lunedì 31 gennaio 2022

Luciana Littizzetto



"A che tempo che fa"

“Mi rivolgo a voi, senatori, deputati e grandissimi elettori che avete scritto nomi a cacchio tipo Tom e Jerry sulla scheda.

A parte che Tom e Jerry erano più furbi, di voi, questo è inconfutabile, ma vi dico: cretini.

Immani balenghi scarsi di mente.

Faccine di fango, ossi di seppia, e testoline vuote neanche buone per fare il brodo. Musi di rapa.

Mi rivolgo a voi onorevoli che avete scritto sulla scheda per tre giorni consecutivi: Valeria Marini, Amadeus, Totti e Bruno Vespa.

Come vi siete sentiti poi? Vi siete sentiti ispirati? Vi siete sentiti umoristi come Flaiano? Bene non lo siete. Siete degli idioti.


Pensate forse che la gente rida? No, vorrei sapere. Pensate che i vostri elettori si spancino dalle risate?


No. Non ridiamo per niente. Anzi. Ogni volta ci gonfiano le vene del collo, e ci viene il desiderio forte di mandarvi a fare cose in zone del corpo malfamate.

Esimi onorevoli. Ma ve lo devo dire io che sono un saltimbanco che quello dell’elezione del Presidente della Repubblica è un momento sacro, altissimo, è uno dei momenti più alti di un Paese civile… non potete buttare tutto in caciara sempre.


Voi per primi siete stati eletti, che viene dal latino electus, participio passato di eligĕre: cioè prescelti, quelli che devono portare la dignità e l’eccellenza.

Voi dovete essere meglio di me, non pirla come me. Se volete fare i comici andate a Zelig, non a votare il Presidente.

Siate seri… Seri. Pensate al futuro del Paese, che a fare gli scemi ci pensiamo noi.”


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