giovedì 9 novembre 2023

Nicola Berti

 


"Il Mondiale in Usa del 1994? Ero l'unico interista convocato. Piacevo al nostro c.t. Arrigo Sacchi, che anni prima mi voleva al Milan. 

Eravamo in ritiro nel New Jersey e io avevo una casa a New York, a Soho. 

Il mister ci concedeva dei giorni di riposo diurni dal mattino alla sera, ore in cui invitavo qualche compagno e qualche ragazza nel mio appartamento. Birre e musica. 

Che delusione quella finale persa ai rigori col Brasile. Restai in campo per 120 minuti e se al 116’ Massaro 

mi avesse passato la palla con i giri giusti e non troppo lunga, sarei andato in porta un’altra volta e racconteremmo una storia diversa.


Fuori dal campo sapevo vivere? Alt. Io davo tutto sia in allenamento sia in partita e non dovevano rompermi le scatole nella vita privata. 

Ca**i miei, quel che facevo fuori.

I flirt con Carla Bruni e Uma Thurman?

Carla Bruni la conoscevo, ci fotografarono a una sfilata, ma preferivo le donne non famose. 

Uma era un’amica, la portavo a San Siro, diventò nostra tifosa.


Per anni sono stato ai Caraibi, una volta smesso di giocare. Tutti vogliono allenare o fare i dirigenti o andare in tv a parlare. 

Io volevo staccare, divertirmi. Comprai una casa a Saint Barth. 

Ero e sono un irregolare."


[Nicola Berti]


Fonte: Gazzetta dello Sport

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