A CUBA LA DISPERAZIONE È DIVENTATA PIÙ FORTE DELLA PAURA - MANCANO CIBO E MEDICINE, IL COVID DILAGA, SONO COMINCIATI PURE I BLACKOUT DELL'ELETTRICITÀ: LA GENTE È SCESA IN PIAZZA IN TUTTO IL PAESE, COME NON SUCCEDEVA DAL 1994, AI TEMPI DEL CROLLO DELL'URSS - IL PRESIDENTE DÍAZ-CANEL FA IL SOLITO GIOCO DELLO SCARICABARILE: "COLPA DELL'EMBARGO AMERICANO". BIDEN HA DIFESO I MANIFESTANTI, CHIARENDO CHE SE L'AVANA SI ASPETTAVA UN RAPIDO RITORNO ALLE APERTURE DI OBAMA, HA SBAGLIATO I CALCOLI...
Paolo Mastrolilli per "La Stampa"
La disperazione è diventata più forte della paura. Solo così si spiegano le manifestazioni scoppiate in tutta Cuba, per rimproverare al regime castrista la mancanza di beni basilari come cibo e medicine, sempre esistita ma acuita dal Covid.
Il presidente Díaz-Canel ha usato il solito gioco di scaricare ogni colpa sull'embargo americano, sollecitando i rivoluzionari a scendere in piazza: «Dovranno passare sopra i nostri cadaveri».
Ma è evidente che non funziona più. Può darsi che la repressione riesca a rinchiudere la gente nelle case, ma resta da capire fino quando. Perciò il presidente Biden ha difeso i manifestanti, chiarendo che se L'Avana si aspettava un rapido ritorno alle aperture di Obama, ha sbagliato i calcoli.
Un po' perché Joe deve recuperare i voti di cubani e ispanici persi in Florida, ma anche perché forse intravede una nuova strada per premere sul regime.
Le proteste sono cominciate domenica pomeriggio a San Antonio de los Baños, vicino alla capitale. Poco dopo si sono estese a tutto il Paese, fino a Santiago de Cuba, la «ciudad rebelde siempre» dove i Castro erano nati, cresciuti, e avevano avviato la rivoluzione.
Fonti della dissidenza, raggiunte per telefono a L'Avana, hanno detto di essere rimaste sorprese dalle manifestazioni: «Non c'è stato alcun complotto, non sapevamo niente. È una protesta spontanea, nata dal fatto che la gente non ne può più. Mancano cibo e medicine, il Covid dilaga, e adesso sono cominciati pure i blackout dell'elettricità. La gente non sa più come sopravvivere, scende in strada per disperazione».
Una roba del genere non si vedeva grosso modo dal Maleconazo del 1994. Allora c'era la scusa del crollo dell'Urss, mentre adesso l'accelerazione è stata provocata dal Covid, ancora più difficile da gestire senza mezzi e competenza.
Secondo il ministero della Sanità, i casi attivi a Cuba sono 32.000, su una popolazione di 11 milioni. Solo domenica, però, si è registrato un picco di 6.932 contagi e 47 decessi. Soltanto il 15% della popolazione è vaccinato, ammesso che le iniezioni di Soberana e Abdala garantiscano la protezione del 92% vantata dal governo.
La pandemia ha complicato le condizioni economiche già difficili, aggiungendo alle sanzioni rimposte da Trump la chiusura del rubinetto del turismo. Anche il Venezuela è in difficoltà, complicando gli approvvigionamenti di petrolio e la crisi energetica.
Díaz-Canel, che ad aprile ha assunto tutti i poteri dopo il ritiro di Raul Castro dalla guida del Partito comunista, sa che la situazione è grave. Perciò domenica sera ha interrotto i programmi televisivi, per rivolgersi alla popolazione. Ha ripetuto che la colpa della crisi è dell'embargo, accusando imprecisati provocatori di approfittarne. Quindi ha detto: «L'ordine di combattere è stato dato. Rivoluzionari, andate in strada!».
Gli hanno obbedito in fretta, e i gruppi paramilitari del regime sono apparsi nelle zone calde. Un centinaio di dissidenti sono stati arrestati, fra cui José Daniel Ferrer e gli artisti Luis Manuel Otero e Amaury Pacheco.
raul castro con miguel diaz canel
La Russia ha subito difeso Cuba, denunciando interferenze esterne. Biden ha risposto con questo avvertimento: «Siamo al fianco del popolo cubano e del suo forte appello alla libertà, e al sollievo dalla tragica morsa della pandemia e dai decenni di repressione e sofferenza economica, a cui è stato sottoposto dal regime autoritario cubano. Il popolo afferma con coraggio i diritti fondamentali e universali. Tali diritti, compreso quello alla protesta pacifica e a determinare liberamente il proprio futuro, devono essere rispettati. Gli Usa chiedono al regime cubano di ascoltare il proprio popolo e servire i suoi bisogni in questo momento vitale, piuttosto che arricchirsi».
miguel diaz canel e raul castro
Biden era vice presidente dell'amministrazione che aveva ristabilito le relazioni con Cuba, e lo ha pagato perdendo migliaia di voti in Florida. Il suo punto, però, non è solo recuperarli. Prima delle proteste voleva riaprire voli e rimesse, per assistere la popolazione senza aiutare il regime. Ora potrebbe rivedere la linea.
Joe Biden raul castro e miguel diaz canel joe biden e vladimir putin se la ridono il presidente Diaz Canel
https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/cuba-disperazione-diventata-piu-forte-paura-276403.htm
Nessun commento:
Posta un commento