"Il Mondiale in Usa del 1994? Ero l'unico interista convocato. Piacevo al nostro c.t. Arrigo Sacchi, che anni prima mi voleva al Milan.
Eravamo in ritiro nel New Jersey e io avevo una casa a New York, a Soho.
Il mister ci concedeva dei giorni di riposo diurni dal mattino alla sera, ore in cui invitavo qualche compagno e qualche ragazza nel mio appartamento. Birre e musica.
Che delusione quella finale persa ai rigori col Brasile. Restai in campo per 120 minuti e se al 116’ Massaro
mi avesse passato la palla con i giri giusti e non troppo lunga, sarei andato in porta un’altra volta e racconteremmo una storia diversa.
Fuori dal campo sapevo vivere? Alt. Io davo tutto sia in allenamento sia in partita e non dovevano rompermi le scatole nella vita privata.
Ca**i miei, quel che facevo fuori.
I flirt con Carla Bruni e Uma Thurman?
Carla Bruni la conoscevo, ci fotografarono a una sfilata, ma preferivo le donne non famose.
Uma era un’amica, la portavo a San Siro, diventò nostra tifosa.
Per anni sono stato ai Caraibi, una volta smesso di giocare. Tutti vogliono allenare o fare i dirigenti o andare in tv a parlare.
Io volevo staccare, divertirmi. Comprai una casa a Saint Barth.
Ero e sono un irregolare."
[Nicola Berti]
Fonte: Gazzetta dello Sport
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