venerdì 16 luglio 2021

Afghanistan: giustiziati 22 soldati arresi delle forze speciali afgane, i talebani smentiscono

  © AP Photo / Rahmat Gul

I talebani smentiscono la notizia affermando che si tratta di propaganda.
Almeno 22 soldati di un'unità delle forze speciali afghane sarebbero stati giustiziati nella città di Dawlat Abad, nella provincia di Faryab, il 16 giugno. I talebani* smentiscono la notizia affermando che si tratta di propaganda per convincere a non arrendersi ma Croce Rossa e Ministero della Difesa confermano le morti.
Sebbene l'incidente sia avvenuto quasi un mese fa, solo di recente sono state rese pubbliche anche delle immagini video della presunta esecuzione.
In uno dei video si vedrebbe proprio il momento dell’esecuzione, anche se le riprese sono molto confuse, mentre in un altro sono ripresi i cadaveri dei soldati giustiziati.
Secondo la CNN il commando delle forze afghane avrebbe finito le munizioni mentre cercava di difendere la città dalle forze talebane. Avrebbe cercato di arrendersi ma sarebbe poi stato giustiziato nel modo testimoniato dai video pubblicati dalla stessa emittente americana.
I talebani hanno sostenuto che la CNN abbia ‘travisato’ il filmato nel tentativo di incoraggiare le forze afghane a non arrendersi. Il portavoce del gruppo ha affermato che detengono ancora almeno 24 soldati delle forze speciali afghane, detenzione tuttavia negata dal ministero della Difesa afghano.
 
Secondo il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, le truppe statunitensi finiranno in ogni caso di ritirarsi dalla loro missione in Afghanistan entro il 31 agosto.
 
Nonostante i recenti progressi compiuti dai talebani nel Paese, gli Stati Uniti pare siano irremovibili sulle loro intenzioni, con il generale dell'esercito Austin "Scott" Miller che ha rinunciato al suo incarico di comandante in capo della Missione ‘Sostegno Risoluto’ della NATO e delle Forze degli Stati Uniti in Afghanistan.
Il nuovo capo del comando centrale degli Stati Uniti, il generale Frank McKenzie, che ha assunto la carica di Miller, ha sottolineato che la transizione del potere "segna una pietra miliare importante nella transizione del nostro coinvolgimento in Afghanistan, ma non è la fine della storia".
"Potrete contare sul nostro supporto nei giorni pericolosi e difficili a venire. Saremo con voi", ha detto McKenzie durante una cerimonia a Kabul lunedì, come riportato da The Hill.
Lo stesso giorno, il segretario del Pentagono John Kirby ha contestato l'idea che ai talebani sia stata fornita una "vittoria inevitabile", ma ha omesso di spiegare come gli Stati Uniti aiuteranno le forze afgane in futuro.
"Quello che stiamo cercando di fare è proteggere le nostre opzioni in futuro per assicurarci che il resto di questa operazione di ritiro (drawdown) possa essere sicura e ordinata, e quindi siamo – se posso dire - abbastanza avari riguardo al tipo di informazioni operative che stiamo diffondendo là fuori", ha detto Kirby, notando che questo è un "momento delicato" per la regione.
Il ritiro degli Stati Uniti d’altra parte ha spinto Kabul a fare appello ad altri partner esterni, come le forze armate di Russia, India e Cina, per avere un aiuto alla lotta contro il terrorismo nella regione.
Sebbene le autorità afghane riconoscano il diritto dei talebani ad esistere come forza politica, il governo non accetta che questi divengano una forza egemone.
Attualmente, i talebani controllerebbero almeno 212 distretti in Afghanistan, mentre il governo afghano oramai solamente 70. Altri 116 rimarrebbero contesi, secondo i dati forniti dal Long War Journal della Foundation for Defense of Democracies. Restano contese circa 116 distretti.
 
*organizzazione bandita in Russia
 
https://it.sputniknews.com/20210714/afghanistan-giustiziati-22-soldati-arresi-delle-forze-speciali-afgane-i-talebani-smentiscono-12134564.html
 
Putin71
 

 

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