domenica 2 giugno 2013

Trapani: Massoneria con la coppola


Quando si parla di massoneria a tutti viene in mente la P2 di Licio Gelli e le famose lobby segrete tra massoni, politici e servizi segreti deviati. Sembrano tutti argomenti lontani e un po’ troppo distanti dalla nostra realtà, eppure anche la provincia di Trapani ci può insegnare qualcosa a riguardo. Le nostre zone, secondo l’opinione prevalente, sarebbero soggette soltanto al potere mafioso perché la figura del massone è apparentemente sconosciuta e invisibile. La realtà invece è molto diversa.

Senza voler generalizzare (non credo all’equazione massone = delinquente), immaginatevi però la pericolosità di tali organizzazioni segrete, in un contesto criminale e mafioso, se queste dovessero perseguire obiettivi illeciti e criminali. Se non avete molta fantasia abbandoniamo l’immaginazione e torniamo alla realtà di qualche anno fa.

È l’aprile del 1985 e in Procura, a Trapani, arrivano tantissime lettere di denuncia su presunte irregolarità in un concorso per comandante dei vigili urbani. Per fortuna arriva anche una soffiata: “Se decidete di indagare, date un’occhiata alle logge massoniche  del circolo culturale  Scontrino”.

Pochi giorni dopo alcuni poliziotti, guidati da Saverio Montalbano, il dirigente della squadra mobile di Trapani, sequestrano gli elenchi (circa 200 iscritti) di sei logge massoniche: Iside, Iside 2, Osiride, Ciullo d’ Alcamo, Cafiero e Hiram. Da un controllo più accurato gli investigatori capiscono però che il Centro culturale Scontrino nasconde un’ulteriore loggia. Questa è però coperta, cioè segreta, perchè i suoi quasi cento affiliati non sono presenti in alcun elenco. Si tratterebbe della loggia C, tuttora un bel rebus. Si sa che questa divenne attiva pochi giorni dopo il rinvenimento degli elenchi della P2 e si è spesso parlato di una partecipazione dello stesso Licio Gelli alla cerimonia inaugurale. Per qualcuno questa sarebbe addirittura l’organizzazione soprastante la stessa P2 e in contatto con la madre di tutte le logge italiane…

Tornando alle certezze, dai documenti ritrovati sembra che tutto ciò che riguardava la nostra provincia girasse attorno alla loggia Iside 2. I nomi che emersero allora erano tutti di personalità di primo piano legate al mondo delle istituzioni e della pubblica amministrazione: funzionari del comune, della provincia, della prefettura, imprenditori edili, commercianti, liberi professionisti, esponenti di rilievo della DC, il comandante dei vigili urbani, ecc

L’aspetto più grave è però rappresentato dai forti legami con Cosa Nostra. Nella loggia Ciullo d’Alcamo, ad esempio, erano iscritti Mariano Asaro, boss di Castellammare del Golfo, e due esponenti legati a Natale Rimi, boss della famiglia di Alcamo, figlio del mammasantissima Vincenzo Rimi.

Dagli elenchi emerse addirittura la partecipazione diretta di Mariano Agate, boss di Mazara del Vallo e massone vecchio stampo. Al maestro venerabile di Iside 2, Giovanni Grimaudo (già allora con numerosi precedenti penali), furono presto sequestrati altri elenchi. Si scoprirono così i nomi di Natale L’Ala, capomafia di Campobello di Mazara, e di persone legate direttamente  ai boss Calogero Minore e Gioacchino Calabrò.

Tutti gli iscritti, mafiosi e non, di questo sodalizio massonico interferivano sul funzionamento di uffici pubblici, si occupavano di appalti e di procacciamento di voti in occasione delle competizioni elettorali, tentavano di favorire posizioni giudiziarie e di corrompere appartenenti alle forze dell’ordine amici. Le affiliazioni massoniche offrivano inoltre a Cosa Nostra  uno strumento fondamentale per ottenere favori e privilegi in ogni campo, sia per la conclusione di grandi affari sia per l’aggiustamento di processi, come hanno rilevato numerosi collaboratori di giustizia. E’ stato accertato inoltre che l’ aeroporto di Trapani “Birgi”  nel 1980, l’anno in cui secondo il pentito Marino Mannoia, Andreotti sarebbe atterrato su un aereo privato per incontrarsi con i cugini Ignazio e Nino Salvo, era sotto il controllo di fratelli iscritti alla Iside 2.

La storica sentenza di condanna nei confronti del gran maestro della Iside 2, Giovanni Grimaudo e del suo vice, Natale Torregrossa, rappresentò il primo caso giudiziario di condanna inflitta a massoni per direzione ed organizzazione di associazione segreta. Iside 2 vanta però anche altri primati.

Tutti gli investigatori che tentarono di saperne di più sulla loggia segreta venivano, senza motivo, trasferiti immediatamente da Trapani ad altra sede. Sorte toccata sia al dirigente della Mobile Saverio Montalbano (trasferito a Palermo perché, secondo il questore, utilizzava l’auto blindata per un uso improprio) sia al commissario Ninni Cassarà. Entrambi sulle tracce delle logge massoniche coperte, entrambi pericolosi, entrambi trasferiti dall’allora questore di Trapani Mario Gonzales. Secondo il procuratore Franco Messina, il trasferimento di Montalbano fu un lampante esempio della capacità di penetrazione e di influenza sull’attività della pubblica amministrazione da parte della loggia Iside 2.

Oggi la situazione sembra cambiata ma…  non ne siamo poi così sicuri…

Bibliografia e fonti: Alfio Caruso (2005). Da Cosa nasce Cosa, Longanesi e C.
Archivio de La Repubblica 
Archivio del Corriere della Sera
http://senzamemoria.wordpress.com/2008/07/14/trapani-massoneria-con-la-coppola/

Nessun commento:

Posta un commento