LUIGI BERLUSCONI, “IL PRETINO” MANDRILLETTO DI ARCORE – IL RITRATTO DEL PICCOLO DI CASA BERLUSCONI - IL BACIO DISPETTOSO A UN AMICO FINITO SU "OGGI" - "IL FRATELLASTRO PIERSILVIO LO AVREBBE PRESO IN GIRO CON DEI MANAGER TV. E PAPÀ SILVIO SI INCAZZO' TELEFONANDO A VERONICA LARIO, CON LA QUALE NON SI PARLAVA DA 4 MESI" - TRA GLI INVESTIMENTI DI LUIGINO, ANCHE IL SOCIAL DI APPUNTAMENTI GAY ISRAELIANO GRINDR…
Estratto dell’articolo di Michele Masneri per il Foglio
SILVIO BERLUSCONI CON VERONICA LARIO E I FIGLIO BARBARA, ELEONORA E LUIGI 1990
Ne ha fatta di strada, il pretino. Il pretino, così lo chiamava, Silvio Berlusconi, il suo ultimo figlio, il piccolo di casa, Luigi. Lo raccontò lui stesso a Paolo Bonolis (2006): “Telefono, chiedo di Luigi e mi dicono di richiamare dopo cinque minuti perché è raccolto in preghiera. Richiamo e mi dicono che è ancora raccolto in preghiera. Sbotto: ma allora sta dicendo messa!”. Il pretino è nato come tutti i figli di Veronica in Svizzera, ad Arlesheim, nel cantone di Basilea, nella “clinica antroposofica di Arlesheim”. (Rudolf Steiner ha un gran ruolo in questa storia, si vedrà tra poco). Riservatezza totale, sito solo in tedesco, alla clinica, e la riservatezza è il segno di questo personaggio che ha fatto della privatezza una specie di brand.
ELEONORA BARBARA E LUIGI BERLUSCONI AL FUNERALE DI SILVIO BERLUSCONI
Il pretino, nato il 27 settembre 1988, dev’essere l’unico trentenne a Milano a non avere un profilo instagram e anche mercoledì secondo la regia Mediaset nella colossale kermesse funeraria in Duomo è stato risparmiato spesso e volentieri dalle telecamere di famiglia (non come la madre Veronica, che tanti si chiedevano addirittura se fosse presente, completamente oscurata dalla diretta, ma abbastanza). Nelle foto obbligatorie, è l’uomo in grigio chiaro, colore minore e raro tra lo stormire dei blu Mediaset e dei neri e canna di fucile dello Stato.
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Da bancario a banchiere, un bel salto, ma anche un bel ritorno alle origini). Il pretino frequenta l’Ordine di Malta, con cui va spesso a Lourdes a portare aiuto agli ammalati ma sotto falso nome, intorno gli hanno creato un diaframma di protezione, raccontarono al Foglio dall’Ordine. Non si sa se usi il cognome materno (Bartolini) come per creare la Fondazione Opsis Onlus che finanzia diversi progetti sociali (recupero ragazzi con storie difficili, ma “non siamo autorizzati a rivelare altro”, vabbè).
LUIGI E MARINA BERLUSCONI CON MARTA FASCINA
Il pretino si è sposato con Federica Fumagalli, dalla quale ha avuto due bambini, Emanuele Silvio, nato nel 2021, e Tommaso Fabio nel 2022. La moglie è una perfetta Kate Middleton brianzola; arrivata in anticipo in Duomo l’altro giorno, sedeva perfetta in secondo banco, in nero, sobria, immota. A Luigino si conosce una precedente relazione con la figlia di Giulia Ligresti, tale Ginevra Rossini, durata quattro anni. Rossini ha un Instagram più “rich kids” e sarà un caso ma la scelta definitiva della consorte è ancora una volta improntata all’understatement. L’amore con Federica Fumagalli (“la Fede”) è scoppiato alla Bocconi dove lui faceva economia e lei giurisprudenza. Poi le nozze, anche qui in riservatezza totale: come raccontano al Foglio, a Sant’Ambrogio, ma mica nella basilica, no, nella chiesina di San Sigismondo, “un gioiello nascosto, molto milanese, anche santambroeus ha la sua corte, con le originali colonne della basilica ambrosiana del Quarto secolo, nel cuore del cortile di donato Bramante”.
ELEONORA BARBARA LUIGI MARINA PIER SILVIO PAOLO BERLUSCONI FUNERALI SILVIO BERLUSCONI
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Il pretino felice è stato allevato a terra, come i Re, in campagna. A Macherio, altra villa, comprata all’epoca dell’amore totale tra Silvio e Veronica. Lì, amore e orto biodinamico. L’architetto Patrizia Pozzi che restaurò villa e giardino oggi non ha voglia di parlare, “tutto è stato strumentalizzato in passato”, mi dice al telefono, vale quello che raccontò nel 2010, sull’orto biodinamico di Veronica, l’idillio rustico in cui son venuti su Eleonora, Barbara e Luigi. I parchi sterminati con le caprette e Veronica scalza, “che non vive il giardino da sciura”, piuttosto “a piedi nudi va a raccogliere funghi e castagne e sceglie fiori di sambuco per le decorazioni delle torte”.
TWEET SU LUIGI BERLUSCONI AI FUNERALI DEL PADRE SILVIO
Luigino è cresciuto così, tra feste da Albero degli zoccoli “perché era stato finalmente completato il tetto e non pioveva più dentro, organizzammo una grigliata nelle vecchie stalle invitando tutti i fornitori. Ognuno portò un piatto o una bottiglia. Si ballò fino a notte fonda al lume delle candele”. I tre fratelli continuano a passare gran parte del tempo lì – tutti gli spazi nell’epopea berlusconiana non sono come quelli nostri comuni mortali, sono colossali case, con staff di decine di persone e – gli staff comparivano qua e là nei necrologi di questi giorni - in armonia. Base della Conoscenza per Steiner è la comprensione dell’uomo nel suo essere tripartito, “corpo anima e spirito” e qui regna l’armonia tra caprette, dividendi ed eliporti.
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Dall’orto biodinamico (con uso di elicottero), le uova del biscione han dischiuso non un nuovo Carlin Petrini bensì un piccolo Enrico Cuccia.
ELEONORA BARBARA LUIGI MARINA PIER SILVIO PAOLO BERLUSCONI FUNERALI SILVIO BERLUSCONI
Sì perché il pretino, in grigio, niente frizzi e lazzi, fa tutto il suo cursus honorum, Bocconi e JP Morgan in incognito, poi nella Sator di Matteo Arpe, poi prende in mano (col suo posto in cda di Mediolanum) i soldi di famiglia, ma né li distribuisce ai poveri, né li spende in sciabolate di champagne e canotti a Formentera e modelle con labbra a canotto. No, li fa fruttare, in silenzio. E alla grande. “E’ stimatissimo a livello italiano e internazionale come finanziere”, mi racconta un collega. E non è la solita frase di circostanza per un rampollo. Oltre all’ovvia liquidità, è come se chiamarsi Berlusconi per lui fosse a questo punto ininfluente. Ha preso la holding Quattordicesima, come si chiama il “pezzo” di Fininvest che spetta a lui insieme a Barbara ed Eleonora, che vale il 21 per cento dell’azienda, da cui arrivano i dividendi. Ma mica sta lì a mungere le cedole, no, ha modernizzato e trasformato la Quattordicesima a partire dal nome, “H14”, che da cassafortina di figli di papà è diventata “il più importante family office italiano che investe in startup”.
BARBARA LUIGI MARINA BERLUSCONI MARTA FASCINA
Dalla sua sede di piazza Borromeo, “H14” ha piazzato investimenti in Deliveroo, Flixbus e altre aziende innovative, con ritorni oltre il 20 per cento, insomma ha fatto più soldi da solo rispetto a quelli ereditati (400 milioni contro 250). Ha comprato e rivenduto il portale Facile.it con una plusvalenza di 20 milioni, e altre operazioni che nel silenzio della holding ricongiungono il pretino con tutto un mondo antico per Milano ma inedito per Mediaset.
E i n passato ha fatto affari anche con Marco Carrai, il piccolo Soros di Matteo Renzi, cosa che portava a credere anche lì a possibili scenari politici, ma senza costrutto. Si cade nel solito equivoco, riecco un Giovannino Agnelli, “riserva della repubblica” come ai tempi dello sfortunato rampollo, educato in America, risorsa democratica per Walter Veltroni. Rampolli illuminati che qualcuno immagina interessati alla politica e alla lusinga romana e in questi giorni vorrebbe addirittura un Luigino pronto a rilevare l’eredità politica del padre. Ma Luigi è un finanziere puro. E puro deve rimanere. In tutti i sensi. In questi giorni qualcuno si spinge a pensare che sia lui il continuatore dell’attività politica di famiglia. “Ipotesi totalmente senza senso”, dice al Foglio un finanziere che lo conosce bene. “Per la sua storia, per il suo modo di essere, per il suo carattere introverso e introspettivo”.
LUIGI BERLUSCONI AL SAN RAFFAELE
Non particolarmente interessato alla politica, anzi, lo descrivono, rispettoso della storia di famiglia, certo, innamorato come tutti quei figli lì del padre e pure della madre, essendo frutto dell’amore bio. La leadership, Luigino ce l’ha ma è finanziaria, quella sì. E qui siamo più in zona Umberto che non Giovannino Agnelli. Tra tutti i figli è quello che ha ereditato dal papà oltre la faccia e il fisico anche la capacità di far soldi. “Giù le mani dal Luigino”, rispondono tutti, gli avvocati d’affari e i finanzieri milanesi, venture capital e private equity, in questi giorni tutti presi a presentare fondi di investimento. Che fai domani? “Lancio il mio fondo”.
LUIGI BERLUSCONI FA VISITA AL PADRE SILVIO AL SAN RAFFAELE
A Milano ci sono più presentazioni di fondi che di libri. “Lasciatelo in pace!”, dicono, i fondi e i loro presentatori. Intendendo: via i giornalisti e via la politica. Come a voler preservare una purezza e una diversità. Diversità dalla famiglia e dal brand Berlusconi, che non è mai stato dopotutto un vero brand milanese: più brianzolo, o nazionale, certo nazionalpopolare, il berlusconesimo, tra Cologno e Napoli, lo si è detto già. Luigino, invece, è più Milano centro, più finanza, più calvinismo, discrezione, grisaglia, un piccolo Cuccia, appunto, in questo la città chiude il cerchio coi Berlusconi, lo riconosce come “suo”, ci si specchia, anche nella generosa umanità che non è facciata. Abate Parini, o abate Tovini, comunque rito ambrosiano. “Il pretino”, cresciuto per nemesi in quella famiglia molto dedita al vivere e alle feste, come ha ricordato mons. Delpini, ma anche ripescando e ricicciando tracce di Dna nel côté suoresco, quello delle zie, le tante zie suore della famiglia che il Cav. evocava sempre.
Qui però niente vocazioni, semmai un’attitudine, cuccesca: anche mercoledì al funerale era lì, l’uomo in grigio, un po’ Lebole, con la sua “Fede”, composta, in nero, seria, in attesa. Understatement: lui nel tempo libero esce con “il maestro di Ju Jitsu e gli amici di Monza”, raccontano, o non esce affatto, magari si diverte di più a Londra o New York dove non è conosciuto. Non è che sia un francescano, eh.
LUIGI BERLUSCONI CON UN AMICO A PORTO ROTONDO
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Commenti di altri amici: “la Fede si è presa l’unico Berlusconi veramente bono e veramente etero” (del resto, la vera famiglia queer l’ha fondata il Cav., altro che Michela Murgia!). E qui si entra nei gossip sul pretino, sogno di dame e cavalieri, palestrato con juicio. Ci sono scatti d’epoca di lui su “Oggi”, in cui “bacia un amico per far dispetto a lei”, recita la dida di questi servizi. "Ora che lo hanno beccato a baciare un amico, anche per Luigi Berlusconi la notorietà comincia a creare grattacapi”, scrisse a un certo punto Dagospia. “Non solo il suo fratellastro Piersilvio, durante una riunione a Mediaset, lo avrebbe preso in giro con dei manager tv.
LUIGI BERLUSCONI A PORTO ROTONDO
Ma la cosa ha fatto incazzare di brutto papà Silvio. Pare che abbia addirittura telefonato a Veronica Lario con la quale non si parlava da quattro mesi". Mah. Tra gli investimenti di Luigino, anche il social di appuntamenti gay israeliano Grindr. Ma sembrano soprattutto wishful thinking, perché il pretino fa gola a tutti, è il più bello dei Berlusca, assomiglia tantissimo al Silvio muscolare degli esordi tra l’altro. Ma è alto. E’ uno dei pochi maschi in circolazione in Italia con molti dividendi e senza tatuaggi (tranne uno piccolo, dietro la nuca). E poi liquido, talmente liquido che se fosse anche un po’ fluido nessuno si preoccuperebbe. Al massimo, daranno la colpa a Steiner.
BARBARA BERLUSCONI CON I FIGLI A PORTO ROTONDO - LUIGI BERLUSCONI
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https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/luigi-berlusconi-ldquo-pretino-rdquo-mandrilletto-arcore-ndash-357471.htm
Briatore71
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