martedì 13 maggio 2014

Invalsi, è rivolta: gli studenti boicottano il test

Invalsi, è rivolta: gli studenti boicottano il test-Redazione-  "Valutati, non schedati!".
Da nord a sud imperversa la rivolta da parte degli studenti delle superiori contro i  testinvalsi, da sempre discussi. 
Test lasciati in bianco, studenti assenti, flash mob di fronte alla sede del Ministero dell'Istruzione: i quiz preparati dall'Istituto di valutazione per i ragazzi di seconda superiore hanno scatenato una vera e propria rivolta pacifica in tutto il Paese da parte di chi non ne condivide il metodo.
"Abbiamo deciso di disobbedire, di rifiutarci di sottoporci ad un meccanismo di valutazione escludente e ingiusto che mira a rendere la scuola pubblica sempre più a servizio delle logiche manageriali.", ha spiegato Danilo Lampis, dell'Unione degli Studenti. "Valutare non può significare schedare, mettere in classifica, favorire la competizione tra scuole e studenti, indirizzare e svilire la didattica rendendola un semplice bagaglio di nozioni da digerire per affrontare i test."
"Siamo l'unico Paese in Europa che somministra agli studenti in maniera censuaria e non campionaria dei test assolutamente inutili, che non tengono conto delle condizioni sociali ed economiche degli studenti e che aprono pericolosamente le porte a dei criteri premiali per le scuole che eccellono", prosegue. "A fronte di tutto ciò riteniamo veramente inaccettabile che si spendano 16 milioni di euro per finanziare questo strumento di valutazione dannoso e inutile".
"Da anni", continua, "si levano delle voci critiche in merito ai test, ma i governi non sembrano propensi ad ascoltare chi vive ogni giorno le scuole. Nel nuovo Def 2014 si inseriscono i test Invalsi alla base della revisione dei nuovi contratti per gli insegnanti e per i sistemi di reclutamento di dicenti e dirigenti scolastici. Il 4 maggio inoltre la presidente dell'Invalsi ha sollecitato gli insegnati a somministrare i test, convincendoli della bontà di questo strumento".
"Oggi boicottiamo i test", ha esplicato "perché pensiamo che sia giunto il momento di bloccare questa riforma strisciante della didattica e della valutazione. L'idea che si possa produrre un'istantanea della scuola pubblica senza tener conto delle specificità di ogni contesto e della processualità della valutazione non è solo deleteria ed errata, ma tende ad appiattire verso il basso la didattica, svilendo anche il lavoro dei professori. I test ci riducono a numeri e foraggiano l'idea dello studente come soggetto passivo, pieno di nozioni e incapace di pensare criticamente."
"Il Governo continua a procedere in maniera antidemocratica sul tema", incalza ancora. "Crediamo che si debba bloccare il nuovo Sistema nazionale di valutazione, congelare l'ipotesi di estensione dei test Invalsi all'ultimo anno delle superiori e aprire un ampia discussione nelle scuole del Paese. Siamo stanchi dei processi calati dall'alto, soprattutto se imposti nelle scuole che dovrebbero essere palestre di partecipazione e democrazia." "Siamo stanchi", conclude, "di veder spesi milioni su uno strumento inutile e dannoso quando non si rifinanziano le scuole e le università".

http://www.articolotre.com/2014/05/invalsi-e-rivolta-gli-studenti-boicottano-il-test/

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