mercoledì 19 giugno 2013

Ingroia lascia la toga, 'mi costa molto'

'Mi sentivo la toga cucita addosso ma non potevo continuare a subire soprusi'. Il magistrato ha rassegnato le dimissioni alla procura di Aosta, dove era stato assegnato dal Csm


 Antonio Ingroia e il procuratore di Aosta Marilinda Mineccia

AOSTA - Il sostituto procuratore Antonio Ingroia ha scelto di "decadere" dal servizio come magistrato assegnato alla Procura di Aosta anziché presentare le dimissioni. Lo ha riferito il procuratore capo di Aosta, Marilinda Meneccia. Ingroia - che pertanto non ha firmato la lettera di dimissioni dalla magistratura - ha annunciato che invierà una lettera al Csm, al Ministero di Grazia e Giustizia e alla Procura di Aosta per spiegare le ragioni per le quali non si presenterà domani, allo scadere delle ferie, in servizio, facendo così scattare la decadenza. Affinché la procedura venga completata, sono necessari - come ha spiegato il procuratore Mineccia - alcuni giorni. Scegliendo di decadere dall'incarico, non presentandosi domani nella sede giudiziaria di Aosta dove sarebbe dovuto rientrare in servizio dopo le ferie, il sostituto procuratore Antonio Ingroia - leader di 'Rivoluzione Civile' - si tiene aperta la strada per poter chiedere al Csm, nei prossimi due anni, di tornare ad esercitare le funzioni di magistrato. Invece se avesse firmato le dimissioni, la scelta sarebbe divenuta irrevocabile non consentendogli più passi indietro. Lo si è appreso da fonti della magistratura che conoscono bene i meccanismi che regolano le procedure di Palazzo dei Marescialli e che fanno notare come sia stata la giurisprudenza della Corte dei Conti a prevedere la possibilità di rientro in servizio dopo la decadenza. A decidere sull'eventuale richiesta di rientro di Ingroia, nei prossimi due anni, è competente il Csm.
"Lasciare la toga mi è costato molto, è stata una decisione sofferta e travagliata. Io mi sentivo la toga cucita addosso, e ho dedicato tuta la vita a quella attività". Lo ha detto il sostituto procuratore Antonio Ingroia pochi minuti prima di recarsi alla procura di Aosta per presentare le dimissioni dalla magistratura. "Non potevo continuare a subire soprusi dal ceto politico attraverso il Csm e ho reagito", ha concluso.
OGGI E' UNA GIORNATA PIENA DI EMOZIONI - "Quella di oggi è una giornata piena di sentimenti ed emozioni, sia se guardo indietro sia se guardo avanti. Una porta che si chiude, un portone che si apre". Lo ha detto il sostituto procuratore Antonio Ingroia pochi minuti prima di recarsi alla procura di Aosta per rassegnare le dimissioni dalla magistratura.
BATTUTA VIETTI NON E' STATA ELEGANTE - "Il fatto che il vicepresidente del Csm Vietti se la sia cavata con la battuta 'ce ne faremo una ragione' riguardo alle mie dimissioni non è certamente stato elegante". Lo ha detto il sostituto procuratore Antonio Ingroia pochi minuti prima di recarsi alla Procura di Aosta per rassegnare le dimissioni dalla magistratura. "C'é un po' di amarezza - ha aggiunto - perché non ho avuto riconoscimenti per il lavoro fatto, 25 anni dedicati allo Stato senza risparmiare nulla, energie, rischi personali, sacrifici della vita privata. La politica è stata ingenerosa verso di me".

(ANSA)

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