Il dolore degli amici di Luca Ponzecchi, il campione di cross morto a 17 anni
Luca Ponzecchi
Pisa - «ORA POTRAI fare gli scozzi assieme al Sic e tutti sappiamo che lo batterai». Centinaia di messaggi addolorati e increduli hanno invaso per tutta la giornata di ieri la bacheca di Luca Ponzecchi. Gli amici del 'Ponze', così Luca Ponzecchi era soprannominato amorevolmente, non si danno pace per la scomparsa del promettente centauro 17enne, morto nella notte fra lunedì e martedì mentre rincasava con il suo Motard dopo una partita di calcetto. Non è stata la sua amata moto a strappare la vita a Luca. Ma un malore, un arresto cardiaco improvviso, così come sembra certificare la diagnosi autoptica praticata questa mattina sul 17enne.
I genitori, Franco Ponzecchi e Lucia Spedale vivono queste ore di dolore circondati dall'affetto discreto di parenti e amici. Luca era il loro unico figlio. Accanto ad essi, anche molti compagni di classe e amici di Luca, che in casa Ponzecchi avevano trovato una seconda famiglia. Andrea, un compagno di classe di Luca, ricorda: "E' una famiglia meravigliosa. Con Luca eravamo praticamente fratelli. Almeno due volte a settimana si pranzava assieme o da me o dai suoi"
Martina De Bartolo, l’amica del cuore, è stata fra le ultime persone a sentire Luca prima che morisse. «Mi ha scritto un sms, quella sera come ogni sera. Mi stava molto vicino, perché in questo periodo ero molto fragile e lui era generoso e altruista. Ho saputo alle 6 di questa mattina (ieri ndr). Non ci posso credere. Luca era straordinario. Appena si è trasferito dal Classico all’Iti, due anni fa, ed è arrivato in classe con noi, fin dal primo giorno è nata una super-amicizia. Mi portava in moto dovunque. Anche quando pioveva e faceva freddo, d’inverno, andavamo a mare o a San Rossore o sulle spallette a sorridere. Ho dei ricordi indimenticabili con lui. Era fantastico — singhiozza Martina—. Eravamo impazienti di ritornare a scuola e festeggiare i miei 18 anni, lui li avrebbe compiuti l’11 giugno prossimo. Ogni anno si organizzava una bellissima cena fra pochi amici alla quale Luca, assieme alla sua fidanzata, Maria, si divertiva tantissimo. E anche quest'anno era impaziente di rifesteggiare".
La fidanzata di Luca, Maria, è ancora sotto choc. La loro storia durava da oltre due anni, ma erano amici da sempre e condividevano la passione per la moto e il sano divertimento con gli amici. Per tutta la giornata di ieri è stata accanto ai genitori di Luca Ponzecchi.
Anche Andrea Lusci e Pierfrancesco Jaquez, amici fraterni di Luca non si danno pace. «Niente poteva fermare Luca. Faceva le gare con la moto, amava la vita, ma non era spericolato», dice Pierfrancesco. «Le sole ‘pazzie’ che faceva con la sua moto erano uscire anche col diluvio — racconta Andrea — e a chi gli faceva notare che si sarebbe potuto ammalare rispondeva: ‘Non prendo mica la ruggine’». E il cugino motociclista, Umberto Muiolo, da Monza, è convinto: «Non è stato un incidente. Luca da amante della moto conosceva i rischi Aveva tre moto e quando andava su strada non correva. Lo faceva solo al crossdromo e in sicurezza». Quella notte, Luca, che stava rincasando dopo una partita di calcetto, viaggiava a velocità regolare sul suo Motard (moto da strada) , così come afferma il testimone della tragedia (che è stato anche il primo a prestare soccorso al 17enne sbalzato dalla moto sulla Rotonda della Pace), indossava una felpa e un paio di pantaloncini. Era accaldato dopo la partita. Potrebbe essere stata una congestione la causa della morte di Luca. Sull'asfalto, infatti, non vi sono segni di frenata, così come registrano i rilievi della Polizia Municipale. Oggi si conoscerà l'esito del riscontro diagnostico e dovrebbe essere decisa la data dei funerali del piccolo campione amato da tutti.
Eleonora Mancini
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