Una bella storia..
lunedi 15 marzo 2004 :
Una bella storia....peccato che sia vera ! !
Berlusconi nel 1985 aveva solo una rete di televisioni locali che
trasmettevano non contemporaneamente gli stessi programmi. Era una
furbata
che permetteva di violare la legge, visto che allora era vietato a
soggetti
privati di possedere televisioni nazionali.
Ma Berlusconi si mette d'accordo con Craxi che gli fa un decreto
legge
apposta.
E fin qui, lo sapevamo già...
Cosi' Berlusconi ha finalmente tre televisioni nazionali vere. Ma
molti
storcono il naso perché, essendo possibili solo 11 reti nazionali, e' un
po'
anomalo che un solo imprenditore se ne prenda tre. Non siamo nel Far
West
che il primo che arriva si prende tutto...
Nel 1994 la Corte Costituzionale con la sentenza 420, stabiliva in
difesa
del pluralismo, che un unico soggetto privato non potesse detenere tre
reti
nazionali, concedendo un periodo di transizione e rimettendo il problema
al
legislatore per una soluzione definitive entro e non oltre l'agosto
1996.
Arriva il 1996, scade nell'indifferenza generale la decisione della
Corte
Costituzionale e Berlusconi continua ad avere tre Tv.
Nel 1997 la legge Maccanico stabiliva che un soggetto non potesse
detenere
più di due reti e che, finché non ci fosse stato un "congruo sviluppo"
via
satellite e cavo, Rete4 avrebbe potuto continuare a trasmettere via
etere,
quest'ultima decisione in palese contrasto con le decisioni della
Corte
Costituzionale che aveva deciso per un termine definitivo entro
l'agosto
1996.
D'Alema, una volta diventato capo del governo, decide di risolvere la
questione e indice una gara per l'assegnazione delle concessioni delle
reti
nazionali. La commissione nominata dal Ministero e' presieduta da un
avvocato di Mediaset. Berlusconi si aspetta che finalmente possa
detenere
legittimamente, con un regolare mandato dello Stato, le sue tre reti
e
relative frequenze. Nel luglio 1999 si svolge questa gara d'appalto,
per
partecipare si richiedono requisiti spaventosi e sembra chiaro che
nessuno
riuscirà a scombinare i giochi.
Invece, colpo di scena. Arriva un tipo con uno scatolone enorme pieno
di
documenti e dice : "Buon giorno sono Francesco Di Stefano di Europa
7,
vorrei due reti nazionali, grazie."
Panico ! E chi e' questo ? E' pazzo ? No, non e' pazzo, e' il loro
peggior
incubo.
Iniziano a mettergli i bastoni tra le ruote : "Le manca il
certificate
3457 !" "No e' qui !" "Il modulo 13 bis compilato in 8 lingue ?" "Ne ho
due,
bastano ?"
Ma poi trovano la furbata : "Il bando di gara richiede di avere 12
miliardi
di capitale versato per rete, lei ne ha solo 12, può chiedere una sola
Tv."
"Balle !" Risponde il signor Di Stefano, "dodici miliardi sono per
concorrere non per ognuna delle due frequenze". Ricorre al Tar e poi
al
Consiglio di Stato e vince.
Insomma alla fine gli devono dare una concessione per una rete nazionale
e
presto anche una seconda perché ne ha diritto e a Berlusconi ne tolgono
una,
non che la debba chiudere, deve traslocarla sul satellite che ormai
e'
ricevuto da 18 milioni di italiani. Ma a questo Di Stefano non gli
vogliono
dare proprio niente. Evidentemente lui deve essere uno che da piccolo
lo
allenavano ad abbattere i muri con la cerbottana perché avvia una serie
di
procedimenti giudiziari spaventosa. Ingiunzioni, diffide, cause
penali,
civili, regionali, Commissione Europea. E vince tutti I ricorsi, tutti
gli
appelli, tutte le perizie.
E alla fine arriva alla Corte Costituzionale che nel novembre 2002,
sentenza
numero 466-2002, ha stabilito inequivocabilmente che :
Retequattro, dal 1 Gennaio 2004 dovrà emigrare sul satellite
le frequenze resesi disponibili dovranno essere assegnate a Di Stefano
!
L'avete sentito dire al telegiornale ?
Abbiamo chiesto a Di Stefano come si sentisse in questa storia e ci
ha
risposto con un lieve sorriso : "Nonostante siano trascorsi ben nove
anni
dalla decisione della Corte Costituzionale, Mediaset continua a detenere
e
utilizzare appieno tre reti nazionali su un totale di sette
concessioni
assegnate sulle undici assegnabili (comprese quelle Rai). Il fatto che
un
soggetto, a cui e' stata data una concessione (in concessione si da'un
bene
pubblico, in
questo caso le frequenze), non riceva poi materialmente il bene e' un
avvenimento che non ha precedenti al mondo.
Nel luglio 1999 Centro Europa 7 aveva fatto richiesta di due
concessioni,
una (Europa 7) l'ha ottenuta, per l'altra (7 Plus) c'e' stato un diniego,
in
quanto non ritenuta idonea per la mancanza del requisito del capitale
sociale. Una sentenza del Consiglio di Stato ha riconosciuto esistente
il
requisito del capitale sociale, per cui siamo in attesa di una
seconda
concessione, anche se il Ministro Gasparri prende tempo.
Nel frattempo Centro Europa 7 per iniziare le trasmissioni, si e' dotata
di
una struttura di oltre 20.000 mq, di otto grandi studi di registrazione
per
le proprie eventuali produzioni, di una library di oltre
3000 ore di programmi e di tutto ciò che e' necessario per una rete
televisiva nazionale con 700 dipendenti.
Questa preparazione e' stata necessaria poiché la legge stabilisce
che,
entro sei mesi dall'ottenimento della concessione,la neo-emittente ha
l'obbligo di iniziare le trasmissioni.
Attualmente Centro Europa 7 e' una società praticamente ferma, non ha
alcun
introito, poiché non e' stata messa in condizione di operare, ma ha avuto,
e
continua ad avere, pesanti oneri per la gestione della struttura,
l'adeguamento della library, l'adeguamento tecnologico, le ingenti
spese
legali, i costi dei dipendenti..."
Ma ora altro colpo di scena : Gasparri si sta muovendo per salvare Rete4.
Il
D.D.L. Gasparri, art. 20 comma 5 e art. 23 comma 1, realizza in pratica
un
condono, riconoscendo il diritto di trasmettere a "soggetti privi di
titolo"
che occupano frequenze in virtù di provvedimenti temporanei,
discriminando
cosi' le imprese come Europa 7 che hanno legittima concessione, il
tutto
sempre al fine di salvaguardare Retequattro.
Infatti, quest'ultima potrà continuare a trasmettere, in barba alla
sentenza
del '94 e del 2002 della Corte Costituzionale e della legge
249/97, pur non avendo ormai da quasi quattro anni la concessione,
mentre
Europa 7 non potrà mai trasmettere, dimenticando che nel luglio 1999
c'e'
stata una regolare gara dello Stato per assegnare le concessioni, gara
persa
da Retequattro e vinta da Europa 7. Si realizza quindi un ennesimo
gravissimo stravolgimento del diritto.
In pratica, chi ha perso la gara (Retequattro) può continuare
tranquillamente a trasmettere, e chi l'ha vinta (Europa 7), perde
definitivamente tale diritto. Non vi sembra straordinario ?
Travolti da un miracoloso afflato civico, i deputati del Polo bocciano
alla
Camera dei Deputati il decreto Gasparri proprio laddove vuol tagliare
la
gola a Europa 7. E' chiaro che le urla di Berlusconi di questi giorni
sono
anche per ricompattare i suoi, che se lo mollano adesso...
Ora bisogna vedere cosa fa il Senato... e poi la legge deve tornare
alla
Camera...
E poi bisogna vedere se Ciampi la firma una legge del genere. Saremmo
all'oltraggio definitivo del concetto stesso di stato di diritto.
Un conto e' fare una legge per non finire in galera, un conto e' fare
una
legge per prendersi qualche cosa che appartiene a un altro. Si
comincia
cosi' e poi si pretende il Jus Primae Noctis.
Quindi, cara cittadina, caro cittadino, sappi che in questo momento si
sta
giocando una partita incredibile. Se questa legge passa quel che e' tuo
e'
suo.
Vedi tu se riesci a far girare questa mail. Che secondo me anche solo se
si
sa in Internet un po' li rende nervosi... Che poi casomai gli viene di
fare
un altro passo falso...Internet non conta niente in borsa ma siamo
comunque
una decina di milioni...
pubblicato da : Giovanni
lunedi 15 marzo 2004
www.emule.it
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