domenica 2 giugno 2013

I talebani che cercano reclute su Facebook

di  - E' durata meno di una settimana l'iniziativa dei guerriglieri pakistani


I talebani che cercano reclute su Facebook

La scorsa settimana ci si è accorti che il portavoce della sezione pakistana dei talebani, Ehsanullah Ehsan, aveva confermato di aver aperto Umar Media TTP, il gruppo ufficiale-ufficioso di reclutamento e propaganda dei Talebani su Facebook: pagina che è stata chiusa alla velocità della luce e ad oggi non è più raggiungibile sul social network.

TALIBAN FACEBOOK - La pagina era stata scoperta dal gruppo di monitoraggio SITE che aveva individuato questa pagina con 281 “likes”; le forze paramilitari islamiche che hanno portato a termine l’attentato nei confronti della bimba Malala Yousafzai in Pakistan, scrive il Washington Post, avevano più che altro diffuso “post in stentato inglese, principalmente avvisi di lavoro per posizioni come video editor e traduttore degli ‘attuali affari della jihad’ e dei movimenti islamici”; secondo il Los Angeles Times gli ultimi post invitavano gli ultimi post “a diventare contributor al nuovo magazine del gruppo, chiamato Segno del Califfato”. Qualche frase dal post degli jihadisti: “La penna è più forte della spada. Ecco l’occasione di usare questa incredibile arma. Vi andrebbe di scrivere per Ahyah-e-Khilafat? Scriveteci di quel che volete, della jihad, della storia, dei movimenti islamici”.
SOTTO CONTROLLO - E ora il giornale della capitale americana si chiede che destino attende i 281 soggetti che avevano cliccato su Like per quella pagina, con ogni probabilità finiranno nelle maglie dell’Fbi che ha già in passato utilizzato i social network per tenere sotto controllo potenziali sospettati. Questo gruppo Facebook sembra essere l’ennesima dimostrazione che le organizzazioni estremiste “rimangono inchiodate a settori nicchia di Internet per diffondere i loro messaggi”; farebbe eccezione Hamas che ha una potente presenza su Twitter dove le brigate Al Qassam (@alqassambrigade) hanno 43mila seguaci e twittano costantemente contro Israele.

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