lunedì 17 giugno 2013

Mare 'grigio topo'? Ma colore non e' indice qualita' acque

Esperto Iss, inquinanti chimici trascurabili a livello sanitario



ROMA, 17 GIU - Ben il 96% delle acque costiere italiane e' promosso a pieni voti per livelli di balneabilita'.

Ma il dato lusinghiero segnalato dal Rapporto 2013 sulla qualita' delle acque di balneazione in Italia, curato dal ministero della Salute, sembra 'cozzare' col triste spettacolo di litorali 'grigio topo' con cui in vari casi i cittadini si trovano a fare i conti. Una contraddizione, pero', solo apparente, perche' in realta' il colore non e' indice della qualita' delle acque. A precisarlo e' il direttore Reparto ambiente acquatico dell'Istituto superiore di sanita' (Iss), Enzo Funari.

''Gli inquinanti chimici ed il colore che conseguentemente si determina nelle acque - ha spiegato Funari in occasione della presentazione del Rapporto al ministero della Salute - sono in realta' trascurabili da un punto di vista sanitario poiche' non danno luogo, appunto, ad effetti sanitari. Cio' perche' le concentrazioni raggiunte sono, di solito, basse''. Diverso e' il caso di incidenti o contaminazioni massicce di aree costiere, che le autorita' locali sono comunque tenute a segnalare ai cittadini. Insomma, commenta Funari, ''il colore delle acque del mare e' senza dubbio un elemento d'impatto, ma non ne determina una minore qualita'''.

Quanto alla presenza di alghe, questo elemento non rientra nei criteri di monitoraggio considerati nel Rapporto (la cui classificazione delle acque e' definita sulla base delle concentrazioni dei batteri Enterococchi intestinali ed Escherichia coli). Ad ogni modo, chiarisce Funari, ''va sottolineato che l'unica alga pericolosa per la salute dell'uomo, poiche' tossica, e' la ostreopsis ovata, ma la sua presenza nelle aree costiere e' sotto controllo''. (ANSA)

Nessun commento:

Posta un commento