NELLA TESLA DEL DRAGONE – LA CASA AUTOMOBILISTICA DI ELON MUSK NEL 2024 HA SEGNATO UN NUOVO RECORD DI CONSEGNE IN CINA: 657MILA VEICOLI, +8,8% RISPETTO AL 2023. MUSK, CHE PRODUCE MILIONI DI VEICOLI NELLA GIGAFACTORY (APPENA RADDOPPIATA) DI SHANGHAI, DEVE FARE PERÒ I CONTI CON LA CONCORRENZA DELLE LOW COST MADE IN CHINA – I DAZI CHOC PROMESSI DA TRUMP RISCHIANO DI ESSERE UN PISTONE FUMANTE NELLE CHIAPPE DEL MILIARDARIO KETAMINICO…
Tesla, vendite record in Cina ma è guerra dei prezzi
ELON MUSK CON IL PREMIER CINESE LI QIANG
(ANSA) - Il 2025 potrebbe essere l'anno del sorpasso cinese su Tesla, col colosso automobilistico Byd che ormai ringhia alle spalle sul fronte delle vendite globali. Nel frattempo il gruppo fondato da Elon Musk mette a segno un nuovo record di consegne nel Paese del Dragone con oltre 657mila veicoli elettrici venduti nel 2024, con un balzo dell'8,8% rispetto all'anno precedente.
E con un vero e proprio boom a fine anno, in cui le consegne sono schizzate del 12,8% su base mensile. Ma il dato non deve ingannare, perché la concorrenza delle case automobilistiche locali si fa sempre più agguerrita, e Tesla continua a perdere in Cina quote di mercato, passando dal 7,8% del 2023 al 6% del 2024.
E il colosso americano, nonostante una capitalizzazione da 1.200 miliardi di dollari, rischia di finire schiacciato in quella che oramai è diventata una vera e propria guerra dei prezzi con i brand cinesi e le loro auto decisamente più convenienti. Così il gruppo di Musk è sempre più costretto ad adottare una politica di super sconti, abbattendo il costo dei propri modelli anche di oltre 1.200 dollari.
"Tesla è la Apple delle auto", affermano gli analisti, sottolineando come quella dei 'maxi saldi' è la stessa policy che in Cina sta adottando la casa di Cupertino per fronteggiare l'assalto all'iPhone da parte di Huawei, Vivo e degli altri produttori locali. Del resto è proprio nel mercato più vasto al mondo che in gran parte si deciderà il futuro di Tesla come di Apple.
Musk da tempo si dice convinto che, senza intraprendere azioni decise sul fronte dell'imposizione di barriere commerciali, i produttori di auto cinesi "demoliranno la maggior parte delle altre case automobilistiche nel mondo".
Si torna dunque a parlare di dazi alla vigilia dell'avvento dell'amministrazione Trump. Gli Usa lo scorso settembre hanno già imposto tariffe del 100% sui veicoli elettrici del Dragone per proteggere i propri brand dalle pressioni poste dalla politica di sussidi e incentivi di Pechino.
Anche in Europa lo scorso anno la Ue ha varato dazi fino al 45% sulle e-car importate dalla Cina, mentre Tesla nel Vecchio Continente gode di un calo delle tariffe al 7,8%. Ma per molti operatori quella dei dazi può essere un'arma a doppio taglio, spingendo sempre più le case cinesi a concentrarsi sul mercato domestico e su altri mercati che non siano Usa e Ue, mettendo così ancora più pressione su Tesla in Cina e sul fronte delle vendite globali.
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Cheney71
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