lunedì 23 luglio 2012

Plotone di esecuzione


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Viviamo tempi interessanti. Siamo arrivati alla resa dei conti, al collasso economico e sociale di una Nazione. Ed è iniziato il gioco al massacro verso chi si oppone. Si attacca sempre con ferocia, come insegna la Storia, chi vuole il cambiamento e denuncia l'insostenibilità di un Regime. Così si spostano le lancette in avanti. Un anno, anche pochi mesi, sono meglio di niente per chi gode di privilegi intollerabili, impunità e fiumi di denaro pubblico. Direttori di giornali, partiti, istituzioni, lobby sono schierati come un plotone di esecuzione per abbattere il MoVimento 5 Stelle. Lo fanno ormai senza pudore, alla dove cojo cojo. Non ci sono giornali buoni, non ci sono partiti buoni, non ci sono lobby oneste. Distorcono le notizie, insultano, propongono sondaggi farlocchi, cercano ogni giorno il pelo nel buco del culo degli attivisti e dei consiglieri del M5S, del blog, dello staff, di Beppe Grillo. E' uno sport nazionale al quale non si sottrae più nessuno: "prima li diffami, poi li isoli, poi li annulli". Un gioco praticato dal dopoguerra che non ha mai fatto prigionieri e ha lasciato dietro di sé un'autostrada di sangue. Oggi, anche se il gioco riuscisse, il baratro attende comunque questi sciagurati che attaccano come dei cani rabbiosi chiunque li metta in discussione, invece di affrontare la catastrofe ormai alle porte riconoscendo i loro errori e togliendosi dai coglioni.
Dopo la vittoria di Parma il vento è cambiato. Un vento di scirocco, umido, oleoso, pesante è penetrato nelle segreterie dei partiti, nelle direzioni dei giornali, nei consigli di amministrazione dei concessionari di Stato, nei salotti delle banche. Da qui alle prossime elezioni la parola d'ordine è la distruzione con qualunque mezzo, in ogni modo del M5S, anche con una legge elettorale su misura che lo escluda dal Parlamento. Il Paese sprofonda, ma da Bersani a Berlusconi, dal Corriere della Sera alla Repubblica, il problema dei problemi è il M5S. Non sanno cosa li aspetta, o forse lo sanno troppo bene. Ci vediamo in Parlamento. Sarà un piacere.

www.beppegrillo.it

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