mercoledì 13 agosto 2014

Il Sen. Fazzone: da Fondi alla Polverini, passando per Acqualatina


(google)

Renata Polverini ha nel suo comitato elettorale il senatore Claudio Fazzone, coordinatore del Pdl a Latina, colui che è riuscito ad impedire lo scioglimento del Comune di Fondi per infiltrazioni mafiose, la cui presenza garantisce al segretario dell’Ugl almeno 50 mila voti provenienti dalla provincia pontina. La storia del Comune di Fondi inizia quando la Procura distrettuale antimafia avvia le inchieste sui legami tra mafia, camorra e clan della ’ndrangheta dei fratelli Tripodo con i politici delle amministrazioni locali, in un territorio dove si trova il mercato ortofrutticolo più grande d’Europa. I rapporti dei carabinieri, della commissione Antimafia e dell’(ex) prefetto di Latina Bruno Frattasi rivelano gli stretti legami tra politica e attività mafiose. Frattasi nel settembre 2008 chiede lo scioglimento del Comune, ma anche la richiesta avanzata due volte dal ministro dell’Interno Maroni al consiglio dei ministri viene elusa con la scusa che non ci sono indagati, tesi supportata con forza dai ministri Meloni, Brunetta e Sacconi, in ottimi rapporti con il senatore Pdl. I politici locali intanto con uno escamotage riescono ad evitare lo scioglimento per mafia del comune guidato da Luigi Parisella, uomo politico legato a Fazzone. La giunta e il sindaco si dimettono come se fosse scaduto il mandato. Così a Fondi si rivoterà alle amministrative di marzo prossimo. L’unica testa che cade è quella del prefetto Frattasi, che da dicembre scorso viene rimosso da Latina e spostato all’Ufficio di coordinamento delle forze di Polizia. Arrestati alcuni uomini del clan Tripodo ed alcuni funzionari (l’assessore ai lavori pubblici, il capo della polizia e il suo vice, il dirigente dei lavori pubblici, un imprenditore e un funzionario del settore bilancio) ma nessuno che sta alla «testa» politica del sistema. Adesso il ministro Maroni ha inviato le motivazioni degli arresti, nelle quali spiega perché tutte le responsabilità sono state addossate a questi funzionari“. Claudio Fazzone da ex agente di Polizia ed autista di Nicola Mancino quand’era ministro dell’Interno, è stato eletto nel consiglio regionale della Giunta Storace. Oggi rappresenta una delle persone più in vista nel Pdl pontino: all’arrivo della Polverini a Latina qualche giorno fa per presentare la sua candidatura, è stato lui ad organizzare, insieme a Gasparri e Cicchitto, un’accoglienza calorosa. E la Polverini come risponde? Il segretario dell’Ugl fa solo notare che il comitato elettorale «è espressione di tutti i partiti», quindi se Fazzone sta nel Pdl può fare parte del comitato. Sull’appoggio del senatore di Fondi, il Pd ha invece rilasciato diverse dichiarazioni critiche: «Le cattive compagnie della candidata Polverini stanno venendo fuori. Dopo la Destra di Storace arriva anche il pessimo mondo di Fondi» ha spiegato il senatore Vincenzo Vita. Raffaele Ranucci, sempre del Pd, ha aggiunto: «Con buona pace di chi continua a dipingere Polverini come una personalità super partes, è ormai evidente che la sua candidatura alla guida del Lazio è frutto di patti politici dai risvolti inquietanti».
Incarichi di amministratore Acqualatina SpA
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La Società Aqualatina S.p.A. in data 14 dicembre 2009 con nota prot.20090-51914 assunta al protocollo di questo Ente in data 17 dicembre 2009 gli incarichi di amministratore della Società partecipata Aqualatina S.p.A. (Art. 1 comma 735 della Legge 27 dicembre 2006, n. 296) il compenso lordo omnicomprensivo dei Consiglieri di parte pubblica relativamente al periodo 01 gennaio 2009 - 31 dicembre 2009.
Sen. Claudio FAZZONE, Carica: Presidente del Consiglio di Amministrazione. Compenso € 50.505,84.
Sig. Giuseppe SIMIONE, Carica: Consigliere di Amministrazione, Compenso € 31.156,20
Dott. Giovanni TERLIZZO, Carica: Consigliere di Amministrazione, Compenso € 31.156,20
Dott. Gerardo STEFANELLI, Carica: Consigliere di Amministrazione, Compenso € 18.037,80
Dott. Igor RUGGIERI, Carica: Consigliere di Amministrazione, Compenso € 13.118,40 (periodo 11 luglio 2009- 31 dicembre 2009)
 

Le mani sull’oro blu: manette ad Acqualatina. Come funziona il business dell’acqua
Giornata nera per Acqualatina, l’azienda partecipata dalla francese Veolia che da anni ormai è al centro di contestazioni da parte dei cittadini di Aprilia e Latina. Il vertice del gestore misto pubblico privato dell’acqua (51% pubblico, 49% in mano a Veolia e al gruppo Pisante) è stato azzerato di fatto dalla guardia di Finanza con una serie di arresti ordinati dal giudice per le indagini preliminari della Procura di Latina Tiziana Coccoluto.
A finire in manette sei persone. Ci sono anche l’attuale amministratore delegato Silvano Morandi, Raimondo Besson - vicepresidente della società e amministratore delegato di Sorical, che gestisce il servizio idrico in Calabria, nonché consigliere d’amministrazione di Acea Ato2; Giansandro Rossi e Bernard Cynà ex amministratori delegati della società; Louis-Marie Pons, ex consigliere d’amministrazione e rappresentante in Italia di Veolia.
I reati contestati - le indagini erano iniziate nel 2004 - sono gravi e particolarmente significativi. I provvedimenti parlano di associazione a delinquere, abuso di ufficio, frode nelle pubbliche forniture, falsità ideologica in appalti pubblici e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Il vero core business dell’acqua, in altre parole. Al centro dell’inchiesta vi sarebbero le consulenze e i lavori che Veolia e altre società legate al gruppo francese avrebbero offerto, senza gara d’appalto, alla controllata Acqualatina. Fatti denunciati già da tempo dal comitato dei cittadini per l’acqua pubblica e da Legambiente di Latina, che, in diversi dossier, avevano evidenziato la mancanza di trasparenza nella gestione di Acqualatina - contestando oltretutto l’aumento delle tariffe per i cittadini.
La società è un pezzo importante dell’impero dell’acqua e dei servizi ambientali creato da Veolia, che si estende fino alla Calabria e alla Sicilia. La creazione di Acqualatina fu uno dei primi affidamenti del servizio idrico ad una società mista pubblico-privata avvenuto in Italia. Oggi i soci privati di Acqualatina controllano la distribuzione dell’acqua in Campania (con una partecipazione in Acque Campane Spa), in Calabria (con il 47% di So.Ri.Cal., società che fornisce l’acqua ai Comuni) e in Sicilia, dove Veolia ha acquisito le quote di Enel Hydro in Siciliacque.
Le diverse società hanno poi creato recentemente un consorzio, Unihydro, diretto da Raimondo Besson, uno dei componenti del consiglio d’amministrazione di Acqualatina, arrestati ieri dalla Guardia di Finanza. Ed è proprio Raimondo Besson la figura chiave che permette di capire il funzionamento delle società miste pubblico private che hanno in mano gran parte delle risorse idriche italiane. Romano, ingegnere, ex dirigente della Regione Lazio durante la giunta Badaloni, fu l’artefice della legge regionale che disegnò nel 1996 gli ambiti idrici. Dal 2001 passa direttamente al servizio dei soci privati. Viene nominato vice presidente di Acqualatina e, dopo poco, amministratore delegato di So.Ri.Cal, il gestore che oggi controlla tutti i finanziamenti pubblici per la rete idrica in Calabria. Continua, però, a mantenere un saldo rapporto con le amministrazioni pubbliche. Nel 2003 e nel 2004 viene incaricato dal comune di Roma per il «monitoraggio e controllo» della gestione dell’Ato 2 (ambito idrico della provincia di Roma affidato ad Acea), mentre era già vice presidente di Acqualatina, su indicazione del gruppo Veolia. Nel 2007 il comune di Roma lo indica come membro nel cda di Acea Ato 2. I francesi, però, non sono soli nella gestione dell’acqua a Latina e nel Sud Italia. La società che di fatto controlla la partecipazione del gruppo nei diversi gestori dell’acqua si chiama Siba, Società Italo Britannica Acque, il cui Il 75% delle azioni è in mano a Veolia, mentre il restante 25% è della Emit, società controllata da Giuseppe Pisante, già arrestato negli anni ’90 quando era a capo della Acqua Spa. Sarebbe proprio la Sibauna delle società che avrebbero fornito i servizi ad Acqualatina saltando le normali gare d’appalto, facendo scattare le indagini della Procura e gli arresti di ieri.
L’inchiesta di Latina apre quindi un nuovo scenario nella discussione sulla privatizzazione dell’acqua, con sviluppi imprevedibili. Di certo il modello di gestione mista pubblico privata - già denunciato proprio in Calabria dal pm De Magistris - comincia a mostrare un profilo da prima repubblica. Con una preoccupazione in più: la stessa cordata Veolia - Pisante ha iniziato già da tempo ad occuparsi anche di rifiuti ed inceneritori.

MA CHI DOVREBBE CONTROLLARE LA GESTIONE?

Presidente della società è il Senatore CLAUDIO FAZZONE (si avete capito bene, quello che nella trasmissione Annozero PROFUMO DI MAFIA difendeva il Comune di Fondi contro lo scioglimento per Mafia richiesto dal Prefetto di Latina, che tra l’altro vuole querelare).
Per Fazzone il problema ACQUALATINA è tutta colpa della stampa, un pò la stessa tesi che sostiene contro le infiltrazioni mafiose di Fondi... infatti tutti sanno che la stampa in provincia di Latina sta nelle mani di un noto comunista...
Questo senatore, nella passata legislazione, è stato dichiarato (dalla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari) INCOMPATIBILE nella carica di presidente di ACQUALATINA e di senatore della Repubblica. Si sarebbe dovuto dimettere entro 30 giorni.
Leggi il resoconto del senatore Antonio Boccia in ordine alle cariche rivestite da senatori
Poi il GOVERNO PRODI è caduto e si è riandati alle elezioni, adesso FAZZONE è ancora incompatibile (essendo sempre presidente di ACQUALATINA e di nuovo senatore della repubblica) ma ora è membro della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari quindi dovrà decidere sulla sua incompatibilità.
CONFLITTO DI INTERESSI?
CLAUDIO FAZZONE DAL 2010 GUADAGNERA’ 73.600 EURO ANNUI, A FRONTE DEI 92 MILA PRECEDENTI, FINORA HA GUADAGNATO COME AMMINISTRATORE DI ACQUALATINA ALMENO 425 MILA EURO.

I BILANCI DI ACQUALATINA

Il Bilancio dell’anno 2003 si è concluso con un attivo di 103.162 €
Il 2004 è l’anno del crack: il 16 aprile 2004, la Conferenza dei sindaci dell’Ato 4 approva un accordo dove si dice, nero su bianco, che i guadagni spettano ai privati e le perdite al pubblico. «Qualora, alla chiusura dell’esercizio 2004, il volume fatturato all’utenza fosse inferiore a quello preventivato di 38,6 milioni di metri cubi», recita l’articolo 2 dell’accordo, «o i costi siano superiori 346 milioni di euro, ovvero gli introiti da tariffa minori dei costi del 2004, l’Ato garantirà l’equilibrio economico finanziario dell’esercizio 2004 stesso».
A fine anno, l’esercizio 2004 si conferma pessimo, la parte pubblica minaccia di non approvare il bilancio. Acqualatina rischia di dover portare i libri in tribunale. Alla fine il bilancio passa con i soli voti del privato perché all’assemblea dei soci del primo giugno i sindaci disertano in massa. La voragine dei conti è di 14,7 milioni di euro: due terzi della cifra, corrispondono ad appalti che Acqualatina ha concesso in affidamento diretto a società che fanno capo alla parte privata: la stessa Veolia e la sua controllata Siba.
Il Bilancio dell’anno 2005 si è concluso con una perdita di 1.109.697 €.
Il Bilancio dell’anno 2006 si è concluso con un attivo di 347.298 €.
Il Bilancio dell’anno 2007 si è concluso con una perdita di 1.763.515 €, ma la voce di bilancio che più incuriosisce, oltre agli ormai ben noti “compensi degli amministratori”, è la voce relativa al costo del personale. Ha raggiunto la cifra di quasi 16 milioni di euro: quasi il 17,7% in più rispetto al 2006. Voce che già era aumentata di oltre il 12% nel biennio precedente. In 4 anni, dunque, gli stipendi sono lievitati di quasi il 30%, pur avendo la società affidato all’esterno la maggior parte dei suoi servizi (lettura contatori, call center, manutenzioni ecc.)
Per l’ennesima volta, il bilancio del 2008 si chiude con una perdita, pari a 4.361.102 €.
Le cifre del disastro del 2008
183,4 milioni € di debiti, 730 € il debito medio di ogni utente, 60 milioni di debiti verso i Comuni, 5,5 milioni di euro di debiti verso i Consorzi di Bonifica, 55% le bollette emesse su consumi presunti, 90.000 € lo stipendio del presidente Fazzone, 170.000 € lo stipendio dell’ex amministratore delegato Morandi.

I COSTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Esponenti di parte pubblica del consiglio di amministrazione sono:
Il Senatore CLAUDIO FAZZONE, eletto nelle file di Forza Italia, percepisce un compenso annuo di 92.000 € come Presidente di Acqualatina spa. Nel CDA della società dal 2002 al 2008 ha percepito almeno 425mila € (più di 840 milioni delle vecchie lire);
Il sig. GIUSEPPE SIMEONE, consigliere di Forza Italia al Comune di Formia, capo di Gabinetto del Presidente della Provincia, ARMANDO CUSANI. Percepisce un compenso annuo di 32.000 € come consigliere di Acqualatina spa. Dal 2002 al 2008 ha percepito almeno 248 mila € (quasi 500 milioni delle vecchie lire);
Il sig. ONORATO DE SANTIS, ex assessore provinciale di ALLEANZA NAZIONALE, che percepisce un compenso annuo di 32.000 € come consigliere di Acqualatina da Giugno 2006;
Il dott. GAETANO STEFANELLI, addetto stampa dell’ex senatore MICHELE FORTE nonché segretario provinciale dell’UDC, che percepisce un compenso annuo di 32.000 € come consigliere di Acqualatina da Giugno 2006;
Complessivamente il CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE (membri pubblici e privati) dal 2003 al 2008 è costato quasi 4 milioni di euro (circa 8 MILIARDI delle vecchie lire);

LA LUNGA MANO DELLE BANCHE

Acqualatina, il 23 maggio 2007, ha stipulato con la Depfa Bank plc un contratto di finanziamento a lungo termine, "no recurse" (project finance) per un importo complessivo di 114,5 milioni di euro.
Il finanziamento dovrebbe servire a fare quegli investimenti promessi, ma non ancora realizzati, dal socio privato quando si aggiudicò l’appalto...
Come forma di garanzia al soggetto finanziatore non è bastato il pegno sulle azioni della Società del 49% in mano ai privati, ma ha voluto anche almeno il 17,7% di azioni riferibili ai Soci Pubblici (i Comuni).
Perché la banca ha voluto anche il 17,7% delle azioni dei Comuni? E’ semplice: perché "l’Assemblea delibera validamente con il voto favorevole di due terzi del capitale rappresentato". (che corrisponde al 66,6% delle azioni, quindi con 49% + 17,7% = 66,7% la Banca fa quello che vuole)
I Comuni di Sperlonga, Sonnino, Cisterna di Latina, Lenola, Minturno, Terracina, Fondi, SS. Cosma e Damiano, Sabaudia e Latina (24,82% del capitale sociale di Acqualatina), (tutti guidati da amministrazioni di centrodestra fedeli a FAZZONE) si sono affrettati subito a concedere, attraverso delibere di giunta comunale, questo pegno. Però, sembra che l’atto di pegno firmato dai rappresentanti dei Comuni davanti al notaio risulta essere diverso da quello approvato dalle giunte o dai consigli comunali.
Sono stati inseriti ex novo due commi: un trucco per consentire alla Depfa Bank la possibilità di appropriarsi delle quote pubbliche di Acqualatina.
Non dimentichiamoci mai di chi stiamo parlando. La Depfa Bank è la stessa banca per cui è stato richiesto il rinvio a giudizio a Milano con l’accusa di truffa aggravata per le presunte irregolarità nell’emissione di un bond da 1 mi­liardo e 685 milioni di euro sot­toscritto dal Comune e accom­pagnato da un derivato.
Corriere della sera del 13/11/2009.
Ma la Depfa Bank è anche la filiale irlandese che ha portato la sua “casa madre”, la Hypo Real Estate, ad ottobre 2008 ad un passo dalla bancarotta, cui è riuscita a sfuggire solo grazie ad un pesante salvataggio da parte del governo tedesco.

L’INCHIESTA FINITA NEL NULLA

Nel gennaio del 2008 ci fu un’inchiesta della Procura della Repubblica che portò all’arresto (per associazione a delinquere, abuso d’ufficio, frode in pubbliche forniture, falsità ideologica in appalti pubblici e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche) di Paride Martella, ex presidente della Provincia di Latina e contemporaneamente Presidente di Acqualatina (anch’esso incompatibile nella doppia carica, come dichiarato anche dal Tribunale di Latina), l’allora amministratore delegato della società Silvano Morandi, l’allora vicepresidente Raimondo Besson, i francesi Bernard Cyna (amministratore delegato della Generale des Eaux) e Louis Marie Pons (dirigente della Veolia Vivendi) e il primo amministratore delegato di Acqualatina Giansandro Rossi.
In seguito comunque furono tutti prosciolti dalla corte di cassazione, ma restano inquietanti alcune intercettazioni di email pubblicate nell’ordinanza del gip: "Le mail del 10.01.03 di Morandi a Pisante e del 9.12.03 di Cyna a Pons e Morandi «sono esplicite in merito al perseguimento di maggiori utili per i ‘soci’ prossimi aggiudicatari».
Gl indagati erano talmente sicuri che si lasciano andare a battute. Silvano Morandi il 07/01/2003 scrive a Cyna e a Pons alcune cose precise sulla questione economica relativa ai sistemi informativi: «... Pisante mi ha chiesto di fare un sacrificio, di non voler fare indigestione di antipasti prima di fare la cena, etc, etc. Vale a dire: offerta economica per questi sei mesi bassa. Io gli ho detto che gli farò i conteggi dei puri costi aziendali. Prima ve li manderò per i commenti. Pisante mi ha chiesto di poter contrattare lui per noi eventuali ‘arrotondamenti’ (in negativo) di prezzo». E’ il classico esempio del contratto camuffato ad arte.
Scrive Morandi a Pons e Cyna: «Ho fatto il lavoro come d’accordo ma nel tempo che lo facevo pensavo sempre che mettere in piedi con Martella un meccanismo: tu chiedi e noi apriamo tutti i libri è pericoloso.... Potrebbe rivelarsi un meccanismo a doppio taglio anche per lui (più cose sai e meno puoi dire che ignoravi)» .
Per maggiori informazioni si consiglia di guardare la registrazione della trasmissione MONITOR di LAZIO TV del 31/01/2008 dal titolo Lo scandalo Acqualatina, l’inchiesta e la politica
In continuo aggiornamento...
Del caso Aprilia se ne sono occupate tutte le maggiori trasmissioni televisive nazionali, nella sezione video potrete trovare i video di Exit, Ambiente Italia, Punto Donna, Formato famiglia, Report - seguito, Primo Piano, Tempi Moderni, Speciale TG1, Report che esprimono benissimo quello che sta succedendo nel nostro territorio.
Per approfondire:
Diario della Settimana Anno XII N.11 L’inchiesta vecchio stile di Mario Portanova da Aprilia (Latina)
I furbetti dei rubinetti
Articolo a cura di Fabrizio Consalvi per il Comitato cittadino difesa acqua pubblica di Aprilia, per info o chiarimenti mandare una email a fconsalvi@gmail.com




Alessandro  Verga

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