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(Foto: Marine Advanced Research / )
proteus
Di Gabriele Rossi
Come avrete notato ultimamente, gli articoli sull'automotive
suscitano sempre maggiore interesse, viste le trovate ingegneristiche
all'avanguardia e la ricerca sfrenata di energie alternative che
possano un giorno sostituirsi al petrolio con i vantaggi che conosciamo.
Oggi la volontà è quella di cambiare un pò tema e di proporre qualcosa di nuovo, un'applicazione della tecnologia ingegneristica non più alla strada ma bensì al mare. L'oggetto dell'attenzione quindi è un catamarano hi-tech, a scarso impatto ambientale: "Proteus".
Varato dalla Marine Advanced Research di Palo Alto in California, su progetto dell'italiano Ugo Conti, il nome di questo bi-scafo la dice lunga su quelle che sono le sue particolari doti e funzioni.
Proteus sta infatti per "Proteo", divinità famosa in mitologia per poter cambiare forma a seconda delle esigenze e delle necessità.
Costituito di due pattini gonfiabili lunghi 30 metri, collegati tra loro tramite una sovrastruttura di 2 archi di sostegno in titanio, Proteus ospita la cabina di pilotaggio e la plancia di comando in una posizione "nuova", sospesa sotto il ponte arcuato, ad un'altezza di 8 metri.
I due scafi, sono quindi collegati tra loro da una struttura arcuata e non piana. La chicca sta proprio qui, infatti la libertà dei due pattini è anche ciò che dona al catamarano la possibilità di mutare forma variando la loro distanza a piacimento e regolando di conseguenza altezza e larghezza.
Un ragno acquatico, dotato di due motori alimentati a biodiesel da 335 cv, con trasmissione Arnesson ed eliche di superficie che gli permettono di raggiungere una velocità massima di 30 nodi.
Il progetto è stato finanziato da importanti partner internazionali, come la software house Autodesk e la multinazionale Hewlett Packard; per quanto visto fin'ora Proteus non sta tradendo le aspettative, riportando ottimi risultati nei test durante la "One Ocean" nel Pacifico.
it.ibtimes.com
Oggi la volontà è quella di cambiare un pò tema e di proporre qualcosa di nuovo, un'applicazione della tecnologia ingegneristica non più alla strada ma bensì al mare. L'oggetto dell'attenzione quindi è un catamarano hi-tech, a scarso impatto ambientale: "Proteus".
Varato dalla Marine Advanced Research di Palo Alto in California, su progetto dell'italiano Ugo Conti, il nome di questo bi-scafo la dice lunga su quelle che sono le sue particolari doti e funzioni.
Proteus sta infatti per "Proteo", divinità famosa in mitologia per poter cambiare forma a seconda delle esigenze e delle necessità.
Costituito di due pattini gonfiabili lunghi 30 metri, collegati tra loro tramite una sovrastruttura di 2 archi di sostegno in titanio, Proteus ospita la cabina di pilotaggio e la plancia di comando in una posizione "nuova", sospesa sotto il ponte arcuato, ad un'altezza di 8 metri.
I due scafi, sono quindi collegati tra loro da una struttura arcuata e non piana. La chicca sta proprio qui, infatti la libertà dei due pattini è anche ciò che dona al catamarano la possibilità di mutare forma variando la loro distanza a piacimento e regolando di conseguenza altezza e larghezza.
Un ragno acquatico, dotato di due motori alimentati a biodiesel da 335 cv, con trasmissione Arnesson ed eliche di superficie che gli permettono di raggiungere una velocità massima di 30 nodi.
Il progetto è stato finanziato da importanti partner internazionali, come la software house Autodesk e la multinazionale Hewlett Packard; per quanto visto fin'ora Proteus non sta tradendo le aspettative, riportando ottimi risultati nei test durante la "One Ocean" nel Pacifico.
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