Nella terra baciata dal sole della Sicilia, una figura oscura e controversa fece il suo ingresso nel palcoscenico della storia.
Quest'uomo, Tigellino, era sicuramente un figlio di questa isola, ma la data esatta della sua nascita rimane avvolta nel mistero. Si dice che le radici della sua famiglia affondassero nell'antica Grecia, anche se le sue origini erano modeste.
Da giovane, Tigellino viveva nell'oscurità, ma un'accusa scagliata contro di lui avrebbe cambiato il corso della sua vita. Venne accusato dell'adulterio con la sorella dell'imperatore Caligola, un atto che lo costrinse all'esilio nel 39 d.C.
Ma il fato aveva altri piani per lui, e durante il regno dell'imperatore Claudio, fu richiamato nella sua terra natale.
Sotto il regno di Claudio, Tigellino intraprese un percorso che lo avrebbe portato verso una notorietà oscura e sinistra. Gestiva ippodromi nella regione della Puglia e della Calabria, accumulando ricchezze e potere. Ma fu sotto Nerone, uno degli imperatori più controversi della storia romana, che Tigellino raggiunse l'apice del suo potere.
Sotto Nerone, Tigellino divenne il prefetto dei vigili e successivamente il prefetto del pretorio nel 62 d.C. Era noto per la sua fedeltà implacabile a Nerone e per la sua ferocia nell'affrontare le minacce all'imperatore.
Questo fu evidente durante la repressione della cosiddetta congiura dei Pisoni nel 65 d.C., un periodo oscuro in cui persino il precettore dell'imperatore, Lucio Anneo Seneca, fu costretto a compiere l'atto estremo del suicidio.
Secondo il resoconto di Tacito, Tigellino usò calunnie per spingere Nerone a indurre il celebre scrittore e cortigiano rivale, Petronio, a togliersi la vita nel 66 d.C. La figura di Tigellino, ritratta sia dagli storici antichi che da quelli contemporanei come un individuo rude e spietato, aveva un'influenza significativa su Nerone. Tuttavia, quando divenne evidente il successo dell'insurrezione guidata da Galba, Tigellino abbandonò il suo sovrano.
La sua fine fu altrettanto brutale come la sua vita. Quando Otone salì al potere, Tigellino fu costretto al suicidio, mettendo fine al suo oscuro dominio attraverso l'orribile atto del taglio della gola.
Così, l'uomo dalle origini modeste ma dall'influenza spaventosa trovò la sua fine nel buio dell'ignominia, un personaggio oscuro nella tumultuosa storia dell'Impero Romano.
Scripta Manent
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