Giorgia Meloni ha capito che questa vittoria, per per l’estrema destra italiana, è un’occasione storica. Per questo cerca disperatamente di eliminare le tante scorie che la circondano: per lei non è solo un Governo ma uno sdoganamento. Uno sdoganamento in parte, ma solo in parte, paragonabile a quello degli ex comunisti a metà degli anni ‘90. La grande differenza è che il PCI e i suoi derivati erano dei pilastri della nostra Repubblica, governavano (bene) comuni e regioni, erano stati protagonisti di tante conquiste sociali. Il Movimento Sociale era al confine più estremo di essa, ai limiti della tolleranza.
In questo quadro, non stupisce che la leader di Fratelli d’Italia stia cercando in tutti i modi di tenere quel nullafacente girasagre lontano dal Ministero dell’Interno: sa bene che in quel palazzo non metterebbe mai piede ma utilizzerebbe ancora una volta quel ruolo per fare video su tiktok contro i migranti e per nuove azioni dimostrative che ridicolizzerebbero il Paese agli occhi del mondo.
Sullo sfondo il vero grave problema, quello di una parte rilevante del popolo italiano, quella che mi diverto a chiamare “popolino sovranello”, che elegge i suoi rappresentanti d’istinto e d’ignoranza, senza tener conto che da quei rappresentanti dipende il destino di tutti, soprattutto di quelle nuove generazioni che pagano e pagheranno caro gli errori del passato, che si sommeranno inesorabilmente a quelli di oggi.
Appena quattro anni fa, l’astro nascente della politica italiana era Giggino, quello che voleva fare il premier: Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni, raccolse un misero 4,3%. Oggi Giggino non è più in Parlamento ed è sparito anche dai social. L’ultima immagine che abbiamo di lui è quel volo alla Dirty Dancing alla trattoria Nennella, nei quartieri spagnoli di Napoli: fanno una pasta alla genovese divina.
Se appena quattro anni fa lo avete votato, andate da Nennella, gustatevi un pranzo che vi resterà nel cuore e a fine pasto, sorseggiando il limincello della casa, chiedete ai proprietari se hanno notizie di Giggino, quello che voleva fare il premier. Magari vi diranno che Giggino è tornato nel luogo da cui era uscito: nella vostra pancia. E voi, ripensando quella fantastica pasta alla genovese, poggerete una mano sul vostro stomaco un po’ gonfio. E vi sembrerà di sentirlo, lì dentro.
Fabio Salamida
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