“Ho trovato gli applausi e gli sfottò espressioni miserabili, indegne di un popolo che si definisce democratico e civile. I diritti umani sono di tutti ed è stato davvero penoso assistere a quello spettacolo.
Con il voto di ieri si è andati contro la Costituzione ma anche contro la nostra stessa conoscenza. Chi si dichiara contro il disegno di Legge Zan in realtà fa una dichiarazione di ignoranza e si allea con chi pensa che i gay siano diversi e da perseguire. Ricordiamoci che in Italia solo il 17 maggio 1990 l’omosessualità è stata tolta dalle ‘malattie mentali’ (...)
Sin dalle scuole primarie dovremmo insegnare ai bambini che devono essere rispettosi delle diversità vivendo l’inclusione come un comportamento normale. L’omofobia è figlia dell’ignoranza, che si combatte solo con l’istruzione”.
Sottoscrivo ogni, singola, parola di Paola Turci.
Un Paese in cui tocca a un’artista esprimere quello che la politica non è in grado di dire, fare e votare è un Paese tecnicamente morto.
Ti adoro Paola. ❤️ 🌈
Lorenzo Tosa
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