giovedì 4 ottobre 2012

Lettera di un operaio, sono un padre disperato

 La lettera dell'operaio


TARANTO - E' firmata ''Un padre disperato'' la lettera che uno degli operai saliti sulla torre di smistamento dell'Afo5 dell'Ilva ha consegnato al segretario Uilm, Antonio Talo', per manifestare la situazione difficile che stanno vivendo i lavoratori del siderurgico. ''Ansia, paura, rabbia, delusione... questo e' il mio stato d'animo'': cosi' comincia la lettera. ''L'incertezza del futuro e la paura di perdere tutto quello che ho creato con fatica e sacrifici. Questa situazione mi sta facendo diventare pazzo''.
 ''Fino a qualche tempo fa - scrive il lavoratore - non mi passava neanche da lontano che tutti i sogni e i progetti fatti per la mia famiglia sarebbero andati persi. Tutto questo perche'? A chi lo devo chiedere? Chi mi sa dare una risposta? Sono incappato in un gioco di parti, dove qualcuno o qualcosa giochera' con la mia vita, con la mia dignita' di padre e lavoratore''. L'operaio si chiede ''perche' deve accadere tutto cio? Perche' proprio a me? scusate l'egoismo - prosegue la lettera - ma la situazione mi porta a questo. Che male hanno fatto mia moglie, i miei figli, perche' ci devono andare loro di mezzo? vedo la paura negli occhi di mia moglie e l'ingenuita' dei miei figli che non sanno che cosa sta accadendo intorno a loro, che il loro padre sta perdendo il lavoro...''. Con questa lettera l'operaio dice di rivolgersi ''a tutti quelli che possono fare qualcosa per evitare cio'''. ''Vi prego - conclude - fate si' che questo non sia un incubo, vi prego svegliatevi, vi prego aiutatemi, a presto''.  (ANSA)

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