Dell’Utri in viaggio verso Beirut con 50 chili di bagagli. Per i giudici: “deliberata volontà di fuga”
Marcello Dell'Utri partì per il Libano da Parigi, portando con sé 50 chili di bagagli e 30mila euro in contanti. Per i giudici del tribunale del Riesame di Palermo le modalità del viaggio confermano il tentativo di sottrarsi ai controlli in vista del verdetto della Cassazione.
-Redazione- Cinquanta chili di bagaglio sembrano essere troppi per una temporanea trasferta di ordine professionale o di piacere, e possono diventare l’indiziodella deliberata volontà di fuga. Ed è quello che ci dicono le valige di Marcello Dell'Utri, condannato a sette anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa in attesa di sentenza definitiva, attualmente piantonato all’ospedale civile di Beirut.
Mentre l’Italia si appresta a inviare la domanda di estradizione corredata dalla necessaria documentazione, ieri il tribunale del Riesame di Palermo harespinto l’istanza di annullamento dell’ordine di arresto perché: "Emerge amplissima la sussistenza della eccezionale portata delle ravvisate esigenze cautelari -scrivono i giudici- che a fronte di una programmata e dunque deliberata volontà di fuga consentono di ritenere le esigenze cautelari 'di un non comune, spiccatissimo e allarmante rilievo' tale da superare il divieto di custodia cautelare per gli ultrasettantenni". Dell'Utri di anni ne ha 72, ma secondo i giudici deve aspettare la sentenza in galera, perché la sua volontà di sottrarsi all'eventuale condanna e concreta e avvalorata da diversi elementi, uno su tutti il "viaggio" in Libano.
Secondo i giudici presieduti da Giacomo Montalbano il fatto che Dell'Utri abbia deciso di volare a Beirut partendo da Parigi il 24 marzo e non da Milano, città dove risiede, dimostra la volontà di sottrarsi ai probabili controlli in vista della sentenza di Cassazione sulla sua condanna per mafia originariamente prevista per il 15 aprile.
"Essendo operativi voli diretti per Beirut da Milano Malpensa -scrivono i giudici- il transito di Dell'Utri allo scalo parigino indubitabilmente non poteva che essere finalizzato ad eludere, in territorio nazionale, le procedure di controllo passaporti, cui sarebbe stato sottoposto se avesse utilizzato il volo diretto Milano-Beirut trattandosi di rotta esterna all'area Schengen".
"Essendo operativi voli diretti per Beirut da Milano Malpensa -scrivono i giudici- il transito di Dell'Utri allo scalo parigino indubitabilmente non poteva che essere finalizzato ad eludere, in territorio nazionale, le procedure di controllo passaporti, cui sarebbe stato sottoposto se avesse utilizzato il volo diretto Milano-Beirut trattandosi di rotta esterna all'area Schengen".
Secondo i giudici, il fatto che Dell'Utri, una volta arrivato a Beirut, abbia utilizzato il suo cellulare e la sua carta di credito, consentendo la sua facile localizzazione, come hanno sottolineato i suoi avvocati, è "irrilevante".
Il tribunale sottolinea invece la consistenza del bagaglio portato dall'ex senatore, due grosse valige per più di 50 chili di peso e la grossa somma sequestrata, 30.000 euro in contanti.
Dopo la decisione del Riesame, Dell'Utri resterà agli arresti ospedalieri a Beirut in attesa del verdetto della Cassazione che dovrà pronunciarsi sulla condanna a sette anni il 9 maggio.
http://www.articolotre.com/2014/04/dellutri-in-viaggio-verso-beirut-con-50-chili-di-bagagli-per-i-giudici-deliberata-volonta-di-fuga/
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