mercoledì 14 maggio 2014

L’Ilo deuncia: “Nel mondo la tutela della maternità è insufficiente”

Il 71,6% delle lavoratrici del mondo, non è adeguatamente tutelato in caso di maternità. Lo denuncia il rapporto dell’organizzazione internazionale del lavoro (Ilo). L’80% delle donne non tutelate si trova in Africa o in Asia, mentre quelle efficacemente protette sono solo il 28,4% del totale.
L'Ilo deuncia: "Nel mondo la tutela della maternità è insufficiente"-Redazione- L'Ilo, l'organizzazione mondiale del lavoro, ha pubblicato un rapporto dal titolo Maternity and paternity at work: Law and practive across the world dove si sottolinea come la tutela della maternità siainadeguata per 830 milioni di donne, ovvero il 71,6% delle lavoratrici. Quindi solo il 28,4% delle lavoratrici sono protette in maniera efficace e possono avvalersi dei benefici economici durante il periodo di maternità. La percentuale di coloro che legalmente hanno diritto a tutele è però più elevata: il 40,6%. La differenza tra le percentuali summenzionate deriva da una "mancata conoscenza dei diritti legali e dei benefici, capacità contributiva insufficiente, disparità nei sistemi di sicurezza sociale, controlli inadeguati, pratiche discriminatorie, lavoro nero ed esclusione sociale".
L'80% delle donne non tutelate, si legge nel rapporto, si trova in Africa o in Asia, dove "il lavoro nero è predominante e i tassi di mortalità materna e infantile sono ancora molto elevati". 
"Tra i 185 Paesi presi in considerazione – si legge nel rapporto – 98 (il 53%) rispettano i criteri Ilo di almeno 14 giorni di congedo, 42 di essi raggiungono o superano le 18 settimane, mentre 27 Paesi, il 15%, ne garantiscono solo 12".
Per quanto riguarda l'Italia, l'Ilo mette in evidenza luci e ombre: il nostro Paese garantisce 154 giorni di congedo (più di Germania, Francia e Spagna), ma è ancora indietro per quanto riguarda i permessi concessi ai padri e soprattutto per le lettere di dimissioni in bianco che vengono fatte firmare alle lavoratrici al momento dell'assunzione in modo che possano essere licenziate senza problemi, nel caso in cui restino incinte.
Una prassi, quella delle dimissioni in bianco che oltre all'Italia, è molto diffusa anche in Croazia, Grecia e Portogallo.
Sempre per quanto riguarda il nostro Paese, l'Ilo ha espresso apprezzamento per la riforma che prevede che le madri possano rinunciare al congedo parentale (sei mesi di astensione dal lavoro al 30% della retribuzione) in cambio di un voucher da spendere per una baby sitter o un nido. Si tratta, secondo l'Organizzazione, di un esempio di "politiche innovative tese a promuovere il ritorno delle donne sul posto di lavoro consentendo di soddisfare le responsabilità legate alla cura del bambino". 

http://www.articolotre.com/2014/05/lilo-deuncia-nel-mondo-la-tutela-della-maternita-e-insufficiente/

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