Il Romanista (L.Latini)
In estate Fonseca voleva anche Manu, ma la Ghisolfi l’ha battuto sul tempo. I due, nati a pochi chilometri di distanza, sono diventati immediatamente pedine inamovibili
Tra Colombes, paese dei sobborghi parigini dove è nato Manu Koné, e la capitale francese ci sono circa una decina di chilometri. Lì, all’ombra della Torre Eiffel, ha visto i natali Youssouf Fofana, centrocampista milanista che - proprio come il connazionale giallorosso - garantisce il giusto equilibrio a una squadra che altrimenti correrebbe il rischio di spaccarsi in due. Entrambi, Manu Koné e Fofana, sono i guardiani dei rispettivi centrocampi: imponenti, forti fisicamente, abili tanto in interdizione quanto in costruzione, sanno “strappare” e fare il cosiddetto box to box di cui si fa un gran parlare da qualche anno a questa parte.
Tra i due, una differenza d’età di poco più di due anni: classe 2001 il romanista, di gennaio 1999 invece il rossonero, prelevato dal Monaco a metà agosto a fronte di 25 milioni di euro complessivi. Subito dopo, il Milan si era gettato anche su Manu, con l’intento di regalare a Paulo Fonseca un centrocampo tutto muscoli e dinamismo. Invece alla fine - nonostante l’inserimento dell’ultima ora - il Diavolo si era visto beffato da Florent Ghisolfi: 17 milioni di euro più bonus per accontentare l’allora tecnico giallorosso Daniele De Rossi, che aveva espressamente richiesto il ragazzo del Borussia Moenchengladbach. Vinta la volata sul Milan proprio a poche ore dalla chiusura del calciomercato estivo, il ds giallorosso aveva condotto in porto proprio con i rossoneri lo scambio Abraham-Saelemaekers.
Così vicini, così lontani
Ad accomunare i due calciatori non soltanto la provenienza geografica, ma anche le origini familiari: quelle di Manu Koné sono ivoriane, mentre quelle di Fofana si dividono tra la Costa d’Avorio e il Mali. Al netto di questo, entrambi sono francesi a tutti gli effetti e hanno già indossato la maglia dei Bleus. Il milanista vanta già 25 presenze (e 3 reti) con i Galletti, e ha preso parte agli ultimi Europei, segnando anche un calcio di rigore decisivo nella sfida contro il Portogallo agli ottavi di finale. Koné, invece, ha debuttato soltanto di recente, il 6 settembre al Parco dei Principi nella sconfitta per 3-1 contro l’Italia; Manu è subentrato al 58’ proprio al posto di Fofana. A seguire, tre gare da titolare con voti ottimi e altrettante vittorie per la Francia, che ha definitivamente (ri)scoperto un suo figlio partito a soli 20 anni per la Germania. Per loro anche 11’ in campo insieme, contro il Belgio, lo scorso 14 ottobre.
Se le nascite li pongono a pochi chilometri di distanza, infatti, Koné e Fofana si sono affermati calcisticamente a circa 900 chilometri di distanza: il romanista nel sud della Francia, in una Tolosa che non dista poi tanto dalla Spagna; il suo collega, invece, a Strasburgo, praticamente al confine con la Germania. Quella di domani a San Siro sarà però la prima vera sfida tra loro, dato che si sono incrociati in una sola altra circostanza tra i professionisti, e per soli 3’: il 7 dicembre 2019, lo Strasburgo di Fofana vinse 4-2 contro il Tolosa di Manu. Quest’ultimo fu mandato in campo soltanto nei minuti finali della gara, subentrando a una vecchia conoscenza giallorossa: William Vainqueur, meteora della stagione 2015-16 (21 presenze complessive). Poi le strade dei due si sono separate, anche perché Fofana si è accasato al Monaco, ma Manu Koné ha scelto la Bundesliga per continuare la sua crescita calcistica. Ora sono pronti ad affrontarsi di nuovo, ma mentre in quella gara del 2019 erano soltanto giovani di belle speranze, oggi Koné e Fofana rappresentano delle pedine pressoché imprescindibili di Roma e Milan.
I numeri
Titolare in 15 delle ultime 16 gare giocate dai giallorossi (ha saltato soltanto la sfida di Coppa Italia con la Sampdoria), Manu Koné ha preso in mano le redini del centrocampo, e in generale della Roma tutta: un altro passo rispetto a Cristante, di cui in questo momento l’ex Gladbach ha preso il posto. La sua presenza in campo giova anche a Paredes, che può così concentrarsi principalmente sul lavoro di regia, senza dover essere costretto a rincorrere ogni volta gli avversari. Finora sono 20 le sue apparizioni, ma bisogna tener conto che è arrivato a Roma proprio in chiusura di mercato. Sono invece 22 le presenze stagionali di Fofana, che Fonseca ha ormai stabilmente messo in coppia con Reijnders, come mediano nel 4-2-3-1; anche in questo campo, il compagno di reparto ne ha giovato, potendo godere di maggiore libertà negli inserimenti offensivi. Insomma, il derby francese tra Koné e Fofana è tra gli aspetti più affascinanti di una sfida che si preannuncia combattuta. Speriamo che Manu possa prevalere
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