CHI ERA, CHI NON ERA, CHI SI CREDEVA DI ESSERE DONNA MARELLA – PER CAPOTE IN UN’IDEALE CLASSIFICA DELLA BELLEZZA, LA MOGLIE DELL’AVVOCATO SAREBBE STATA LA PIÙ CARA NELLA VETRINA DI TIFFANY - LA SOFFERENZA PER LE INFEDELTA’ DI GIANNI E LA COMPETIZIONE TRA LUI E IL FRATELLO CARLO, FONDATORE DEL GRUPPO "L’ESPRESSO" - AGLI OCCHI DI AGNELLI, CARACCIOLO AVEVA UNA… – IL LIBRO DI MARCO FERRANTE
Estratto dal libro "Casa Agnelli" di Marco Ferrante (Mondadori 2007) pubblicato da Dagospia
Dal matrimonio con Marella Caracciolo di Castagneto, Gianni ebbe due figli, Margherita e Edoardo. Quando si sposarono lei era una ragazza che veniva da una famiglia principesca con pochi quattrini – suo nonno aveva dilapidato l’immensa fortuna di origine feudale che aveva ereditato –, era elegantissima e aveva una vocazione spiccata per la rappresentazione sociale del sé.
marella agnelli by richard avedon
Da ragazza aveva lavorato a New York come assistente del fotografo Erwin Blumenfeld. È sempre stata molto amata dai fotografi. Clifford Coffin la ritrasse nel 1949 e Richard Avedon negli anni Cinquanta. Il suo ruolo nel jet set internazionale ha il punto di massima celebrazione nel rapporto con Truman Capote. A Katharine Graham – amica degli Agnelli, proprietaria del «Washington Post» – Capote un giorno disse che, in un’ideale classifica della bellezza, Marella Agnelli sarebbe stata la più cara nella vetrina di Tiffany. In Infamous, il film sulla vita di Capote nel periodo in cui sta scrivendo A sangue freddo, Marella è presente nel ristretto numero delle amiche dello scrittore, insieme a Babe Paley (moglie del fondatore della Cbs) e Diana Vreeland. È interpretata da Isabella Rossellini.
Nonostante il tratto icastico, Marella non ha lasciato nell’immaginario collettivo una traccia paragonabile a quella del marito. Molti pensano che ciò potrebbe essere dipeso dal rapporto sbilanciato a favore di lui. Ci sono fotografie bellissime che la ritraggono, ma tutte sostanzialmente fredde (comprese quelle di Richard Avedon, il quale l’adorava – dice la leggenda – per via del suo lungo collo). In un filmato di una recita di beneficenza alla fine degli anni Quaranta a Roma, Marella esegue un numero di danza con Gea Pallavicini (meno brava di lei). In una delle sue foto più belle – che non è in posa, né mondana, ma ritrae una scena di vita quotidiana – attraversa la pista di un aeroporto con suo marito.
Marella ha figurato stabilmente nelle classifiche delle donne più eleganti del mondo, ed è una celebrità nel ramo giardini. Ha scritto tre libri sul tema, uno con la nipote Marella Caracciolo e con Giuppi Pietromarchi, un altro con il fratello Nicola. Ha collaborato con «Vogue» e ha disegnato stoffe d’arredamento.
È molto riservata, poco propensa a parlare di sé o in pubblico. Chi non fa parte della cerchia ristretta delle sue amicizie la giudica una persona vaga, distante, sospesa sulla realtà. Chi la conosce, invece, invita a non sottovalutarne la discrezione e l’effetto che essa ebbe sulla coesione matrimoniale. Gianni Agnelli si considerava un buon marito, ancorché infedele, e non fece mai nulla per nascondere le sue infedeltà. Lei, invece, avrebbe preferito una storia diversa e pativa l’infedeltà.
Era una donna all’inseguimento di suo marito. Tentava di controllare la situazione. Secondo alcuni testimoni e amici intimi questo atteggiamento pesò sull’educazione dei figli: per lei la coppia veniva prima della famiglia. Per lui, lei era sua moglie. Fu visto piangere quando fu sottoposta a un intervento chirurgico. Stava bene con lei ed era – e soprattutto sembrava – protettivo. Per esempio, quando lei esprimeva giudizi che avrebbero potuto essere rettificati, lui lasciava correre. E tutto questo era percepibile dagli altri. Ciò non significa che i loro rapporti fossero idilliaci. Avevano le loro turbolenze.
Dopo la morte del figlio Edoardo e del marito, Marella trascorre molto tempo nella casa a Marrakech e in quella di Calvi.
Edoardo, Marella e Gianni Agnelli
Il contributo Caracciolo alla formazione di Gianni fu superiore a quello che si pensa. Gianni acquisì dai Caracciolo una parte del suo personale birignao – modificò un poco il rotacismo, per esempio – e fu il suocero a trasmettergli alcune relazioni e la curiosità per la politica. Filippo Caracciolo fu sottosegretario agli Interni nel secondo governo Badoglio e segretario del Partito d’Azione. In generale, c’era nei Caracciolo un elemento di modernità e di anticonformismo rispetto alla società del dopoguerra. Gianni subì un misto di influenza e contaminazione molto visibile nel rapporto con il fratello maggiore di Marella, Carlo, fondatore del gruppo editoriale L’Espresso; secondo alcuni Agnelli, l’unica persona che gli tenne davvero testa.
Come ricorda l’altro fratello, Nicola Caracciolo, i rapporti tra Carlo e Gianni attraversarono due fasi. Fino alla metà degli anni Settanta furono molto vicini. Gianni non entrò mai nel capitale dell’Espresso, ma la sua presenza protesse Carlo. Le cose si raffreddarono quando la Dc, soprattutto Amintore Fanfani, fece pressione su Agnelli perché esercitasse un ruolo di persuasione su Caracciolo e sulla linea editoriale del suo gruppo. All’inizio degli anni Settanta Caracciolo e l’Ifil avevano costituito una società editoriale – cui il gruppo L’Espresso non partecipava – che proprio in seguito a queste pressioni venne sciolta. Agnelli offrì al cognato, tramite Gianluigi Gabetti, la guida di una società editoriale americana, la Bantam Books. Carlo disse di no. Gianni si meravigliò del rifiuto e da quel momento – osserva Nicola Caracciolo – scese un’ombra tra i due. Inoltre Car- lo si trovò diviso tra Agnelli ed Eugenio Scalfari, che attaccava il capo della Fiat considerandolo succube della Dc.
gianni agnelli e marella caracciolo
La questione psicologica fra i due rimase intatta. Erano divisi, ma anche inestricabilmente legati, si influenzarono l’uno con l’altro. Erano amici, ma anche in competizione. Agli occhi di Agnelli, Caracciolo aveva una caratteristica di vitalità che lo affascinava. In un’intervista a Gianni Minoli, Agnelli confessò che se non fosse nato così ricco non lo sarebbe mai diventato. Caracciolo aveva l’energia, invece, di chi vuole riprendersi il suo posto nel mondo.
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https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/chi-era-chi-non-era-chi-si-credeva-essere-donna-marella-ndash-196453.htm
TronchettiProvera71
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