domenica 9 giugno 2013

I danni del fascino


Tra i grandi studiosi del fascino volgarmente chiamato iettatura o malocchio e’stato il grande giurista del 1800 Nicola Valletta oltre al grande studioso delle tradizioni popolari Ernesto De Martino, tra i tanti casi di distruzione malefica  appunto il De Martino nel suo famoso libro ‘’sud e magia’’ narra le malefatte del principe di Ventignano di Napoli:
Egli quando nacque la nutrice cui fu’ affidato perse il latte, il padre fu’ rimosso dalla carica di ambasciatore in Toscana, molti anni dopo il genero che da scapolo era stato un grande libertino non pote’ consumare il matrimonio con la figlia del nobile per effetto della benedizione paterna impartita alla coppia, il giorno in cui il principe entro’ in seminario tutti i studenti della sua classe furono colpiti da una grave tosse convulsa, tutti gli anni otteneva una sorta di borsa di studio ed una volta che fu classificato secondo il vincitore mentre si recava sul palco per prendere il premio cadde dal palco rompendosi una gamba.
Poiche’ egli decise di intraprendere la vita religiosa, Il giorno in cui entro’ nel Convento di Camaldoli dopo il suo ingresso apparve l’ordinanza della Repubblica Partenopea che sopprimeva le comuinita’ religiose.
Egli allora abbandono’ la vita monastica scegliendo quella mondana, recandosi la prima volta al San Carlo quella sera stessa il teatro prese fuoco, invitato ad una festa da una certa contessa, accadde di tutto, gran temporale che impedi’ di restare in giardino ove fu’ allestita la festa, crollo di un lampadario, stecca della prima donna del S Carlo che abbandono’ la sala sentendosi dominata da una forza nefasta superiore.

Nel famoso libro di Nicola Valletta ‘’Fascino volgarmente detto Jettatura a cura di Umberto Attardi’’ tra i molteplici episodi narra di una donna naturalmente Jettatrice avendo toccato benevolmente il ventre di una sua amica incinta, causo’ la morte del feto, altri episodi che ammazzavano con una semplice stretta di mano e con l’emanazione dell’ alito. De Martino tralatro conclude il suo libro dando un avvertimento al lettore, se incontrate una persona taciturna, magra, pallida di color giallognolo, leggermente curvo e con gli occhi leggermente sporgenti sordidi e lucenti che tende a mascherare con occhiali normalmente scuri, con sopracciglia folte e unite e naso ricurvo, senza meno egli e’n uno jettatore, dovete evitare che vi guardi per primo chinando il capo presentandogli il dito medio teso, ancor meglio se avete in tasca corni di giada o di corallo il maleficio e’ scongiurato, se invece egli vi ha scorto per primo il male e’ fatto e non c’e’ rimedio, altresi’ spiega la natura e i rimedi sulle strette di mano dei dialoghi e dei sguardi situazioni altamente rischiose
Lo stesso De Martino cita altri episodi come il caso di una persona che ando’  a trovare un ingegnere edile amico, nel complimentarsi sulla costruzione il palazzo crollo’, una suora che accarezzo’ beneaugurando una bambina ella mori’ all’istante,

 Antonio Bacolini

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