Nel "MERCANTE DI VENEZIA" di Shakespeare gli eventi precipitano a causa di un pegno che non può essere pagato.
Il buon Antonio si fa garante dell'amico Bassanio che intende sposare Porzia. Prezzo della garanzia "una libbra di carne fresca". Questa è l'insolita richiesta dell'usuraio Shylock e vista l'insolvenza il caso finisce in tribunale, davanti al Doge in questo caso.
E' la stessa Porzia ,travestita da avvocato, a salvare la vita ad Antonio con un abile stratagemma.
Vediamo come si esprime il rancore di Shylock vittima dei pregiudizi in quanto ebreo e pure della sua triste fama di usuraio.
Salerio (amico di Antonio) domanda al mercante ebreo il perché voglia proprio una libbra di carne di Antonio, quale obbligazione in caso non riesca a restituire il denaro prestato. Cosa potrebbe mai farsene di una libbra di carne? Shylock così gli risponde: «A far da esca ai pesci. Non dovesse nutrire altro, nutrirà la mia vendetta. Mi ha sempre danneggiato, m’ha impedito di farmi un mezzo milione, ha riso delle mie perdite, deriso i miei guadagni, offeso la mia nazione, ostacolato i miei affari, raffreddato i miei amici, infiammato i miei nemici; e per quale ragione? Io sono un ebreo. Non ha occhi un ebreo? Non ha mani, un ebreo, organi, membra, sensi, affetti, passione? Non è nutrito dallo stesso cibo, ferito dalle stesse armi, assoggettato alle stesse malattie, curato dagli stessi rimedi, riscaldato e raffreddato dallo stesso inverno e dalla stessa estate? Se ci pungete, non sanguiniamo? Se ci fate il solletico, non ridiamo? Se ci avvelenate, non moriamo? E se ci fate torto, non dovremmo noi vendicarci? Se siamo come voi per il resto, vogliamo assomigliarvi anche in questo».
Un monologo stupefacente, che potrebbe muovere a commozione chiunque (e, per questo, pericoloso). Potrebbe recitarlo l’essere più spregevole al mondo, declinandolo secondo le sue esigenze, e spingere così chiunque lo ascolti a provare pietà o compassione per la sua sorte. E non è un caso, certamente, che un testo così potente e suggestivo venga recitato proprio da Shylock, il cattivo per antonomasia (l’usuraio ebreo, lo spietato che brama vendetta), ma che in verità sembra essere il risultato di una società calcolatrice e manipolatoria. Al punto da far ritenere che questo cattivo sanguinario in realtà sia il personaggio più autentico dell’intera commedia, dove tutto è mosso dal desiderio di possesso attraverso il denaro, vero male che tormenta gli uomini.
Immagine: Al Pacino nel film " Il mercante di Venezia " , 2004.
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