mercoledì 19 giugno 2013

Speleologi per un giorno

Nelle grotte di Maratea dopo una giornata sulle spiagge più belle della Basilicata


spettacolari stalattiti e stalagmiti nella grotta delle Meraviglie a Marina di Marateaspettacolari stalattiti e stalagmiti nella grotta delle Meraviglie a Marina di Maratea
la statua del Redentore domina Maratea
il porto di Maratea, in Basilicata
la costa frastagliata di Maratea regala baie sabbiose e scogli raggiungibili con scalette
il litorale di Maratea offre scorci bellissimi
l’affollata spiaggia scura di Macarro, protetta dalla macchia mediterranea
(di Ida Bini) 

Tra le 131 grotte presenti nel territorio di Maratea, in Basilicata, la più spettacolare si chiama grotta delle Meraviglie, la cavità naturale più piccola presente nel nostro Paese, lunga 70 metri e larga 20 che in mezz’ora di visita regala spettacolari ed emozionanti sorprese. E’ un tripudio di stalagmiti e stalattiti che dalla notte dei tempi formano bizzarre e poetiche figure. Venne scoperta per caso nel 1929 durante i lavori per la realizzazione della statale 18 a Marina di Maratea e ancora oggi stupisce per la sua bellezza. 

Lungo il litorale di Maratea ci sono tante grotte che si insinuano nel costone roccioso del versante tirrenico lucano e che si alternano alle piccole spiagge sabbiose nascoste tra la vegetazione. Quelle che non si visitano da terra le si possono ammirare sott’acqua con bombole, pinne e boccaglio, noleggiati al porto di Maratea. 

Ovunque si incontrano lidi invitanti dove fermarsi a fare il bagno in un mare azzurro incontaminato che anche quest’anno ha ricevuto il prestigioso riconoscimento della Bandiera blu. E’ una certezza trovare il mare pulito lungo la costa di Maratea, così come è una certezza sapere che ovunque, nei trenta chilometri di litorale - dal canale di Mezzanotte al confine con la Campania e al fiume Noce, quasi in Calabria - si incrociano spiagge bellissime, da cartolina. La più seducente – e anche la più frequentata soprattutto in agosto – è la spiaggia del Macarro: l’arenile è di sabbia e ghiaia scura, protetto dalla macchia mediterranea e lambito da un mare che qui sotto ha tutte le sfumature del blu.

Non lontano si trovano cala Jannita, di sabbia nera, e tra gli scogli la spiaggia d’Ilicini, il cui promontorio termina con la spiaggia di Cala Vecchia, suggestiva lingua di sabbia nei cui fondali, secondo gli archeologi, si trova il relitto di una galea romana affondata per essersi avvicinata troppo alla costa. Vicino al porto di Maratea, infine, si può fare il bagno nella spiaggia di Maremorto, di ciottoli e scogli. 

Dopo una giornata al mare e nelle fresche grotte dei dintorni è bene fare una visita al borgo di Maratea, alle pendici del monte san Biagio, lontano dal mare. Cuore della cittadina è piazza Cavour, con la barocca chiesa dell’Addolorata e gli storici edifici nobiliari. Domina il borgo il monte san Biagio e la statua bianca del Redentore con le braccia aperte a proteggerlo; è la seconda statua più alta del mondo dopo quella di Rio de Jaineiro.

Nei dintorni meritano una visita i ruderi dell’antico borgo del Castello e il santuario di san Biagiocon un interessante affresco del Quattrocento. Da Maratea, seguendo l’esempio dei protagonisti del celebre film di Rocco Papaleo Basilicata coast to coast del 2010, è possibile viaggiare sull’altro versante della regione, un viaggio di 120 chilometri lungo la statale 653 della valle dei Sinni fino a Scanzano, esattamente come fanno nella divertente pellicola i suoi protagonisti. Nel film il tragitto viene fatto a piedi ma nella realtà è possibile farlo in un’ora circa d’automobile. 

Passare dal versante tirrenico a quello jonico permette di attraversare bellissimi e struggenti paesaggi rurali, punteggiati da paesi dimenticati dal tempo, fatti di sassi bianchi come i disabitatiAliano, dove venne in esilio lo scrittore Carlo Levi, e il suggestivo Craco, di una bellezza scenografica unica, circondato dai calanchi; piacevole è fare una sosta nei centri di Tramutola eNovi Siri.

(ANSA)

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