FOTO La rabbia dei parenti
Cartellone arrivi e partenze all'aeroporto di Pechino
Ahmad Jauhari Yahya, amministratore delegato della Malaysian Airlines, annuncia la scomparsa del volo MH370
Giornalisti assiepati allo scalo cinese
Familiari delle vittime presso il centro accoglienza della compagnia al Kuala Lumpur International Airport
Giornalisti assiepati allo scalo cinese
Familiari delle vittime presso il centro accoglienza della compagnia al Kuala Lumpur International Airport
Agenti cinesi di guardia all'area messa a disposizione delle famiglie delle vittime del disastro aereo
Rabbia, lacrime, urla alla conferenza stampa organizzata dalla Malaysia Airlines a Pechino, alla quale hanno partecipato alcuni dei parenti dei passeggeri del volo MH370, mai arrivato a Pechino. In molti lamentano di essere stati abbandonati dalla compagnia aerea che non ha offerto loro né assistenza, né informazioni utili. Alcuni familiari hanno lamentato che non sarebbe stata offerta loro neanche dell'acqua e l'unica informazione ricevuta consisterebbe in uno scarno comunicato della compagnia aerea.
L'aereo della Malaysia Airlines con a bordo 239 persone era in volo dalla capitale malese Kuala Lumpur verso Pechino. Parenti e amici delle vittime si sono ritrovati presso entrambi gli scali. L'aereo MH370 è partito 41 minuti dopo la mezzanotte, per un volo che sarebbe dovuto durare sei ore. A bordo c'erano soprattutto cinesi (153), 38 malesi, 12 indonesiani, ma anche australiani, europei e americani.
(ANSA)
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