giovedì 26 luglio 2012

tensione nella notte in Val di Susa

Le forze dell'ordine sventano il blocco a un treno 'nucleare'

 

La polizia presidia la stazione di Bussoleno e il treno con gli attivisti No Tav arrivati da Chiomonte

Il presidio serve a sventare il blocco a un treno che trasporta scorie

Momenti di tensione nella notte

Passa un treno carico di scorie nucleari e la Valle di Susa vive ancora ore di agitazione

I No Tav si mobilitano per ostacolare l'avanzata del convoglio ma un imponente dispositivo di polizia e carabinieri neutralizza i loro tentativi

A Bussoleno viene bloccato un treno regionale per fermare i 115 attivisti a bordo

Gli attivisti volevano raggiungere una sessantina di loro compagni radunati in presidio nel paese

L'iniziativa No Tav giunge a pochi giorni dagli scontri di sabato sera sulla linea dell'alta velocita' Torino-Lione

Passa un treno carico di scorie nucleari e la Valle di Susa vive l'ennesima notte agitata. I No Tav si mobilitano per ostacolare l'avanzata del convoglio ma un imponente dispositivo di polizia e carabinieri neutralizza i loro tentativi.
Nel bilancio della notte si deve includere tra l'altro un treno regionale rimasto bloccato a lungo alla stazione di Bussoleno. Sul convoglio, oltre ad alcuni pendolari, c'erano 115 attivisti che, partiti da Chiomonte, volevano raggiungere una sessantina di loro compagni radunati in presidio nel paese. Una volta arrivati a destinazione sono stati accolti da un nugolo di poliziotti e carabinieri. "Se non hanno lasciato le carrozze - riferiscono in Questura - è perché hanno deciso così". Il treno non è ripartito. Per sbloccare la situazione sono stati chiamati due avvocati del Legal Team No Tav e un politico dell'estrema sinistra torinese, ai quali, secondo fonti del movimento, gli agenti hanno giustificato l'intervento con il fatto che molti degli attivisti avessero il volto coperto.
In ogni caso, i No Tav hanno centrato l'obiettivo di richiamare l'attenzione su uno dei temi cari all'ambientalismo. I "treni nucleari" sono i convogli carichi di scorie che, periodicamente, partono da Saluggia (Vercelli) per raggiungere Le Hague, nel Nord-Est della Francia, dove vengono riprocessati. Gli oppositori ritengono che il transito dei treni sia pericoloso e che le autorità non informino adeguatamente la popolazione dei rischi. (ANSA)








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