martedì 20 maggio 2014

SCIE CHIMICHE QUANDO A  DISINFORMARE E' CHI DOVREBBE INFORMARE


Scie chimiche: nuove superstizioni.
Scie chimiche: nuove superstizioni.
Ormai pensavamo di aver sentito di tutto riguardo alle scie chimiche, ma a quanto pare la storia è ben lungi dal trovare una conclusione.
Il giorno 11 Aprile 2014 sul sito IlMeteo.it appare un articolo dal titolo “Scie chimiche: ora è ufficiale!”(*).
Confesso di essere rimasto sconcertato nel leggere un articolo simile e all’inizio ho pensato si trattasse di un pesce d’aprile pubblicato con dieci giorni di ritardo, ma sembra che la cosa sia seria e che l’articolo sia autentico e non nasconda fini diversi da quella che dovrebbe essere informazione. Subito sui social si sono scatenate polemiche ritenendo inammissibile che una testata che si occupa di divulgazione meteorologica abbracci una bufala conclamata che appartiene alla pseudoscienza complottista.
Le ipotesi avanzate, sul perché di questo articolo, sono state molte.
Leggendo i vari commentatori c’è chi ha ipotizzato un'azione di hacking del sito, qualcun altro che si tratti dell’articolo di un singolo elemento complottista all’interno della redazione, altri che si tratti di uno scherzo o chi, maliziosamente, trova l’articolo come semplice pretesto per avere click anche da chi crede nel complotto delle scie chimiche e ha sempre considerato IlMeteo.it come “Sito di regime”.
Il flame generato sulla pagina Facebook de IlMeteo.it è stato spento prontamente eliminando il post, ma posso assicurare che di polemiche all’articolo ne sono arrivate tante, oltre a complimenti dai soliti complottisti che vedono nell’elucubrazione editoriale un’ammissione da parte degli organi ufficiale riguardo le scie chimiche. Qualsiasi sia il motivo che ha spinto alla pubblicazione di una perla simile, analizziamo  il pezzo per vedere  se sia il caso di dare importanza a quanto scritto nell'articolo.
Tutto l’articolo si basa sull’interpretazione di un video pubblicato da Attivo.it che parla di ufficialità della notizia riguardante il fatto che il governo americano da anni utilizzi azioni di geoingegneria tramite aerei, volgarmente chiamate scie chimiche.
La solita storia.
Nessuna vera fonte menzionata, parole altisonanti, tipo media di regime che bloccano la verità. Nulla di nuovo sotto il sole, solo il fatto che IlMeteo.it al posto di continuare con la sua linea di diffusione scientifica improvvisamente decide di pubblicare un articolo che a definire pseudo giornalismo è anacronistico.
Non sembra vero che provenga dallo stesso sito che ha pubblicato questo articolo(***) di tutt’altra idea. Naturalmente i complottisti hanno subito approfittato(***) della succulenta opportunità elevando ad eroe internazionale e portatore di verità chi fino a qualche giorno prima veniva definito “venduto e colluso” per le sue “innocue velature”.
Mi auguro che presto si faccia chiarezza sulla vicenda e che Il Meteo. It riprenda il discorso spiegando il perché di un articolo simile.
Fino a quel momento si ribadisce il concetto che da quando è nata la teoria delle scie chimiche di chiacchiere al vento ce ne sono state tante, ma prove tangibili e verificabili ancora zero.
Rimanendo in tema di scie chimiche, ma cambiando diametralmente genere editoriale, segnaliamo il lavoro di Maria Cristina Giovannitti, giornalista per Articolo3, che ha cercato di analizzare il fenomeno intervistando prima Rosario Marcianò, presidente e fondatore del comitato Tanker Enemy sostenitore della teoria della geoingegneria clandestina, e in un secondo momento il Fisico Alessandro Sabatino e il Tecnico aeronautico Fulvio Turvani. Il lavoro della giornalista è stato eccelso, dare voce a tutte e due le fazioni in lizza, ma non è stato ben gradito dai sostenitori delle scie i quali cercano in tutti i modi di evitare confronti con il metodo scientifico e gli esperti del settore arrivando a sostenere che siano state fatte pressioni da parte della "disinformazione di regime" affinché venisse fatta anche l'intervista a due noti disinformatori. Personalmente mi sento di complimentarmi con Maria Cristina Giovannitti per aver portato avanti un valido esempio di giornalismo neutrale e informativo.
Luca Menichelli

http://scetticamente.it/index.php?option=com_content&view=article&id=232:scie-chimiche-quando-a-disinformare-e-chi-dovrebbe-informare&catid=41:complotti&Itemid=66

(*)SCIE CHIMICHE: ora è ufficiale!
Gli USA hanno confermato l'utilizzo di sostanze chimiche per irrorare i cieli
Leggere il nostro articolo TUTTA la VERITA' sulle SCIE CHIMICHE
http://www.ilmeteo.it/portale/scie-chimiche-laltra-campana(**)

Uno dei tempi più discussi degli ultimi anni forse ha la sua risposta, anzi, probabilmente l'ha già avuta, ancora nel 2011 quando il consigliere scientifico di Obama ha confermato l'utilizzo di sostanze chimiche come il sale di Bario, l'ossido di alluminio, il Torio, il Quarzo, il Potassio e il Magnesio per l'irrorazione dei cieli a favore della geoingegneria e la manipolazione del clima. Cosa che lascia sconcertati anche perchè gli scienziati fanno passare questa irrorazione come semplici scie di condensa, ma perchè queste possano avvenire ci sono delle condizioni ben definite, condizioni che non coincidono con le scie che spesso vediamo nei nostri cieli. 
Se la cosa fosse vera e ulteriormente confermata, non potremmo stare certo tranquilli dato che l'aria, oltre ad essere già inquinata per conto suo, lo diventerebbe ulteriormente e non solo, anche le colture presenti sul territorio verrebbero avvelenate da queste irrorazioni, colture che noi mangiamo ogni giorno. 

http://www.ilmeteo.it/portale/scie-chimiche-ora-ufficiale?refresh_ce
(**)SCIE CHIMICHE: l'altra campana
Nessuna prova scientifica avalla l'ipotesi delle scie chimiche
SCIE CHIMICHE: l'altra campana
Per dovere di cronaca oltre alla tesi complottistica delle scie chimiche ci sono parecchie persone e tra queste i maggiori scienziati del clima, meteorologi, piloti di linea italiani ed esteri e controllori di volo che non condividono per nulla questa fantomatica tesi. Il web è pieno di articoli, blog e quant'altro che gridano alla bufala della teoria, questo è il link al quale potrete attingere qualche informazione in più ( http://attivissimo.blogspot.it/2007/02/scie-chimiche.html ) oppure potete leggere anche l'articolo messo online dalla Stampa ( http://www.lastampa.it/2013/09/16/scienza/ambiente/inchiesta/le-scie-chimiche-la-leggenda-di-una-bufala-gO2V1NvGC3pVLliU3b4NBM/pagina.html ) o il nostro articolo inserito nel 2008 (  http://www.ilmeteo.it/portale/editoriale-meteo-scie-chimiche-chemtrails )  . Tra l'altro il complotto nasce, così si dice, da due esperti truffatori che hanno ingigantito una notizia diramata dagli USA e che riguardava l'inseminazione delle nuvole ( cloud-seeding ), ossia il cospargere le nubi di particelle di ioduro d'argento per favorire, a livello locale, le precipitazioni. Gli esperti truffatori hanno ingigantito ed ampliato la notizia che ben presto ha spopolato in internet! Complotto o bufala? Sta a noi decidere da che parte stare. 
http://www.ilmeteo.it/portale/scie-chimiche-laltra-campana
(***)Le scie Chimiche (chemtrails)
Le scie Chimiche (chemtrails)
 
 scie chimiche, scie di condensazione, chemtrails, nubi globulari, scie aeree
Sono definite scie chimiche (in inglese chemtrails) scie di condensazione che, secondo l'omonima teoria del complotto, non farebbero parte delle naturali scie aeree di scarico bensì presenterebbero caratteristiche apparentemente anomale. Tale teoria, tuttavia, non è mai stata riconosciuta da parte della comunità scientifica in quanto priva di riscontri oggettivi.
 
La teoria delle scie chimiche non deve essere confusa con la tecnica detta cloud seeding (inseminazione delle nubi), che consiste nello spargere ioduro d'argento sulle nubi per stimolare le precipitazioni piovose.


Le scie di condensazione
 Le scie di condensazione sono strisce nuvolose inizialmente sottili che, successivamente, si allargano formando ampi nastri che si sfioccano lateralmente. Esse sono generate dal passaggio di aeromobili, sono costituite da prodotti di condensazione e solidificazione del vapore acqueo e vengono suddivise in 3 categorie.
scie chimiche, scie di condensazione, chemtrails, nubi globulari, scie aeree- Scie di gas di scarico: dovute al rapido raffreddamento dei gas di scappamento dei motori, i quali immettono nell’atmosfera, già molto umida, una quantità di vapore acqueo e nuclei di condensazione sufficienti a provocare il fenomeno. La temperatura dell’aria più favorevole è quella compresa fra i -25 °C ed i -40 °C. Esse sono le più persistenti.

- Scie di convezione: dovute ai moti convettivi che si manifestano sulla scia dell’aereo quando questo vola in aria molto umida e instabile. La temperatura dell’aria più favorevole è quella compresa fra 0 °C e -25 °C. Non si manifestano immediatamente dietro l’aereo, occorrendo un certo intervallo di tempo prima che l’aria calda immessa nell’atmosfera si porti al livello di condensazione.

- Scie di origine aerodinamica: dovute all'espansione dell'aria, provocata dal veloce moto di un aereo, quando vola in atmosfera molto umida. La temperatura dell’aria più favorevole è compresa tra 0 °C e 10 °C. Esse sono le meno persistenti.

Secondo la NASA le scie di condensazione si formano solitamente ad alta quota (generalmente al di sopra degli 8000m), dove l'aria è estremamente fredda (generalmente al di sotto di -40°C). Altri tipi di nuvole si possono formare ad altitudini molto varie, dalla prossimità del suolo, come la nebbia, a quote estremamente elevate, quali i cirri.

Scie chimiche


I sostenitori di queste teorie sottolineano generalmente che esse apparirebbero diverse dalle normali scie di condensazione, delle quali non avrebbero la consistenza e le proprietà note. In particolare, le scie chimiche tenderebbero a persistere più a lungo, allargandosi piano piano invece di scomparire. Generalmente ritengono che siano formate da sostanze chimiche (anche di tipo biologico) rilasciate su aree popolate per qualche motivo complottistico. La motivazione più di frequente ipotizzata dai sostenitori di tali teorie è il tentativo di modificazioni climatiche. Altre motivazioni ipotizzate chiamano in causa esperimenti governativi o militari, attacchi terroristici, operazioni di corporazioni private, tentativi di condizionamento tramite agenti psicoattivi o addirittura il tentativo di frenare l'esplosione demografica mondiale, eliminando quattro miliardi di persone.

In un articolo dal titolo The Chemtrail smoking gun di Bruce Conway, si suggerisce che le scie chimiche siano l'implementazione di una strategia suggerita del 1992 dalla National Academy of Science, nello studio "Policy Implications of Greenhouse Warming; in particolare, riguarderebbero un progetto segreto per mitigare il riscaldamento globale.

La teoria delle scie chimiche apparentemente è stata elaborata nella seconda metà degli anni novanta, e ha subito trovato riscontri mediatici su programmi televisivi, radiofonici e su pubblicazioni riguardanti il cospirazionismo, nonché numerose interrogazioni parlamentari in diversi paesi, Italia inclusa. Stando a Jeff Rense, che con Art Bell conduce un programma radiofonico sui misteri "le scie chimiche inizialmente sembrano normali scie, ma sono più spesse e si estendono per il cielo in forma di X o #. Invece di dissiparsi rapidamente si allargano e si diramano. In meno di 30 minuti si aprono in formazioni che si uniscono tra loro formando un sottile velo di finte nuvole simili a cirri che rimangono per ore."

Molti sostenitori delle scie chimiche non sono economicamente in grado di condurre analisi sulle scie nel momento dell'emissione in volo, tuttavia un ingegnere statunitense da anni dedito alla questione, Clifford E. Carnicom, sostiene di aver analizzato campioni di aria raccolti al livello del suolo in seguito ad operazioni di rilascio di scie chimiche. Egli ha affermato di aver trovato alluminio e bario in queste polveri, che sarebbero state ottenute tramite precipitazione elettrostatica. Queste affermazioni non hanno avuto alcun riscontro, in quanto Carnicom non ha mai messo a disposizione di istituzioni terze i campioni, né ha esposto i metodi con cui avrebbe svolto le prove.

Le scie chimiche sono menzionate anche nello Space Preservation Act del 2001, presentato dal rappresentante del Congresso Dennis Kucinich, dove compare in una lista di "sistemi d'arma esotici" da bandire. I sostenitori della teoria presentano questa lista come un "riconoscimento ufficiale" della possibilità di un tale sistema d'arma, in quanto il termine è effettivamente presente in questo documento ufficiale del Congresso statunitense. Il riferimento alle scie chimiche non era però presente nella versione definitiva presentata da Kucinich nel 2002 e nel 2003.

Viene spesso citato il documento del 1996 Weather as a Force Multiplier: Owning the Weather in 2025, elaborato da alcuni alti ufficiali delle forze armate americane[citazione necessaria], per provare la volontà dell'esercito di disporre di una "globale, precisa, immediata, robusta, sistematica capacità di effettuare modificazioni climatiche, che darebbero modo ai comandanti in capo dell'aviazione di moltiplicare le forze per raggiungere gli obiettivi militari". Secondo i cospirazionisti, il metodo pratico per effettuare queste "modificazioni" sarebbero le scie degli aerei in alta quota.

Le teorie scettiche
Gli scettici, tra cui il Committee for the Scientific Investigation of Claims of the Paranormal americano, affermano che le scie di condensazione mostrano una gran varietà di aspetti e che le descrizioni e le fotografie delle supposte chemtrails, sono in realtà perfettamente in linea con quelle delle normali scie di condensazione e spesso corrispondono anche a rotte aeree note.

Resta altresì chiaro che nessun sostenitore della teoria ha ancora fornito delle analisi delle scie prese direttamente in aria: al contrario, fin dagli anni '20 del secolo scorso vengono effettuati studi sulle scie di condensazione, quindi la loro esistenza e spiegazione sono ampiamente comprovate, mentre la supposta chimicità delle scie è allo stato attuale ancora un'ipotesi.

Numerose altre obiezioni vengono mosse a livello concettuale alla teoria:

- Innanzitutto, sarebbe necessaria una massiccia operazione di copertura con migliaia di persone coinvolte in una moltitudine di mansioni. Una operazione su scala così vasta è organizzabile con molta difficoltà.

- Gli aerei sono sottoposti a ispezioni: come possono non essere scoperti gli apparati per il rilascio delle scie? Ci sono state costanti e numerose smentite governative sul tema, sebbene queste sarebbero state prevedibili anche nel caso di una vera cospirazione.

- In risposta alle analisi condotte da Carnicom (la cui metodologia non è stata mai pubblicata), i metalli che sarebbero stati trovati nelle "scie" sono comunemente presenti in piccolissima quantità nei normali gas di combustione, e spesso derivano dal distacco di microparticelle metalliche facenti parti delle componenti mobili dei rotori o da impurità del carburante, tuttavia le concentrazioni dichiarate da Carnicom (ma per cui non sono disponibili riscontri) sarebbero superiori a quelle dovute alla normale usura dei motori.

- Il rilascio di sostanze alle quote superiori ai 10.000 metri usate dagli aerei ha un comportamento non prevedibile, a causa della dispersione generata dai forti venti in alta quota. Inoltre molte sostanze organiche (e anche alcune sostanze chimiche) verrebbero distrutte dalla temperatura dei gas combusti dell'aereo ben prima di distaccarsi dalle linee di flusso aerodinamico.
D'altra parte i sostenitori affermano, tramite misure telemetriche amatoriali, che la quota di volo di queste operazioni è molto al di sotto del limite minimo di formazione di contrails: tuttavia, le misurazioni non sono state eseguite da enti di certificazione.

- Secondo la termodinamica e l'aerodinamica i diversi comportamenti delle scie di condensazione sono dovuti alle diverse condizioni meteorologiche (temperatura, pressione, umidità relativa e venti) riscontrabili a quote differenti, nonché al diverso tipo di motori usati dagli aerei:

1 - in una zona più fredda i gas condensano rapidamente e formano scie compatte, in una meno fredda (o con gas più caldi) il tempo di condensa è maggiore e le scie sono più larghe: anche le scie compatte, a causa del moto browniano, tendono ad espandersi al passare del tempo, pure in assenza di vento (e in quota sono sempre presenti venti e correnti)
2 - a seconda dei venti in quota (e si deve ricordare che le condizioni in quota non rispecchiano assolutamente quelle al livello del suolo) le scie possono allargarsi più velocemente o formare curve e ramificazioni (venti di direzione incostante)
3 - dato che l'atmosfera è un fluido non omogeneo, si possono avere zone in cui sono presenti le condizioni alla formazione di scie di condensazione adiacenti a zone in cui tali condizioni non sono presenti, con conseguente formazione di scie a tratti
4 - i moderni e sempre più diffusi reattori turbofan a doppio flusso creano scie di condensazione anche in condizioni in cui i vecchi turbofan a singolo flusso non le formano. I sostenitori della teoria affermano che tale differenza di comportamento sia dovuta alla differenza di composizione delle supposte chemtrail rispetto alle normale contrail, ma senza produrre evidenza fisica a conferma di tale affermazione.

Attenzione alla disinformazione!
Spesso l'allarmismo o l'autoconvinzione di alcuni soggetti portano alla diffusione di una disinformazione contagiosa. In passato si è avuto un effetto "passaporola" con una email (classica catena di sant'Antonio) che denunciava la teoria delle scie chimiche con diverse foto di varia tipologia. Alcune non rappresentavano altro che veivoli rilascianti sostanze per l'agricoltura, naturali gas di scarico, e probabilmente anche le famose scie chimiche (ma solo in alcuni casi). Oltre alle immagini di veivoli in volo vi erano anche diverse foto inerenti semplici configurazioni atmosferiche viste dal satellite che non hanno nulla a che vedere con le scie chimiche ma che, formando nubi di strana geometria o con originali sfumature, possono far cadere in inganno l'osservatore.

Di seguito abbiamo voluto mostrarvi 2 foto tratte proprio dalla mail sopra citata (che diffonde allarmismo sulla teoria delle scie chimiche senza alcun fondamento certo). dove si può notare una semplice situazione di ombra pluviometrica (foto 1) e delle nubi di tipo cumuliforme piuttosto rare ma certamente non prodotte da manipolazioni chimiche (foto 2).


Quando una naturale situazione di "ombra pluviometrica" viene definita  come una "macchinazione chimica per non far piovere"...

L'ombra pluviometrica: 
non è altro che una particolare condizione atmosferica per la quale, nel caso rappresentato qui in foto, le nubi tendono ad addensarsi per effetto "stau" (compressione dei venti occidentali sul versante appenninico tirrenico), sulle regioni occidentali, mentre il versante Adriatico appare completamente in ombra (per venti di ricaduta detti "Fhoen appenninico" secchi e caldi).

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Quando particolari nubi cumuliformi ma piuttosto rare vegono viste come il terribile prodotto delle scie chimiche...

Particolari nubi cumuliformi: 
in atmosfera le nubi possono assumere svariate forme che dipendono da moltissime variabili (da fronti freddi, da fronti caldi, in condizioni di alta o bassa pressione, umidità, venti, ecc..). In queste foto possiamo osservare nubi di tipo cumuliforme molto particolari che possono apparire assolutamente anomale. Tuttavia la natura si manifesta in maniera a volte più classica altre volte più stravagante, ma non per questo dietro a tali forme si nascondono per forza esperimenti chimici. 

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http://www.ilmeteo.it/portale/editoriale-meteo-scie-chimiche-chemtrails?refresh_ce


(****)Incredibile: ilmeteo.it conferma l’esistenza e la pericolosità delle scie chimiche! 

- di Daniele Di Luciano - “SCIE CHIMICHE: ora è ufficiale!“. Questo è il titolo di un post apparso un’oretta fa sul sito de ilmeteo.it. “Gli USA hanno confermato l’utilizzo di sostanze chimiche per irrorare i cieli“, si legge subito sotto il titolo. Poi viene riportato un video che noi di losai.eu abbiamo caricato a maggio del 2013 (potete controllare qui). Ma si sa, ognuno ha i propri tempi… 
E infine l’articolo conclude:
Se la cosa fosse vera e ulteriormente confermata, non potremmo stare certo tranquilli dato che l’aria, oltre ad essere già inquinata per conto suo, lo diventerebbe ulteriormente e non solo, anche le colture presenti sul territorio verrebbero avvelenate da queste irrorazioni, colture che noi mangiamo ogni giorno.
Se gli autori de ilmeteo.it avessero (giustamente) bisogno di ulteriori conferme, noi abbiamo raccolto in questo articolo del 2012 tutte le prove che abbiamo trovato in anni di ricerche.
Però ci chiediamo: possibile che quelli de ilmeteo.it si siano accorti solo ora del problema?
 http://www.losai.eu/incredibile-ilmeteo-conferma-lesistenza-e-la-pericolosita-delle-scie-chimiche/#sthash.A1xrSGcU.dpuf
(*****)

Rosario Marcianò. Tra scie chimiche e terremoti artificiali

Intervistare Rosario Marcianò, presidente del Comitato Tanker Enemy, crea subbuglio perché affronta temi caldi come quello delle “scie chimiche”. In questa occasione gli poniamo alcune domande sulla possibilità di alcuni terremoti indotti da sistemi d’arma. Partendo dall’accordo firmato dal  Governo italiano con gli Stati Uniti che, secondo l’opinione di Marcianò ha dato il via libera alle irrorazioni chimiche nei nostri cieli, si passa all’eventuale causa di sismi artificiali.
Tragedia Sardegna. Fernando Rossi, ex senatore: " Le scie chimiche hanno provocato l'alluvione"- Maria Cristina Giovannitti –In merito alla questione delle “scie chimiche”  facciamo riferimento a delle operazioni che, secondo quanto ci riferisce lo stesso Rosario Marcianòpresidente del Comitato Tanker Enemy, hanno delle pesanti ripercussioni sulla salute umana e sull’ambiente.
Nel 2002 l’allora Governo Berlusconi legalizzò la situazione con un accordo che, a detta di Marcianò,coinvolse i massimi vertici del C.N.R., illo tempore diretto da Franco Prodi, fratello dell’ex premier Romano Prodi. Questo accordo è conosciuto come "Piano dettaglio accordo Italia U.S.A. sul clima".
Da allora il fenomeno delle “chemtrails” è oggetto di aspra discussione tra la scienza accademica e la comunità scientifica indipendente nonché della politica. E’ lo stesso Matteo Renzi che, nel tentativo di ghettizzare la questione e scoraggiare altri politici a prendere provvedimenti in merito, auspica il TSO per tutti coloro che notano il fenomeno. L’affermazione del segretario del P.D non stupisce Marcianò, visto che il giovane 'rottamatore' è anche sostenitore degli inceneritori, definiti 'cancrovalorizzatori' dai medici Isde. Siamo davvero in piena guerra ambientale? Ce ne parla Marcianò.

Quando ha inizio il fenomeno delle scie chimiche in Italia?
Le operazioni di aerosol clandestine sono nate sul finire degli anni '60 del XX secolo, ma hanno avuto un incremento decisivo a partire dal 2002. Possiamo individuare i primordi dell'"operazione copertura" nella mente perversa del dottor Stranamore Edward Teller, padre della bomba ad idrogeno, che consigliò di usare armi nucleari in regioni abitate per fini economici. Prima di morire, nel 2003, Teller fu direttore emerito (sic) del Lawrence Livermore National Laboratory, dove furono messi a punto i piani per le armi nucleari, biologiche e ad energia diretta. Nel 1997 Teller dichiarò pubblicamente, in un simposio svoltosi ad Erice sotto l'egida di Antonino Zichichi, il suo proposito di usare l'aviazione civile per diffondere nella stratosfera milioni di tonnellate di metalli elettrocondutttivi, ufficialmente per ridurre il riscaldamento globale. Teller ritenne che l'aviazione commerciale potesse essere adoperata per diffondere queste particelle al costo di 33 centesimi per litro (Un brevetto Hughs del 1991 conferma che il particolato può essere disperso attraverso i motori degli aviogetti). Ciò dà credibilità ad un resoconto di un dirigente di una compagnia aerea, costretto dall'obbligo del silenzio a rimanere anonimo, secondo cui l'aviazione commerciale ha cooperato e coopera tuttora con i militari nelle operazioni.
Un'ulteriore spinta avviene, per quatto concerne l'Italia, a seguito dell'accordo Italia-U.S.A. definito "Piano dettaglio accordo Italia U.S.A. sul clima" (http://www.scribd.com/doc/8284646/Piano-dettaglio-Accordo-Italia-Usa-Sul-Clima), stipulato nel 2002 e che si correla inequivocabilmente al grande inganno definito "riscaldamento globale", che ha portato ad accordi internazionali, indirizzati a costituire un alibi per le inevitabili violente mutazioni climatiche che la diuturna diffusione di metalli e polimeri in atmosfera avrebbe determinato. Tra questi un innaturale "effetto atmosfera" indotto proprio dalle cosiddette "scie chimiche" e dalle emissioni elettromagnetiche. La stessa N.A.S.A., pur definendole in modo menzognero "contrails" ovvero “scie di condensazione”, imputa a queste coperture artificiali un riscaldamento anomalo della bassa atmosfera.
Chi ha permesso il passaggio di questi aerei militari nei cieli italiani?
L'accordo Italia-U.S.A. "Piano dettaglio accordo Italia – U.S.A. sul clima" ha dato il via all'introduzione "a tappeto" delle operazioni di geoingegneria clandestina. In seguito fu stipulato l'accordo definito "OPEN SKIES TREATY" (http://www.osce.org/library/14127), che portò alla liberalizzazione dello spazio aereo italiano, sotto il paravento delle sperimentazioni scientifiche atte a contrastare un inesistente riscaldamento globale da CO2.
I filamenti prodotti dal passaggio di questi aerei da cosa sono composti?
Nel 2012 i filamenti di ricaduta (che la disinformazione istituzionalizzata spaccia per tele di ragni volanti) sono stati analizzati da un laboratorio certificato francese (http://www.labo-analytika.com).
I dati sono stati interpretati ed i risultati sono descritti in questo rapporto analitico. Tali filamenti aviodispersi sono polimeri organici complessi a base di composti chimici sintetici, come dimostra l’analisi eseguita su molti prodotti della loro decomposizione termica, tra cui diverse molecole che si trovano comunemente nei carburanti e nei lubrificanti per motori aeronautici. I quattro campioni studiati contengono diversi composti aromatici sintetici tossici (ftalati) e tre di essi includono DEHP, un rappresentante di questa famiglia di prodotti particolarmente temuto per la sua proprietà d'interferente endocrino. Tutte le molecole organiche, in particolare composti eterociclici, presenti nei campioni di "filamenti aerodispersi" sono fonte di preoccupazione, sia in termini di salute pubblica sia per il loro impatto ambientale. I tecnici francesi scrivono: "Riteniamo che questi filamenti potrebbero derivare dalla ricombinazione di sostanze rilasciate nell'atmosfera dai motori degli aerei".
Che incidenza hanno le scie chimiche sulla nostra salute?
A mero titolo di esempio… un solo velivolo come un A-330 inquina quanto 400 autovetture Euro 3. I carburanti per aeronautica sono di per sé estremamente tossici. Basta visionare questo studio per rendersene conto:http://www.dtic.mil/dtic/tr/fulltext/u2/a560252.pdf. Dobbiamo poi mettere in conto la diffusione di nuovi carburanti ed additivi come Al-Ice(http://www.tankerenemy.com/2013/12/il-coinvolgimento-delle-compagnie-aeree.html) e lo STADIS 450 (http://www.tankerenemy.com/2010/02/jet-fuel-stadis-450-sali-di-bario.html) oppure lubrificanti come il Tricresyl phosphate(http://nj.gov/health/eoh/rtkweb/documents/fs/3130.pdf), appositamente ideati per assolvere anche particolari esigenze legate alle comunicazioni radar-satellitari in ambito sia civile sia militare. La diffusione in atmosfera di metalli pesanti come bario, alluminio, manganese etc. costituisce il colpo finale all'ambiente ed alla salute umana, giacché questi elementi chimici sono neurotossici e perciò inducono patologie neudegenerative come il Parkinson, l'Alzheimer, la Sla (vedi High Barn Farm, Elworthy, Taunton, Somerset TA43PX, UK – 23 December 2003 – http://www.wnho.net/BariumPoisoningStudy.pdf) nonché leucemie, tumori, malattie respiratorie gravi come la bronchiolite costrittiva
Molti ritengono queste tesi complottistiche, tra questi anche Matteo Renzi che parla di TSO per chi ci crede. Cosa replica in merito?
Evocare "tesi complottistiche" è del tutto ingannevole. E' il classico metodo usato da chi intende a tutti i costi occultare verità scomode attraverso il discredito, la ghettizzazione ed il dileggio. D'altronde Matteo Renzi è parte integrante di questo apparato alle cui spalle ci sono grossi finanziatori ed inimmaginabili interessi. In ogni caso le affermazioni del segretario del PD sono non solo gravi, ma anche inopportune, in quanto il suo stesso partito ha firmato ben cinque interrogazioni sulle "scie chimiche". Tuttavia non ci stupiamo, giacché Renzi è anche un accanito sostenitore dei micidiali inceneritori. Il problema semmai è per coloro che lo hanno votato.
Secondo lei, anche i terremoti possono essere di dominio militare?
Una notizia A.N.S.A. del 2009, pochissimi giorni dopo il sisma dell'Aquila recita: "I terremoti sono prevedibili – La N.A.S.A. scende in campo con un annuncio rivoluzionario sulle previsioni sismiche. Secondo Stuart Eves, che lavora presso l'agenzia americana, vi sarebbe sempre una stretta correlazione tra i terremoti che superano il quinto grado della Scala Richter e particolari perturbazioni che avvengono nell’atmosfera più alta, la ionosfera".
Sappiamo che i riscaldatori ionosferici come H.A.A.R.P. (ve ne sono almeno 20 dislocati in varie parti del mondo) alterano gli strati della ionosfera. La ionosfera, date le sue peculiari caratteristiche elettriche, viene da sempre sfruttata per comunicazioni transoceaniche, collegamenti aerei e satellitari, comunicazioni militari e per sistemi di sorveglianza. I segnali trasmessi da e verso i satelliti, impiegati nelle comunicazioni e nella navigazione, devono passare per la ionosfera; sempre tenendo conto che la corrente trasportata da quest'ultima può cambiare drasticamente sotto l'influenza solare.
Si sa che i terremoti interagiscono, come abbiamo visto per stessa ammissione della N.A.S.A., con la ionosfera: infatti molti dei sismi che sono occorsi negli anni recenti, sono stati preceduti da fenomeni inusuali. Ad esempio, il terremoto che squassò il Tang Shan in Cina, del 28 luglio 1976, in cui morirono 650.000 persone, fu preceduto da un bagliore causato dalle onde a bassa frequenza irradiate dai Sovietici per riscaldare la ionosfera.
Nell'articolo “Armes sismiques, l'hypothese des codas”, pubblicato sull'edizione francese di "Nexus", l'ingegnere civile Pierre Grésillaud si chiede se l'uomo sia capace di causare dei terremoti su bersagli precisi. Pur non addivenendo a conclusioni apodittiche, l'autore ritiene che diversi sismi di questi ultimi decenni possano essere di matrice artificiale.
Grésillaud scrive: "Già nel 1988, gli Armeni si interrogarono sulle cause dello spaventoso sommovimento tellurico che devastò Erevan, capitale dell'Armenia, allorché quel paese, che apparteneva ancora all'U.R.S.S. conobbe delle tensioni con Mosca, in un periodo in cui i Sovietici compivano operazioni militari.Tutti ricordano anche il catastrofico evento tettonico di Sumatra del 26 dicembre 2004: l’energia sprigionatasi generò un enorme tsunami; anche allora si sospettò una genesi non naturale. Infatti un precedente terremoto di magnitudo Richter pari ad 8, occorse sull'altro lato della faglia appartenente alla placca neo-zelandese, non distante dalle Isole Macquerie, il 23 dicembre 2004. Stranamente, il fenomeno passò inosservato agli occhi dei sismologi che lo considerarono una mera coincidenza temporale. L'anno precedente, il 26 dicembre 2003, si era verificato il distruttivo sisma di Bam, in Iran, di magnitudo, 6,5, il cui ipocentro ebbe la malvagia idea di trovarsi 3 km sotto la città. Bisogna rammentare anche la terribile scossa che devastò una parte della provincia cinese del Sichuan il 12 maggio 2008. Di magnitudo 8, causò 80.000 morti e stravolse totalmente i luoghi colpiti.
Indizi di un sisma artificiale sono i seguenti:
- Vicinanza dell'epicentro a zone che non erano state mai interessate da sommovimenti di notevole magnitudo
- Centri di ricerca sotterranei a qualche decina di chilometri (come a L'Aquila, n.d.t.)
- Fenomeni atmosferici prima del sisma
- Distribuzione asimmetrica delle repliche (scosse di assestamento) attorno all'epicentro e lungo la faglia principale
- Anomalie rilevabili nei sistemi di misurazione relativi alla magnetometria ionosferica di H.A.A.R.P.
Il sisma che colpì il Cile il 27 febbraio 2010, di magnitudo 8,8, era stato preceduto da un terremoto 7,7 con epicentro a sud del Giappone, nelle Isole Ryukyu, arcipelago dove è ubicata la base statunitense di Okinawa".
Ammesso che così fosse allora chi ha voluto il recente terremoto tra la Campania e il Molise?
L'area è di per se ad elevato rischio sismico, per cui, sebbene valgano le spiegazioni sin qui fornite, non si può escludere che i due sommovimenti siano del tutto naturali. Resta il dubbio sull'ipocentro, sempre compreso nei 10 chilometri.

http://www.articolotre.com/2014/01/rosario-marciano-tra-scie-chimiche-e-terremoti-artificiali/243335

«Le scie chimiche sono una bufala» così smentiscono i due esperti Turvani e Sabatino

Sciachimisti si, schiachimisti no. Sembra quasi una ‘guerra di religione’ tra chi parla di geoingegneria clandestina e irrorazioni da bario ed alluminio e chi, di fronte a queste teorie, risponde con una grassa risata. Oltre lo scontro, la parola passa a due esperti del settore, Fulvio Turvani, tecnico aereo e Alessandro Sabatino, fisico, entrambi concordi sull’idea che «le scie chimiche sono una bufala»
«Le scie chimiche sono una bufala» così smentiscono i due esperti Turvani e Sabatino- Maria Cristina Giovannitti - Dopo le interviste a Rosario Marcianò a sostegno delle scie chimiche, lasciamo spazio a chi –invece – ritiene queste teorie pura fantascienza. ArticoloTre intervista due esperti del settore. Fulvio Turvani è un tecnico aereo, si occupa di manutenzione dei velivoli e di assistenza durante il volo, nonché  lavora a stretto contatto con piloti dell’aeronautica militare e di recente anche dell'ex Alitalia. Insomma un conoscitore del campo aeronautico che ci spiega comel’irrorazione chimica è una pratica impossibile.
Lei esclude, secondo la sua esperienza, che gli aerei vengano riforniti con sostanze tossiche – come bario e alluminio – per irrorare il cielo?
Se parliamo di rifornimenti con carburante "adulterato" non si tratta di escluderlo solo in base all'esperienza ma in base alla logica e alla conoscenza della tecnica. Non si può aggiungere in percentuale rilevante qualcosa che non partecipa alla combustione, nel carburante, senza che ciò abbia effetti immediatamente rilevabili dai piloti e dai tecnici. Banalmente, anche senza considerare i danni al motore, agli apparati di dosaggio del carburante ecc, se aggiungo il 30% di una sostanza come il bario, un metallo, al carburante, per ottenere le stesse prestazioni dal motore devo come minimo consumare il 30% in più di carburante. Questo in ogni caso non si arriverebbe mai a verificarlo, visto che il motore si romperebbe molto prima e anzi, probabilmente non andrebbe mai in moto. Inoltre, l'aggiunta di una qualsiasi sostanza in percentuali rilevanti, sarebbe immediatamente scoperta dagli addetti al rifornimento, spesso, come nel mio caso, gli stessi tecnici che seguono l'aeromobile, già nel più semplice dei controlli fatti sul carburante. Quello con il termodensimentro. Ogni composto o sostanza ha una sua precisa densità legata alla sua temperatura. I tecnici per verificare che il carburante non sia inquinato, verificano che la densità del prodotto a loro disposizione, coincida con quella che il cherosene deve avere a quella data temperatura. Se è più o meno denso di quanto richiesto, significa che è inquinato. È impossibile aggiungere qualcosa al cherosene senza variare la sua densità e quindi sfuggire a questo semplice e banale controllo. Certo si può ipotizzare che tutti i tecnici, gli addetti ai rifornimenti, i progettisti ecc, siano complici del complotto. Ma stiamo parlando di un numero abnorme di persone. L'industria aeronautica è la più grande industria del mondo. Più di quella automobilistica, di quella ferroviaria o navale. 
In realtà, in uno studio del 2004 di Mark Purdey, è ammesso come uno dei veicoli di contaminazione da bario (oltre i cibi e l’acqua) derivi anche dalla dispersione di aerosol. Lei che ne pensa?
Sarei curioso di sapere in base a quali dati ha stabilito che il bario arrivava dagli aerei anziché da altre fonti. Mark Purdey è noto anche per le sue tesi alternative sulla BSE (la mucca pazza). Tesi che andavano contro quelle condivise dalla scienza, e proponevano spiegazioni alternative mai verificate. Personalmente mi considero un feroce ecologista. Non credo però si faccia il bene dell'ecosistema inseguendo tesi campate in aria. Non c'è bisogno degli aerei per giustificare il bario attorno a noi. Oltre ad essere presente in natura, è ampiamente usato dall'industria. Si utilizzano i suoi ossidi nelle vernici, nella costruzione di componenti elettronici e addirittura nei mattoni per la costruzione a vista perché abbiano uniformità di colore. 
Come giustifica la denuncia del 2003 che il SULTA ha fatto per un anomalo traffico di aerei senza insegna?
Direi che quella è la prova che sarebbe impossibile portare avanti operazioni come quelle ipotizzate dai teorici del complotto, senza che qualche addetto ai lavori renda pubbliche le anomalie delle operazioni. Se ben ricordo la vicenda riguarda i voli segreti che la CIA effettuava a causa delle operazioni legate alla guerra del Golfo. Furono gli stessi addetti ai lavori, che addirittura attraverso il loro sindacato, denunciarono che questi voli facevano scalo presso gli aeroporti italiani. Ciò dimostra che immaginare un complotto che coinvolge tutti gli addetti ai lavori, è una follia. Così come non è pensabile che essi si voltino da un’altra parte ogni volta che vi è qualcosa di anomalo. 
Non ritiene possibile che vi siano irrorazioni militari per il controllo del clima? Ritengo impossibile che un numero così consistente di aerei, come quello ipotizzato dai teorici del complotto, possa percorrere il cielo senza essere notato dalle decine di migliaia di piloti civili, dai milioni di passeggeri che trasportano e da tutti coloro che per passione frequentano il cielo. Inoltre so riconoscere che gli aerei che vedo volare con scia al seguito, sono spesso aerei di voli di linea regolarmente schedulati. Magari lo stesso volo che io o lei o qualche nostro amico o parente ha preso la settimana prima o prenotato per quella prossima. Un traffico di centinaia o migliaia di aerei militari, gli unici che produrrebbero una scia, non passerebbe certo inosservato a chi in cielo ci passa buona parte della sua vita. 
Perché, però, nel quinto rapporto del IPPC, al capitolo “Clouds and aerosol” , si parla di scie persistenti?A quali scie si fa riferimento?
Non ho letto sinceramente il rapporto. Non vi è comunque bisogno di un complotto per prendere atto che i voli aerei, così come tutte le attività umane, contribuiscono all'inquinamento, all'immissione di CO2 in atmosfera ecc. Credo quindi sia naturale aspettarsi che anche il trasporto aereo abbia le sue colpe nelle variazioni climatiche dovute all'attività umana. Anche questo scambio di dati via internet da il suo contributo, ma ciò non significa che io è lei stiamo complottando per sterminare la popolazione o per cambiare il clima della terra. È un limite della nostra tecnologia. Si sa da tempo che le scie degli aerei contribuiscono all'aumento della nuvolosità. Già tempo fa la NASA aveva indicato all'incirca nel 1% l'aumento di nuvolosità dovuto alle scie di condensa. Chiaramente queste scie non sono distribuite in modo uniforme nel mondo ma si concentrano nelle zone più frequentate dagli aerei. Quindi su scala locale l'impatto può essere ben superiore. Ma ripeto, si tratta di un limite tecnologico. Non di un complotto.
In conclusione, le scie chimiche sono una bufala?
La risposta secca è sicuramente si. La spiegazione che ci fornisce la fisica è decisamente più logica e lineare di quelle che forniscono i teorici del complotto. All'interno di un motore aeronautico avviene la combustione del carburante. Questa combustione non è altro che l'ossidazione di un idrocarburo, ovvero di una molecola composta di idrogeno (H) e carbonio (C), tramite l'ossigeno atmosferico (O). Quello che si ottiene credo lo possiamo scoprire tutti rispolverando i libri di chimica organica delle superiori. H2O (acqua), e CO2 (anidride carbonica). È proprio quest'acqua che noi vediamo formare le scie. In realtà quelli che vediamo sono cristalli di ghiaccio perché a causa delle bassissime temperature presenti in quota, l'acqua espulsa dal motore sublima in ghiaccio. È inoltre interessante notare che la quantità di acqua prodotta, è superiore a quella del cherosene consumato. All'incirca 1,3 volte in peso. Questo significa che l'acqua prodotta, sarà sempre superiore a qualunque altra cosa io possa aggiungere al carburante. Inoltre chiunque può osservare che la scia non comincia mai a diretto contatto dei motori ma ad una certa distanza, variabile a seconda delle diverse condizioni. Questa distanza rappresenta il tempo necessario al passaggio di stato dell'acqua da gassoso e invisibile (vapore), a solido e visibile (ghiaccio). Chi come me ha qualche anno in più ricorderà che le auto degli anni 70-80 avevano spesso la marmitta che si bucava. Succedeva per lo stesso identico motivo (e talvolta accade anche oggi). Si bruciava benzina o gasolio (anch'essi idrocarburi) e si produceva acqua. Se si faceva viaggi corti e la marmitta non si scaldava a sufficienza da farla evaporare, quest'acqua faceva arrugginire la marmitta bucandola.
Cercando di approfondire la questione anche da un punto di vista fisico, intervistiamo il dott. Alessandro Sabatino, laureato in Fisica, dottorando presso il dipartimento di matematica dell'Università di Strathclyde, in Scozia e collaboratore per il blog Tagli.
Perché, secondo lei, è da escludere la presenza di scie chimiche?
Il motivo è molto semplice: le analisi chimiche che la comunità scientifica ha condotto in questi anni per studiare le scie di condensazione hanno evidenziato che le scie degli aerei sono composte da acqua e dai gas di scarico dell’aereo. In tutte queste analisi, condotte con tecniche diverse, non si è mai trovata traccia delle sostanze evidenziate da coloro che sostengono la teoria delle scie chimiche. E questo è stato fatto più volte sia da ricercatori universitari che da ricercatori in enti statali o regionali, come le ARPA. Inoltre come ha sottolineato in un articolo di Nimbus, davvero molto interessante, scritto dal dott. Luca Onorato dell’ARPAL, le scie che vediamo in cielo sono sempre riconducibili a fenomeni noti. Non sono mai state riscontrate anomalie né nell’osservazione di scie, né nelle analisi chimiche. E il bello è che un’analisi che è circolata tra i complottisti ultimamente di acqua piovana riportava valori perfettamente nella norma: i metalli pesanti, che per i complottisti sono sparsi da questi aerei per avvelenare la gente, avevano valori 1000 volte sotto il valore di pericolo per la salute umana ed erano a concentrazioni assolutamente naturali. Senza contare che l’acqua piovana raccoglie tutto quello che buttiamo in atmosfera e che proviene dalle fonti più disparate, come l’inquinamento causato dalle industrie. Altri fenomeni che sono stati scambiati per effetti delle presunte scie chimiche, come delle iridescenze nelle nuvole, o come delle nuvole ondulate o delle scie che appaiono nel cielo senza la presenza di aerei sono invece fenomeni puramente naturali dovuti all’instabilità atmosferica, alla presenza di rilievi montuosi o alla proprietà dei cristalli di ghiaccio contenuti nelle nuvole.
Di conseguenza, i filamenti bianchi – polimeri – che gli sciachimisti definiscono altamente tossici, a suo avviso cosa sono?
Ragnatele. Sono state condotte varie analisi, la più recente dal nucleo NBCR dei Vigili del Fuoco e dall’ARPA Lazio, dopo segnalazione di cittadini allarmati dal fenomeno. Le analisi di entrambi hanno confermato che il materiale non è tossico e che si tratta di semplici ragnatele. Si tratta infatti del cosiddetto fenomeno dello spider ballooning, che è un ingegnoso sistema che i ragni utilizzano per spostarsi. In pratica i ragni costruiscono una tela che viene trasportata dal vento insieme al ragnetto. Una volta atterrato il ragno lascia la tela, come facevano i paracadutisti nella seconda guerra mondiale. Il fenomeno, del resto, è noto da almeno 200-300 anni: uno tra i primi a descriverlo fu Darwin nel suo resoconto del viaggio sulla Beagle. Ecco non mi pare che ai tempi dello scienziato inglese ci fossero già gli aerei… E poi perché, se ci fate caso, di questi filamenti si parla sempre e solo nei mesi tra settembre e dicembre? Forse perché quello è proprio il periodo in cui i ragni migrano usando questo sistema?
Ci fornisce delle documentazioni scientifiche in merito?
La letteratura scientifica sulle scie di condensazione è estremamente ampia, quindi diciamo che ho l’imbarazzo della scelta. Vorrei sicuramente segnalare una ricerca di Weiekmann (purtroppo è in tedesco) del 1919, apparsa su Naturschwissen (Wolkenbildung durch ein Flugzeug), che è la prima testimonianza delle scie di condensazione: è l’osservazione di una scia di condensazione sopra Monaco e questa scia si espande, si curva e persiste, roba che ad un complottista attuale avrebbe fatto urlare alla “scia chimica” e all’avvelenamento globale. Due anni dopo sulla Monthly Weather Review appare un articolo simile (si intitola “Cloud Formation by a Supercharged Plane”) nel quale il pilota dell’aereo descrive una scia lasciata dal suo apparecchio di 2 miglia, poi un’interruzione di ¼ di miglio e successivamente un’altra scia di 3 miglia. Altro fenomeno che per i complottisti è una prova inconfutabile dell’esistenza del complotto, peccato fosse già stata osservata quasi 100 anni fa. La spiegazione scientifica delle scie di condensazione viene data prima nel 1940 da Ernst Schmidt e successivamente da Appleman nel 1953, che mette in relazione la formazione delle scie con tre parametri fondamentali: quota (o, più correttamente, pressione atmosferica), temperatura e umidità. La primissima analisi chimica sulle scie di condensazione è stata condotta da Pillié e Justo nel 1957, dove analizzarono i cristalli di ghiaccio in scie persistenti, altre analisi chimiche sono state condotte da Twothy e Gandrud nel 1998 (“Electron microscope analysis of residual particles from contrail aircraft”, Geophysical Letters Research), da Petzold nello stesso anno sempre tramite microscopio elettronico (ricerca pubblicata su Atmospheric Research), e da Minnis, Heck e Young nel 1992 usando satelliti investigando sia nello spettro visibile che in quello  infrarosso (ricerca pubblicata sul Journal of Atmospheric Science). Nessuna di queste analisi ha trovato qualcosa di anomalo. Schumann nel 2009 ha presentato un lavoro (“A Contrail Cirrus Prediction Tool”) in cui descrive un modello da lui costruito per predire le scie di condensazione con ottimi risultati e sottolineando come le sue ricerche mostrino che il 38% dei voli formino scie di condensazione. Una ricerca di Radel e Shine del 2007 sottolinea che le condizioni per la formazione delle scie di condensazione non sono così rare come qualcuno vuol fare credere, anzi sono abbastanza comuni alle quote in cui volano gli aerei. La persistenza e l’evoluzione delle scie di condensazione è stata studiata con vari modelli numerici, uno tra tutti cito la ricerca di Gierens (1996). Tutti i fenomeni che i sostenitori della teoria del complotto delle scie chimiche possono essere spiegate da queste e da molte altre ricerche condotte dagli scienziati negli ultimi anni.
Sappiamo che le scie di condensazione si formano in determinate condizioni: a quote molto elevate, con determinate temperature e con l’umidità relativa necessaria. Ammettendo che ci sia pure la condizione di umidità necessaria, perché ci sono fotografie di scie che si formano al di  sotto dei bassi cumuli, cioè ad altezze minime di 900 metri?
Io mi chiedo come qualcuno possa valutare ad occhio l’altezza di un cumulo o di un aereo, quando c’è gente in giro che non è in grado manco di valutare la distanza di sicurezza tra automobile e automobile. Valutare la quota non è sempre facile: bisogna considerare l’ingrandimento della macchina fotografica, le dimensioni degli aerei e l’angolo tra aereo e orizzonte. Secondariamente i cumuli sono nuvole che possono avere la base tra 500 e 6000 m e possono essere facilmente confusi con cirrocumuli, stratocumuli, altocumuli, che hanno la loro base a quote molto maggiori. Terzo: quando ci si riferisce alle scie di condensazione si afferma che normalmente si formano sotto gli 8.000 metri, ma non vuol dire che se ci sono le condizioni di pressione, temperatura e umidità adatte non si possano formare al di sotto di questa quota, anche al di sotto ai 3000 m. Inoltre esistono altri tipi di scia che possono essere lasciate da un aereo, tipo le scie aerodinamiche o le scie di convezione che si formano con meccanismi diversi rispetto alle scie di condensazione e che si creano anche a terra (ci sono immagini spettacolari di scie aerodinamiche causate dalle monoposto di Formula 1, fenomeno noto come Trecce di Berenice). Le immagini satellitari inoltre hanno mostrato che esistono anche delle scie di condensazione molto sotto ai 3000 m: sono quelle create dalle navi. Il fatto per cui ci si riferisce alla quota è perché la pressione, che è uno dei parametri nella teoria di Schmidt-Appleman, dipende dalla quota: più in alto si va, minore sarà la pressione. Non ultimo: parlando di cumuli normalmente la presenza di cumuli è associata a instabilità atmosferica, condizione in cui si formano più facilmente le scie di convezione.
Per valutare obiettivamente caso per caso e poter affermare che quella è una scia “anomala” servirebbero delle prove che, quindi, una fotografia da sola non può certamente dare. Prove che finora nessuno è stato in grado di fornire.

Ci sono dei filmati di aerei che – percorrendo la stessa traiettoria e alle stesse condizioni – alcuni rilasciano le scie ed altri no. Com’è possibile?
Anche qui dai filmati mi pare molto difficile che si possa affermare che due aerei stiano percorrendo la stessa identica rotta: possono esserci degli effetti ottici nei video, che fanno apparire un aereo alla stessa quota di un altro, mentre nella realtà vi è una separazione orizzontale o verticale di centinaia o addirittura migliaia di metri. Mi ricordo una foto con due aerei, uno che lasciava la scia, mentre l’altro no e sembravano entrambi alla stessa quota, con un’analisi più attenta, considerando le dimensioni dei due veivoli, si è scoperto che tra di loro ci dovevano essere almeno 1500 m di separazione. Ma se anche fossero alla stessa quota, sarebbe comunque possibile da spiegare. Noi ci immaginiamo l’atmosfera sopra di noi come perfettamente omogenea. Ecco, quest’immagine non è del tutto vera, anzi: le condizioni atmosferiche possono cambiare in maniera repentina, sia spazialmente che temporalmente. Basti pensare ai fenomeni temporaleschi estivi, che si formano nel giro di pochissime ore o alla presenza di aree libere da nuvole a pochi chilometri da celle temporalesche violente. Inoltre non è assolutamente detto che a parità di condizioni a terra le condizioni in quota siano uguali, anzi, è estremamente improbabile: sopra gli 8000 metri possono essere presenti fortissime correnti, dette correnti a getto, che raggiungono tranquillamente i 200 km/h, quindi già dopo una decina di minuti le condizioni possono essere radicalmente diverse. Ringrazio il prof. Claudio Cassardo per i suggerimenti.

http://www.articolotre.com/2014/04/le-scie-chimiche-sono-una-bufala-cosi-smentiscono-i-due-esperti-turvani-e-sabatino/

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