domenica 2 giugno 2013

La strage di ragazzini che bevevano il tè

di  - Quattro adolescenti sarebbero stati uccisi dai soldati di Londra in Afghanistan


La strage di ragazzini che bevevano il tè

Presentata in Gran Bretagna una denuncia per la strage. Il 18 ottobre scorso le forze britanniche hanno fatto sapere di aver ucciso “quattro nemici talebani impegnati in un’azione” nel villaggio si Loi Bagh, nella provincia di Helmand.  Poi invece nei giorni scorsi uno studio legale britannico ha presentato ai media e al ministro della difesa una denuncia, che sostiene che i soldati di Sua Maestà abbiano in realtà ucciso quattro ragazzini afghani che se ne stavano quieti a bere il te.
LE VITTIME - A morire sono stati Fazel Mohammed, 18, Naik Mohammed, 16, Mohammed Tayeb, 14 e Ahmed Shah, appena 12 anni. Secondo gli avvocati “Tutte le vittime erano sotto il controllo della Gran Bretagna al tempo delle morte e degli abusi subiti”, perché il villaggio nel quale si trovavano era nel pieno controllo delle forze britanniche e non c’erano combattimenti o disordini in corso.
LE ACCUSE - “I quattro ragazzi sembrano essere stati colpiti deliberatamente da breve distanza dalle forze britanniche. Tutti sono stati uccisi in un’area residenziale sulla quale le forze britanniche avevano un sufficiente grado di controllo e autorità”, circostanza che vale come presupposto per radicare la loro piena responsabilità per il massacro, qualora i fatti di reato siano riconosciuti da un tribunale.
L’AVVOCATO - Tessa Gregory, che rappresenta la famiglia di due degli uccisi, ha spiegato che i quattro sono stati uccisi mentre stavano bevendo il te nella casa di fango di famiglia e che ora la i loro parenti vogliono sapere perché. La risposta ufficiale per ora è stata dilatoria:” Il Ministero della Difesa ha ricevuto i dettagli di questa accusa martedì con una lettera da uno studio legale britannico per conto di alcuni cittadini afghani, alle quali daremo piena attenzione prima di rispondere”. La lettera rappresenta anche il primo passo della procedura che conduce al tribunale, la Difesa britannica ha 14 giorni per fornire una risposta

Nessun commento:

Posta un commento