venerdì 16 luglio 2021

Addio a Christian Boltanski, l'artista della memoria

 


76 anni, firmò installazione per il Museo di Ustica a Bologna

Christian Boltanski

Nel giorno della festa nazionale del 14 luglio la Francia e l'Europa perdono Christian Boltanski, il cosiddetto 'artigiano della memoria', tra i massimi esponenti dell'arte del nostro tempo, la cui infanzia fu profondamente segnata dall'orrore della Shoah. A confermare le indiscrezioni di stampa sulla morte del grande artista francese è stato Bernard Blistène, ex direttore del Centre Pompidou, il Museo d'Arte Moderna di Parigi, che gli consacrò una grande mostra a inizio 2020.

Boltanski era nato a Parigi il 6 settembre 1944, con l'Europa ancora stretta nell'abominio della guerra nazifascista. Il padre, medico ebreo di origini russe e ucraine, passò il periodo dell'Occupazione nazista in un nascondiglio ricavato nell'appartamento di famiglia. La madre, Marie-Lise Ilari-Guérin, era invece una scrittrice di religione cattolica, che scriveva dietro lo pseudonimo di Annie Lauran. Boltanski ha avuto due fratelli più grandi, il linguista Jean-Elie, nato nel 1935 e Luc, venuto al mondo nel 1940, poi divenuto sociologo. Fotografo, scultore, regista, cominciò con la pittura che abbandonò abbastanza presto, anche se soleva definirsi pittore. A renderlo celebre nel mondo intero sono state soprattutto le installazioni in cui mischiava angosce, emozioni e ricordi. Il suo nome è legato a doppio filo anche all'Italia e soprattutto a Bologna, per aver trasformato in un'installazione artistica il relitto del Dc-9 dell'Itavia precipitato in mare alle 20.50 del 27 giugno 1980 a largo di Ustica. L'opera si trova nel museo per la memoria di Ustica, promosso dall'associazione dei familiari delle vittime. Boltanski ha rimesso insieme duemila frammenti circondati di 81 specchi, di 81 voci, di 81 lampadine che provano (con un crescere e diminuire d'intensità) a restituire alle 81 vittime almeno il respiro della memoria, grazie anche alla lista dei loro effetti personali. "Ho voluto ricostruire la memoria della catastrofe - disse l'artista francese all'inaugurazione, nel 2007 - ma con gli specchi anche far partecipare ogni spettatore all'installazione". Annunciata in un primo tempo dal sito internet del quotidiano Le Monde, poi dai colleghi de Le Figaro, la morte di Boltanski è stata confermata da Blistène: "Sì, è morto stamattina all'ospedale Cochin di Parigi, dov'era da qualche giorno. Era un uomo pudico, ha nascosto le cose per quanto ha potuto"; ha detto, intervistato dall'agenzia France Presse, deplorando "una grandissima perdita. Più di tutto amava la trasmissione tra gli esseri, attraverso i racconti, i ricordi. Resterà uno dei più grandi contastorie del suo tempo. Era un inventore incredibile". 

(ANSA)

LePen71

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