QUATTRO NOTIFICHE, UN GIORNO
Provate voi, a vedervi notificare, da un ufficiale giudiziario, quattro fascicoli contemporaneamente e a non farvi venire un infarto.
Provate voi, a scrivere con coscienza tutta la verità che avete guardato con i vostri occhi, verificato, documentato, e a vedervi trascinare in tribunale da gaglioffi che vanno a braccetto coi mafiosi e dunque lo sono anche loro.
Provate voi, a tenere la barra dritta: sul mestiere, sul ruolo del giornalista, sull’articolo 21, sul diritto dei cittadini di essere informati e bla e bla.
Provate voi, a fare un giornale indipendente e una cooperativa di giornalisti senza padroni, e su e giù.
Sarete odiati, denigrati, querelati (il minimo), infangati.
Il venticello della calunnia precederà i vostri passi.
Sarete soli.
Sarete semplicemente antipatici.
Non per quello che dite, non per quello che fate, ma perché lo dite l, perché lo fate.
Perché continuate a crederci, perché continuate ad esserci.
La soluzione sarà sempre quella: rimuovervi.
E quando si renderanno conto che non solo riuscirete a fare, e riuscirete soprattutto a dare, tanto, a quel sogno di libertà per cui tutto è iniziato, ma che lo fai mentre cercano di imbavagliarti e gambizzarti, allora vi odieranno per davvero.
Non vi perdoneranno la vostra inguaribile fiducia nella verità dei fatti e nel potere di cambiamento attraverso le parole.
Non ti perdoneranno mai che non ti pieghi e non ti arrendi.
E che continuerai a sorridere e ad amare incondizionatamente questo mestiere e il genere umano.
Marilù Nastrogiovanni
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