«Difendeva la figlia maltrattata dal fidanzato»
Secondo quanto riporta Il Giorno, pare che la vittima, accompagnata da un parente, fosse andata in quella ditta per un chiarimento, per dissapori di natura familiare: forse per difendere una delle sue tre figlie, che hanno 15, 18 e 22 anni. Quest'ultima gli aveva raccontato di aver subito maltrattamenti dal fidanzato e Guerrisi era andato proprio dalla famiglia di lui a chiedere spiegazioni. Una vicenda ancora da confermare e che sarà da chiarire nelle indagini, già iniziate: stando ai primi accertamenti non ci sarebbero denunce o visite al pronto soccorso. La ragazza sarà ascoltata dagli inquirenti per capire come siano andate davvero le cose e i reali motivi dietro un omicidio terribile.
Fermato lo zio del fidanzato della figlia
La svolta alle indagini già in mattinata: un uomo di 58 anni, Rocco Modafferi, è stato fermato con l'accusa di aver ucciso Guerrisi. Si tratta dello zio del fidanzato della figlia della vittima. Oltre a Rocco Modafferi, ritenuto l'esecutore materiale, i carabinieri hanno indagato anche altre due persone, entrambe italiane e parenti di Modafferi, con l'accusa di favoreggiamento personale. L'uomo si trova ora in carcere a Bergamo, dove sarà sentito dal gip. Per la individuazione del presunto autore del delitto sono state determinanti le immagini acquisite dalle telecamere di un sistema di videosorveglianza privato, che hanno ripreso la scena del crimine. Modafferi, incensurato, vive in un appartamento posto in un edificio limitrofo alla scena del crimine ed è il fratello della madre del ragazzo coinvolto nella disputa tra le due famiglie.
L'arma del delitto
La lite fra le due famiglie sarebbe dunque stata causata dai maltrattamenti alla figlia di Guerrisi da parte del fidanzato. Per tutta la notte sono anche proseguite le ricerche dell'arma del delitto, sia nell'abitazione dei Bonfiglio, sopra il capannone, sia nei campi circostanti. Sono stati sentiti i membri delle due famiglie che vivono nella Bergamasca da anni.
I carabinieri di Treviglio, che indagano coordinati dal sostituto procuratore Giampiero Golluccio, hanno interrogato per tutta la notte diverse persone appartenenti sia alla famiglia di Guerrisi, ucciso davanti alla Db Car di Domenico Bonfiglio, sia alla famiglia Bonfiglio. Entrambe le famiglie sono di origine calabrese e sembra che ieri Guerrisi fosse andato al capannone della Db Car, un'autorivendita di macchine, perché voleva difendere la figlia da maltrattamenti subiti dal fidanzato.
L'omicidio nel cortile di una ditta
L'omicidio è avvenuto nel pomeriggio di ieri, sabato 28 dicembre. Erano da poco passate le 14,30 quando in via Bergamo, il tratto dell'ex statale 525 Milano-Bergamo che attraversa la frazione di Fornasotto, sono stati sentiti dei colpi di pistola. Poco dopo il quarantaduenne è stato visto barcollare vicino a una pensilina degli autobus, dove è stramazzato a terra con il viso insanguinato. Un familiare che si trovava in zona è intervenuto per praticargli il massaggio cardiaco, ma ogni tentativo di rianimarlo si è rivelato vano. Anche il personale del 118, arrivato con un'automedica e un'ambulanza, non ha potuto che constatarne il decesso
La lite con 6 o 7 persone
I carabinieri della compagnia di Treviglio si stanno occupando di ricostruire l'accaduto e di risalire all'autore del delitto: tutto sarebbe cominciato con una lite nel vicino capannone della ditta di autonoleggi. Stando ai testimoni, 6 o 7 persone si sono messe a discutere animatamente, fino a quando è spuntata la pistola con la quale è stato ucciso il quarantaduenne. A quel punto l'uomo, benché gravemente ferito, ha cercato di scappare all'esterno dell'azienda: attraversato il cortile, si è accasciato sull'asfalto dell'ex statale, a una ventina di metri di distanza dal capannone dove era stato ferito pochi attimi prima. Nei pochi metri percorsi sono rimaste sull'asfalto le tracce di sangue.
Sesto omicidio nella bergamasca nel 2024
Si tratta del sesto omicidio del 2024 in provincia di Bergamo. Il 25 gennaio, a Martinengo, Diego Rota, 55 anni, è stato ucciso a coltellate in casa dalla moglie Caryl Menghetti; l'8 aprile, a Cologno al Serio, la nigeriana di 48 anni Joy Omoragbon è stata ammazzata dal compagno Aimiose Osarumwense; Sharon Verzeni è stata accoltellata nella notte tra il 29 e il 30 luglio, in strada a Terno d'Isola, omicidio per cui è stato arrestato il 30 agosto Moussa Sangare; Mykola Ivasiuk, ucraino di 38 anni, è stato ammazzato il 19 agosto fuori da un bar di Casazza; morte per cui è stato arrestato in Spagna Mouhssine Mohamed Amine. Sara Centelleghe, studentessa diciannovenne, è stata infine uccisa il 26 ottobre nella sua casa di Costa Volpino dal vicino di casa Jashandeep Badhan. Per tutti i delitti i carabinieri i carabinieri sono riusciti a risalire ai presunti autori.

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