domenica 29 luglio 2012

I cartoni giapponesi più censurati in Italia

Censura e cartoni animati, un binomio stranamente attuale. In Italia moltissimi cartoons hanno subito nella versione originale o addirittura, solo in trasmissioni successive, tagli o adattamenti per evitare scene  
Lady Oscarritenute troppo violente o richiami al sesso, con l'obiettivo di rendere le storie più adatte al pubblico giovanile. E la censura ha colpito, nel corso degli anni, soprattutto gli anime giapponesi nonostante i primi ad andare in onda sulle reti private italiane, come Lady Oscar e Georgie, siano stati trasmessi integralmente. Solo dopo alcune scene ritenute osè subirono dei tagli decisi. Per adattare ad esempio la serie "Ufo Robot Goldrake" alla sensibilità del pubblico occidentale non furono trasmessi, all'epoca della prima messa in onda, due episodi (in particolare, l'episodio in cui Actarus era costretto al fuoco su truppe di Vega composte di bambini). Poi fu la volta di "Alpen Rose", era il 1985-86, e si vollero evitare riferimenti alla guerra ritenuti pericolosi. Sempre negli anni Ottanta alcuni rimaneggiamenti furono apportati sulla serie "È quasi magia Johnny" e stessa sorte subirono "Rossana" e "Piccoli problemi di cuore".


Della prima storia, oltre a tagliare numerose scene, Mediaset non trasmise due episodi perché ritenuti non adatti ai bambini (in uno dei due episodi Johnny, ipnotizzato dalla sorella, ruba biancheria intima ad alcune ragazze). Clamoroso è il caso di "Che famiglia è questa Family", con dialoghi modificati per nascondere alcune relazioni bisessuali dei protagonisti. Proseguendo il cammino scopriamo che nell'autunno 1996 alcuni ragazzi lanciarono un enorme sasso da un cavalcavia uccidendo una persona: durante le perquisizioni nelle abitazioni dei colpevoli la polizia rinvenne fumetti di "Dylan Dog" e del manga "Ken il guerriero", fumetti ritenuti violenti e quindi accusati di aver incitato a simili comportamenti. A subire la scure censoria fu in quel periodo anche "Sailor Moon": nell'ultimo episodio la protagonista, coinvolta in una battaglia particolarmente violenta, si mostra alla fine in video completamente nuda, la scena venne censurata dagli adattatori.


In "Slayers", solo per citare un altro esempio, le mestruazioni che impedivano alla protagonista Rina di lanciare gli incantesimi divennero nella versione italiana una "malattia". Nel 2000 ci fu il caso "Dragon Ball": fu incriminata una scena in cui Bulma faceva vedere le mutandine al maestro Mute, ignara del fatto che Goku gliele aveva tolte la sera prima. Ci fu un esposto per incitamento alla pedofilia. Negli ultimi anni si aggiungono alla lista "One Piece" e "Naruto", con scene violente tagliate e dialoghi stravolti: "idiota" è stato sostituito da "testa quadra" quando è riferito a Naruto, e termini come "uccidere", "ammazzare" e "morire", sebbene vengano pronunciati, sono stati spesso rimpiazzati con sinonimi come "togliere di mezzo", "eliminare", "fare fuori" o "perdere la vita".

http://it.tv.yahoo.com/blog/zapping/cartoni-giapponesi-piu-censurati-italia-163500123.html

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