IL MONDO DELLO SPORT PIANGE RINO TOMMASI. LA STORICA VOCE DI TENNIS E BOXE SE NE VA A 90 ANNI - FU IL PRIMO IMPRESARIO ITALIANO NELL’AMBITO DELLA BOXE, IL PRIMO DIRETTORE DEI SERVIZI SPORTIVI DI CANALE 5: NESSUN GIORNALISTA ITALIANO CONOSCEVA LO SPORT AMERICANO COME LUI – HA RACCONTATO IL PUGILATO E IL TENNIS: INDIMENTICABILI LE SUE TELECRONACHE CON GIANNI CLERICI - LA CANTATA STRACULT APPENA INIZIAVA LA PRIMA GIORNATA DELL'AUSTRALIAN OPEN (“OH BONGO, BONGO, BONGO STARE BENE SOLO AL CONGO NON MI MUOVO NO, NO”). OGGI COSA GLI AVREBBERO DETTO I BECCAMORTI DEL POLITICAMENTE CORRETTO? – VIDEO STRACULT
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Il mondo dello sport e del giornalismo è in lutto. E’ morto a 90 anni Rino Tommasi, storica firma e voce di tennis e boxe. Nato a Verona il 23 febbraio del 1934, è stato giocatore di tennis e ha iniziato la carriera giornalistica nel 1953. In coppia con Gianni Clerici, scomparso nel 2022, ha commentato i principali eventi tennistici per le reti per le quali i due hanno lavorato fino al 2010, a partire da TV Koper Capodistria, passando per Tele+ e SKY Sport. Telecronache diventano famose per la competenza e la garbata ironia dei due commentatori.
TOMMASI
(…) Dal 1959 al 1970 si dedicò, inoltre, parallelamente all’attività giornalistica, all’organizzazione di eventi di pugilato, in particolare al Palazzo dello Sport di Roma con la sua ITOS (Italiana Organizzazioni Sportive), diventando il primo impresario italiano nell’ambito della boxe e in generale il più giovane di tutto il mondo.
Nel 1981 (anno nel quale fu premiato dall’ATP come “Tennis Writer of the Year“, su votazione diretta dei tennisti professionisti) divenne il primo direttore dei servizi sportivi della rete Canale 5, cominciando così la sua personale carriera televisiva, e nei successivi trent’anni si affermò come il telecronista sportivo più riconoscibile e apprezzato della storia della comunicazione sportiva italiana.
La rete di proprietà di Silvio Berlusconi per cercare di ritagliarsi uno spazio all’interno del monopolio tutto calcistico della RAI decise di acquistare i diritti per trasmettere gli sport professionistici americani, per poi passare al tennis, come raccontato dal nostro direttore Ubaldo Scanagatta: “Gli bastò poco per capire che nessun giornalista italiano conosceva lo sport americano, tutto lo sport USA, come Tommasi. E non solo lo conosceva. Rino sapeva perfettamente come muoversi per contattare le dirigenze sportive dei vari sport, i vari manager. Sembrerà incredibile ma anche per molti valenti e celebrati giornalisti che hanno scritto anche di sport ad eccellenti livelli, già la conoscenza dell’inglese costituiva un ostacolo quasi insormontabile.
Nel 1991 si trasferì a Telepiù (che nel 2004 diventerà poi Sky), sempre con il ruolo di direttore dei servizi sportivi, dedicandosi alle sue grandi passioni, la boxe e la racchetta, e alternandosi tra il lavoro di coordinamento, le telecronache e la produzione/ conduzione di programmi di approfondimento.
Nel corso degli anni ottanta Tommasi prese la decisione di introdurre nel panorama italiano delle telecronache sportive una novità abbastanza rivoluzionaria, ovvero la cosiddetta ‘seconda voce’, scegliendo la poesia scanzonata di Gianni Clerici come compagna di viaggio all’interno del mondo delle storie del circuito mondiale. Il tennis rappresentava la confezione perfetta per i dialoghi della coppia perché il tennis è un gioco che non viene scandito dal tempo del cronometro, perchè le pause del tennis accettano la fantasia delle parentesi. I due giornalisti, stuzzicandosi a vicenda, trasformarono la cronaca in un’altra cosa, la trasformarono nel piacere della compagnia, nel gusto dell’aneddoto, nell’impatto del neologismo giusto: il fascino del racconto era di conseguenza inversamente proporzionale alla vivacità della partita.
rino tommasi con ubaldo scanagatta
La noia di un match banale lasciava infatti ancora più spazio al loro talento, e la sceneggiatura della telecronaca, che non esisteva, si evolveva nell’improvvisazione e nel colpo di scena, perchè la leggerezza non va necessariamente a braccetto con la superficialità: “Oh bongo, bongo, bongo stare bene solo al Congo non mi muovo no, no. Bingo, bango, bengo, molte scuse ma non vengo, io rimango qui.“
Rino Tommasi CLERICI TOMMASIclerici tommasiclerici scanagatta tommasi
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Previti71
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