche in questa occasione, perché le arruolate provengono più o meno da tutti i gruppi etnici, azare, turkmene, uzbeke e tajike hanno risposto all’offerta, ma non si è presentata nemmeno una sola pashtun a rappresentare il maggiore gruppo etnico del paese, non a caso quello che alimenta il talebanesimo e che culturalmente si relaziona alla donna segregandola.

I PROBLEMI SPECIFICI - Le donne in questione hanno poi rivelato una particolare predisposizione alle azioni notturne, oltre a dimostrarsi più attente e decise dei colleghi maschi. Non è tutt’oro quel che luccica però, perché anche se appartenenti a gruppi etnici diversi dai pashtun, le donne arruolate hanno comunque problemi con le famiglie, da quelli culturali a quelli più squisitamente prosaici delle cure parentali, perché se l’arruolamento può offrire un minimo reddito e riconoscimento sociale, non risolve il deficit di servizi che dovrebbero assistere cittadini e cittadine impegnate a combattere per il paese.
QUALE FUTURO - Resta da vedere che ne sarà una volta che gli occidentali avranno lasciato il paese, anche se gli USA parlano di una permanenza di altri 10 anni oltre il 2014, data del parziale ritiro, ma per ora tutte le coinvolte sembrano decise a continuare e a costituire non solo un esempio, ma una vera e propria realtà che possa consolidarsi ed espandersi nel medio periodo.
ESERCITO DA POCO - Lo sperano anche gli alleati, che con i loro colleghi hanno sempre avuto una montagna di problemi e che proprio in questi ultimi mesi hanno cominciato a chiedersi se sarà mai possibile affidare il paese a un esercito che, ancora oggi dopo oltre 10 anni di inutili addestramenti einvestimenti, opera ancora come un insieme di bande prive di disciplina e decisamente poco inclini al combattimento, nonostante le tradizioni guerresche del paese.

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