domenica 9 marzo 2014

Senegal: l’ambizioso progetto Grande Muraglia Verde africana


 Il 17 giugno scorso si è svolta la “Giornata Mondiale per la lotta alla desertificazione”, uno dei maggiori rischi socio-economici ed ambientali. Proprio per tentare di porre rimedio al problema della desertificazione, numerosi governi africani stanno promuovendo il più grande progetto mai concepito nel continente: 11 rappresentanze governative si sono incontrate a N’Djamena (Ciad) per creare l’Agenzia panafricana per la “Grande muraglia verde”.
Essa consiste in una striscia lunga 7000 km e  profonda 15 , di alberi e piante a basso fusto che dovrebbe permettere di bloccare l’avanzata del deserto e che collegherà Dakar (Africa Occidentale) ad Gibuti (Africa Orientale). Uno degli ideatori del progetto è il presidente senegalese Abdoulaye Wade,  che lo definisce “il più grande cantiere dell’umanità della storia contemporanea”.
Ed è proprio il Senegal uno dei più conviti dell’imponente progetto, tanto che il governo senegalese ha emblematicamente scelto la comunità diWidou, nel nord del paese, per promuovere la proposta, essendo uno dei territori più esposti all’avanzata del deserto.
Il progetto muraglia verde africana dovrebbe tagliare in due il Continente Nero

Nel suo discorso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, a New York, il presidente senegalese, Abdoulaye Wade, ha affermato che l’ONU dovrebbe approvare il progetto che contribuirà a proteggere l’ambiente e aiuterà nella lotta contro il cambiamento climatico. Il presidente ciadianoIdriss Deby Itno, inoltre, ha salutato il progetto  con parole di grande entusiasmo: “la grande muraglia verde è un progetto concepito dagli africani per gli africani e per le future generazioni, oltre ad essere un contributo dell’Africa alla lotta contro il riscaldamento climatico”.
Non tutti, però, sono entusiasti di questa importante iniziativa. I più critici contestano il progetto perché si presenta come una soluzione superficiale e di immagine: quello che si vuole fare, in realtà, ha dichiarato lo scettico direttore senegalese dell’Agenzia Nazionale per la Grande Muraglia Verde, Matar Cissé, non è fare una barriera impenetrabile per il deserto, bensì ricolonizzare alcune parti dello stesso e offrire oasi e risorse ad animali che un tempo lo popolavano e che oggi sono quasi spariti. Ci vorranno però diversi anni, dato lo stato davvero dismesso del suolo, per capire se la Grande Muraglia Verde potrà avere successo.

http://www.tuttogreen.it/senegal-progetto-grande-muraglia-verde-africana/

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