venerdì 28 dicembre 2012

È morto Emidio Greco



Il regista Emidio Greco

Il regista si è spento oggi pomeriggio all’ospedale Fatebenefratelli dopo
una breve malattia. Nel 2011 il suo ultimo film, “Notizie dagli scavi“
ROMA
Era un uomo dritto, segreto, tenace e riservato come solo un torinese può essere, Emidio Greco, di professione intellettuale, di passione regista cinematografico. È morto oggi, dopo una breve malattia, all’ospedale Fatebenefratelli di Roma. 
Nato a Leporano, vicino Taranto, il 20 ottobre 1938, a Torino ci era arrivato da ragazzino e lì aveva completato gli studi, scoperto la passione per il cinema, formato una coscienza politica e culturale a cui si sarebbe sempre attenuto come un soldato alla parola data. Ma negli anni ’50 per fare il cinema c’era solo un luogo: Roma e il Centro Sperimentale di Cinematografia dove Emidio si iscrive, diplomandosi nel 1964. Due anni dopo lavora già alla Rai come autore di documentari e ben presto torna anche al Centro, ma in veste di insegnante. Il vento del ’68 lo vede militare nell’Anac, l’associazione degli autori cinematografici, e lo porta poi a frequentare Roberto Rossellini che accompagnerà in Cile per una celebre intervista filmata a Salvador Allende nel 1971. Il fascino della cultura sudamericana lo contagia e, tornato in patria, sarà un racconto di Antonio Bioy Casares, a dargli l’ispirazione per il debutto nella regia. Firma la sceneggiatura e realizza nel ’74 «L’invenzione di Morel», un saggio di maturità artistica che ne fa, da subito, una vera promessa. Da allora dirigerà soltanto sette film e forse saranno le traversie della sua opera seconda, la più ambiziosa, «Ehrengard» a segnare una carriera tormentata quanto significativa.  

Il progetto di Ehrengard’’ è del 1982 (nel frattempo Greco aveva lavorato con la Rai firmando «Un caso di incoscienza»), ma il film sarà distribuito solo nel 2002 a causa del fallimento dei produttori. Il 1991 però è l’anno di «Una storia semplice», il suo primo incontro con i romanzi di Leonardo Sciascia: un cast eccellente con Gian Maria Volonté, Ennio Fantastichini, Massimo Dapporto, Ricky e Giammarco Tognazzi garantirà al lavoro grande visibilità, l’invito in concorso alla Mostra di Venezia, un Nastro d’argento. Seguiranno «Milonga», «Il consiglio d’Egitto», ancora da Sciascia e presentato nel 2002 al festival di Montreal, «L’uomo privato» (2007) e «Notizie dagli scavi» del 2011 con Ambra Angiolini e Giuseppe Battiston, dalla novella di Franco Lucentini, una delle storie più care a Emidio Greco che lo sognava sullo schermo già dall’apparizione nel 1964. 

Tutti i suoi film hanno viaggiato nel mondo, attraverso i festival, anche se la Mostra di Venezia era la sua vera casa. Regista sottile, maestro di eleganza visiva, conoscitore del cinema e amante della rarefazione antonioniana, Emidio Greco è stato un maestro sommesso e tenace, che amava militare da intellettuale e sognare da poeta. Tra le sue ultime invenzioni, le Giornate degli Autori, sezione delle associazioni cinematografiche alla Mostra del cinema che volle, insieme all’amico Citto Maselli, nel 2004. La sua lucidità, le sue analisi spietate quanto puntuali sullo stato del cinema, la sua sobria lealtà alle idee e alle poetiche che aveva sposato con la vita e le opere, restano insostituibili.  

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