di REDAZIONE
Le ambulanze di Roma sono ‘bloccate‘ nei pronto soccorso, alcune da ieri sera, a causa della mancanza di posti letto negli ospedali. Per questo motivo, al momento, il servizio del 118 e‘‘fortemente a rischio‘. A lanciare l‘allarme e‘ il direttore del 118 di Roma Capitale, Livio De Angelis, che chiede ‘l‘immediata liberazione delle ambulanze‘. De Angelis ha scritto una lettera ai responsabili di ogni pronto soccorso della capitale chiedendo ‘‘la liberazione delle ambulanze in quanto il servizio e‘ fortemente limitato‘‘. Il direttore del servizio 118 di Roma ha inviato la stessa lettera anche al Sindaco, al Prefetto, al Questore di Roma e alla Regione Lazio. Le ambulanze sono ferme nei pronto soccorso perche‘ il paziente e‘ costretto a restare in barella a causa della mancanza di posti letto. De Angelis chiede ‘‘a tutte istituzioni coinvolte di intervenire‘‘.
Questa è la capitale d’Italia forse nemmeno degna del terzo mondo. La cattiva gestione politica delle diverse amministrazioni succedutesi alla guida della Regione Lazio hanno portato il Servizio Sanitario Regionale (SSR) ad una situazione unica in Italia. Una condizione di triplice “default”: finanziario per la montagna di debiti via via accumulati; sanitario per la bassissima qualità dei servizi nonostante l’eccesso di offerta sanitaria; morale per il degrado di buona parte della sua classe politica responsabile del disastro attuale. Il buco creato nel corso degli anni ammonta a oltre 17 miliardi di euro e anche per il 2013 la tendenza è di una ulteriore voragine fra i 600 e i 900 milioni di euro. E c’è chi, corresponsabile di questo disastro, ancora ha la faccia di candidarsi come governatore. Leggasi Francesco Storace.
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