giovedì 14 agosto 2014

La denuncia, "In malora le opere di Umberto Mastroianni"

Lo storico dell'arte De Santi con Kounellis e Pomodoro, "Franceschini intervenga"


Umberto Mastroianni, squarci, fenditure e ruggine nel Monumento ai caduti di tutte le guerre (Frosinone) (foto: ANSA)

Umberto Mastroianni, ruggine e fenditure nel Monumento ai Caduti di tutte le guerre (Frosinone) (foto: ANSA)


Umberto Mastroianni, sculture monumentali in ferro situate, fino a pochi mesi fa, in una volta di Corso Tulliano ad Arpino (foto: ANSA)

Umberto Mastroianni, la Cappella dell'ospedale San Giovanni Bosco a Torino (foto: ANSA)

Umberto Mastroianni, Galassia, 1988. Piombo sbalzato, inciso e colorato.Museo Arpino. Nella foto, com'era e com'e'. (foto: ANSA)

Umberto Mastroianni. Omaggio al Giappone, 1989-90. Piombo inciso e colorato. Museo Arpino Nella foto com'era e com'e'. (foto: ANSA)

Umberto Mastroianni, 11 opere lignee donate alla città di Urbino, 'aggredite da tarli e muffe' (foto: ANSA)

Umberto Mastroianni, Progressione curvilinea 2, 1983. Acciaio colorato dall'artista (foto: ANSA)

Umberto Mastroianni, Progressione curvilinea 2, 1983. Acciaio colorato dall'artista. in mostra a Ostia (foto: ANSA)

Umberto Mastroianni, Bozzetto del Monumento alla Pace, 1985. Cassino, rotonda di Piazza Zeppieri (foto: ANSA)

Umberto Mastroianni, opere fino a qualche tempo fa ammassate sotto la volta di Corso Tulliano ad Arpino. (foto: ANSA)

Cassino, aggiunte in alluminio alla scultura di Umberto Mastroianni (foto: ANSA)

Umberto Mastroianni, opere lignee donate alla città di Urbino (foto: ANSA)

Umberto Mastroianni, sculture della Cappella dell'Ospedale San Giovanni Bosco di Torino (foto: ANSA)

Torino, Cappella dell'Ospedale San Giovanni Bosco, acquasantiera di Umberto Mastroianni (foto: ANSA)

La Cappella dell'Ospedale San Giovanni Bosco di Torino corredata da sculture, bassorilievi, e tarsie di Umberto Mastroianni (1910-1998) (foto: ANSA)

Umberto Mastroianni, Stele della Pace, 1988. Ferro, cm. 1200 circa, collocata in una rotonda alla periferia di Aosta. La ruggine e il degrado sono già evidenti. (foto: ANSA)

Umberto Mastroianni con Floriano De Santi, Arpino, 1993 (foto: ANSA)

ROMA - Il Monumento ai caduti di tutte le guerre ''corroso dalla ruggine'', la Cappella dell'ospedale San Giovanni Bosco, ''a rischio rottamazione''. Ma anche la Stele della Pace aggredita dalle intemperie e le sculture lignee dedicate alla Resistenza ''che versano in una situazione disperata, insidiate da polvere, umidità e tarli''. Da Frosinone a Torino, da Aosta ad Urbino, è allarme per le condizioni in cui versano molte delle opere di Umberto Mastroianni, il grande scultore zio di Marcello e di Ruggero, morto nel '98 nella sua casa museo di Marino.
A lanciare l'appello, chiedendo al ministro Franceschini una collocazione ''in spazi idonei e protetti'' per le monumentali sculture omaggiate negli anni dalla Biennale di Venezia e dal Praemium Imperiale, è lo storico dell'arte Floriano De Santi, studioso dell'artista di Fontana Liri e direttore dell'archivio. Che per la salvezza delle opere di Mastroianni ha ingaggiato da mesi una battaglia senza riserve a colpi di saggi, denunce, interviste. E a sostegno della petizione consegnata al ministro esibisce ora 1500 adesioni 'eccellenti', da Mario Botta a Jannis Kounellis, da Bernardo Bertolucci a Ennio Morricone, da Dario Fo a Gillo Dorfles, Antonio Paolucci, Jeoh Ming Pei (l'architetto della piramide del Louvre), Arnaldo Pomodoro, Claudio Strinati, Giuliano Vangi.
La preoccupazione per la sorte di molte importanti opere del maestro, spiega all'ANSA De Santi, è massima, a cominciare dalla cappella dell'ospedale di Torino, per la quale Mastroianni realizzò ''l'altare, l'ambone, la balaustra e l'acquasantiera'' e le cui sorti, sottolinea, ''sono ora appese ad un giudizio del Consiglio Superiore dei Beni Culturali'' chiamato ad esprimersi entro settembre dopo la ''rottamazione decisa dal direttore regionale Mario Turetta''. E non solo: a rischio, ''aggredito dalla ruggine'', c'è anche lo splendido Monumento ai caduti di tutte le guerre di Frosinone. E poi le sculture in legno che lo scultore regalò alla città di Urbino, mal conservate e insidiate da tarli e muffe.
Critiche e ansie non risparmiano le due istituzioni dedicate ad Arpino e Roma a Mastroianni, due istituzioni che De Santi, a lungo collaboratore dello scultore con il quale ha lavorato dal 1977, rivendica di aver ideato e realizzato. In particolare la Fondazione, accusa lo studioso, ha collocato ''in un'area aperta alle piogge, al vento, alle tempeste più varie'' 14 sculture monumentali in ferro. Mentre il museo di San Salvatore in Lauro ha esposto all'aperto ''per sei mesi negli scavi archeologici di Ostia'' una serie di acciai colorati destinati ora ''ad arrugginirsi e bucarsi''.
Qualche prima risposta è arrivata, almeno dal museo Fondazione di Arpino, che affida la sua difesa ad un post sul suo sito online, nel quale sottolinea che ''le opere monumentali di Umberto sono state realizzate per spazi esterni''. Mentre per il Monumento ai caduti di Frosinone, il comune ha avviato l'iter di affidamento dei lavori di restauro. Artista eclettico, ricordano dalla Fondazione, Mastroianni ''aveva immaginato la Montagna sacra della Scultura, che altro non era che l'esplosione e l'invasione della scultura monumentale nel paesaggio, creando un legame suggestivo con l'antica Arpino''.
De Santi non ci sta, teme che così facendo di quei capolavori resterà ben poco. ''Certamente Mastroianni aveva ideato per Arpino la Montagna sacra della scultura, ma non pensava agli attuali monumenti in ferro'', ribatte ricordando che ''proprio per realizzare questo museo all'aperto'' il Maestro aveva chiesto alla Provincia di Frosinone le risorse necessarie per fondere opere monumentali in bronzo o in acciaio corten e inox. E poi la Fondazione, insiste De Santi citando una recente sentenza del tribunale di Cassino, ''dovrebbe attivarsi'' per recuperare due opere di sua proprietà (Uomo del 1942 e Fontana monumentale del 1974-78) vendute dall'ex presidente Massimo Struffi.
Tant'è,  accuse e amarezze non risparmiano i tanti musei italiani,''a cominciare dalla Gnam di Roma'', che tengono nei depositi le opere dell'artista laziale: ''E' assurdo - allarga le braccia sconsolato lo studioso - i lavori di Mastroianni sono in 271 musei del mondo, nel 2010 per i 100 anni dalla nascita all'estero è stato un tripudio di francobolli commemorativi, convegni, studi. L'Italia, invece, dimentica". (ANSA)

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