L’Oms dichiara lo stato d’emergenza: “Con i superbatteri, le malattie curabili tornano letali”

-Redazione- L'utilizzo di antibiotici da parte della popolazione mondiale, se da una parte ha salvato milioni di vite, dall'altra sta rivelando ora i suoi lati negativi. 

I batteri si sono evoluti, rendendosi sempre più resistenti ai medicinali, così da diventare più pericolosi e, dunque, talvolta letali. Si tratta di una situazione allarmante, che l'Oms non ha mancato di denunciare: "La minaccia che i germi resistenti ai farmaci rappresentano per la salute pubblica non è più una previsione per il futuro, ma un’emergenza reale già in atto in tutte le regioni del globo", ha spiegato infatti Keiji Fukuda, il vicedirettore dell'Oms per la sicurezza sanitaria. "Possono colpire chiunque, a ogni età, in ogni Paese, e senza un’azione urgente e coordinata da parte di ogni forza in campo il mondo si troverà a fronteggiare un’era post-antibiotica in cui infezioni comuni, che sono state curabili per decenni, potranno tornare a uccidere". 

Nel nuovo rapporto dell'Oms si parla di vera e propria emergenza: quella che stiamo attraversando, infatti "è una delle più gravi minacce sanitarie": "Gli antibiotici efficaci", ha ricordato Fukuda "sono stati uno dei pilastri che ci hanno permesso di vivere più a lungo e più sani, e di beneficiare della medicina moderna". 

Oggi, però, "a meno che non si prendano azioni significative per aumentare gli sforzi nella prevenzione delle infezioni, e per cambiare il modo in cui produciamo, prescriviamo e usiamo gli antibiotici, il mondo perderà progressivamente quanto ha conquistato sul fronte della salute pubblica. E le implicazioni saranno devastanti".

Vi è comunque una soluzione: l'Oms ha ricordato come quella contro i "super-batteri" debba essere una "guerra di alleanze": tutti devono contribuire, a partire dai cittadini, che non devono abusare o utilizzare in maniera scorretta gli antibiotici. Farmacisti e operatori sanitari dovranno invece prescriverli solo quando realmente necessari. In ultimo, anche la politica deve fare la propria parte, che ha il dovere di fornire mezzi alla sanità e al mondo dell'industria farmaceutica, affinché si possano trovare al più presto nuovi metodi per sconfiggere malattie che non sembrano più, adesso, così irrilevanti.

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