ROBERTO ROVOLETTO E L’OPINIONE PUBBLICA |
Il presidente Roberto Rovoletto ha gentilmente rilasciato la seguente intervista a Francesco Bergamo, direttore responsabile dell’Agenzia Informatore Economico-Sociale.Il presidente Roberto Rovoletto ha gentilmente rilasciato la seguente intervista a Francesco Bergamo, direttore responsabile dell’Agenzia Informatore Economico-Sociale.
Roberto Rovoletto è il presidente di GIZIP, Gruppo Imprenditori della Zona Industriale di Padova, associazione fondata nel 1968 allo scopo di rappresentare gli imprenditori presso il Consorzio Zona Industriale e Porto Fluviale di Padova e presso gli altri enti pubblici territoriali. Presidente, lo scopo di questa intervista è quello di dare agli studiosi della pubblica opinione la possibilità di studiare la materia da una diversa visuale. Le farò cinque domande. Presidente, nel corso della sua vita privata e professionale si è mai posto la domanda da cosa sia regolata l’opinione pubblica? «È una domanda che mi sono posto più di una volta, e alla quale vorrei cominciare a rispondere partendo dalle mie esperienze personali. Credo infatti che un ruolo importante di influenza dell’opinione pubblica lo dia l’associazionismo. Io appartengo ad un gruppo di imprenditori che si ritrova ad rivestire un’influenza rilevante sia presso gli stessi imprenditori sia presso l’opinione pubblica generalmente intesa. Anche l’associazionismo culturale, sportivo, aziendale e quant’altro, pur non avendo a volte finalità politiche, si ritrova ad influenzare il rispettivo pubblico. Più generalmente, a mio avviso l’opinione pubblica viene indirizzata dalla scuola. Penso che la scuola giochi un ruolo determinate nella formazione culturale e ideologica delle persone. Altro ruolo determinante lo ha sempre dato la Chiesa. Nell’attuale periodo storico un ruolo importante lo dà la TV e la stampa, cioè i media. La Tv, in particolare, entra nelle case in qualsiasi ora del giorno e della notte, influendo quindi su tutta la sfera della nostra vita. La stampa secondo me influenza l’opinione pubblica meno della TV, in quanto i giornali non vengono letti da tutti ma soltanto da uno strato di popolazione direi medio-alto. Mi sembra che l’operaio o il giovane non comprino tutti i giorni il giornale. È un fatto grave ma è questa la realtà». Quando, per la prima volta, ha preso coscienza dell’esistenza della pubblica opinione? «La presa di coscienza veramente importante dell’esistenza dell’opinione pubblica l’ho avuta nel corso di una recente esperienza politica vissuta durante le elezioni amministrative del giugno 2004, nelle quali mi sono candidato a sindaco al Comune di Padova. Nel corso di questa esperienza, breve ma intensa e importantissima, ho avuto la sensazione chiara di come l’opinione pubblica venga indirizzata dagli atteggiamenti e dai comportamenti sia del candidato sia della stampa e della TV». Il suo approccio al tema in questione è frutto di un percorso di studio o è dettato dall’istinto e dall’esperienza personale? «Il mio approccio è dettato senza dubbio dall’istinto e dall’esperienza personale. Credo che l’esperienza sia maestra di vita, in particolare ad una certa età, sotto tutti i punti di vista, specialmente professionale, politico, sociale, culturale». Come e che sistemi usa per rilevare la pubblica opinione? «Io uso molto la stampa, ma uso anche la TV in quanto ritengo siano i mezzi più interessanti da analizzare. Mi servo poi delle riunioni di categoria delle associazioni cui appartengo, e senz’altro, come ho detto, della mia esperienza di vita». Il suo metodo personale per creare una opinione pubblica a lei positiva: in che cosa consiste e con quali strumenti? «Credo che il modo migliore per creare un’opinione pubblica positiva sia l’esempio: l’esempio nella professione, l’esempio nella vita quotidiana, l’esempio nella serietà dei rapporti interpersonali, e soprattutto l’esempio nel darsi da fare nell’interesse degli altri. È l’insieme di tutti questi elementi che fa acquisire alla persona la stima nei suoi confronti da parte dell’opinione pubblica. Riguardo agli strumenti con cui influenzare l’opinione pubblica credo molto nell’efficacia di internet. La presenza in internet e i siti internet di categoria credo possano dare ottimi risultati. Credo poi molto nei giornali e nelle TV, ma soprattutto nei giornali e nelle TV locali. Secondo me le TV locali in questi ultimi anni hanno rivestito un ruolo estremamente importante nell’influenzare l’opinione pubblica in determinanti scelte di tipo locale: cittadino, provinciale e regionale». Presidente, grazie.
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