domenica 28 ottobre 2012

Morto il broker Ivo Calissi


Savona - La sua risata, la sua vitalità, le suebattute. «Ti faceva ridere anche se non ne avevi voglia - raccontano di lui - era capace di portare a ballare, in una serata di pioggia, anche persone che non sarebbero uscite neppure a Capodanno». Un concentrato di verve, di entusiasmo, di slanci. Era così, al passato, perché da ieri Ivo Calissi non c’è più. Cinquant’anni, imprenditore portuale tra i più noti di Savona (ma con uffici anche a Genova), è spirato ieri mattina presto in un letto del centro riabilitativo neurologico “Cardinal Ferrari” di Fontanellato, in provincia di Parma. Lo ha stroncato una crisi respiratoria dovuta ad una polmonite probabilmente rimediata dopo un intervento chirurgico alla spina dorsale subito in Svizzera a inizio ottobre. Se le trascinava da qualche giorno le difficoltà respiratorie ma nessuno avrebbe pensato ad un epilogo così tragico. Anche perché la sua fibra fisica sembrava d’acciaio, dopo essere uscito comunque vivo da uno spaventoso schianto in autostrada a Ovada nello scorso gennaio. Ancora meglio era andata all’amica che sedeva al suo fianco quel giorno, pure lei savonese: lei era uscita illesa facendo quasi gridare al miracolo i soccorritori visto il groviglio di lamiere.
Ivo Calissi se l’era cavata peggio ma era vivo e lottava e l’intervento alla spina dorsale in una prestigiosa clinica Svizzera avrebbe dovuto fargli recuperare l’uso di quella parte del corpo che non rispondeva più. A quell’intervento familiari e amici si erano aggrappati nella speranza di riabbracciarlo e rivederlo ridere e scherzare come un tempo, come quando nei locali della darsena teneva banco con le sue battute, la sua vitalità, l’allegria contagiosa. «Era l’unico cinquantenne capace di andare a ballare fino a tardissimo e il giorno dopo alzarsi puntuale per andare magari in Svizzera al lavoro, purtroppo bruciando ogni record di velocità» raccontano gli amici sconvolti. La velocità in auto gli ha presentato un conto salato a inizio 2012. Ma lui niente: moto e auto potenti erano la sua passione e a nulla valevano gli inviti a rallentare.
Poi lo schianto e l’ultimo anno trascorso tra ospedali, nella vana speranza di rimettersi in piedi e tornare alla vita. Prima la lunga degenza in Piemonte, poi all’unità spinale del Santa Corona, infine il trasferimento nel centro neurologico vicino Parma che finalmente sembrava avergli fatto recuperare almeno un po’ l’uso del corpo. «Camminava ancora con l’aiuto di un girello, ma almeno si muoveva» raccontano ancora gli amici. Fino a ieri mattina, quando poco prima delle 8 una crisi respiratoria lo ha portato via ai suoi affetti, ai suoi affari marittimi, ai tanti locali della riviera dov’era tra i migliori clienti.
La notizia ha impiegato pochi minuti per raggiungere Savona, Genova, la Svizzera dove si recava di frequente per lavoro (operava nel campo del brokeraggio marittimo), destando tristezza e choc a tante persone. Separato da qualche anno dall’ex moglie Antonella Rolando, fratello della psicologa dell’Asl Marina Calissi, aveva due figli maschi cui era legatissimo: il primogenito Alberto, poco più che maggiorenne, e Francesco, ancora minorenne. E poi tantissimi amici: una di quelle che gli è stata più vicino è la sua commercialista e amica d’infanzia Silvia Grillo, che ieri non aveva più lacrime. Calissi viveva in via Avendola, alla Villetta. Il funerale si svolgerà domani alle 12 direttamente al sacrario del cimitero di Zinola.
Ivo Calissi (primo da destra)

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