lunedì 31 dicembre 2012

L'Italia alla fame



L' Italia alla fame
(17:00)
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Il blog si è recato alla mensa della Caritas a Milano, a due passi dalla grande statua di San Francesco posta all'inizio di corso Indipendenza. Ogni giorno la coda fuori dalla mensa di chi non può permettersi un pasto aumenta e se, fino a un anno fa, la maggioranza era composta da stranieri, comunitari e extracomunitari, oggi gli italiani sono in maggioranza. Abbiamo raccolto alcune testimonianze, tutte dignitose, dei nuovi poveri, degli esclusi, di un esodato, di un egiziano, di un ex imprenditore, di un brasiliano tra i 4.000 che sfilano fuori dai cancelli ignorati dai passanti.
Testimonianza di un italiano rimasto senza lavoro a un anno dal pensionamento
- Sono un cosiddetto esodato, di quelli che hanno lavorato, costruito, contribuito a formare una sorta di democrazia che rendeva il nostro Paese vivibile malgrado l’inquinamento delle cosiddette istituzioni, l’inquinamento mafioso e criminoso che brulica attorno alle istituzioni, al Parlamento e in tutte le sue ramificazioni a piramide. Sono un esodato perché sono onesto e nell’azienda in cui ho lavorato per 30 anni essere onesto con tutto quello che ne consegue, non è mai piaciuto. Se sei onesto non sei ricattabile, non sei assoggettabile, quindi hanno messo in moto una macchina, non solo con me, ma con una buona parte di dipendenti che risultavano scomodi e non solo per il costo. Il costo, tutto sommato è relativo, ma per il ruolo che avevamo che non era più adeguato ai loro scopi e al nuovo modello di economy che il golpista Monti adesso sta tramutando in una grande orchidea. Sembra sia arrivato lui a salvare il Paese e peggio di così non poteva andare! Ho iniziato a lavorare a 19 anni, assunto in regola come tecnico, ho lavorato in vari posti. Alla fine sono stato assunto alla RAI, negli ultimi 10 anni, facevo le dirette Tv in esterna sulla Bivan, quindi non è un lavoretto da poco, non per gratificarmi né qualificarmi, però ci vuole una buona conoscenza. Due anni fa la RAI ha detto che questo servizio non gli serviva più perché non è un servizio pubblico, è un servizio privato. Sono più di due anni che vado a destra e a manca, riesco a fare qualche lavoretto per caso perché nessuno ti vuole, con l’esperienza che ho… Hanno detto chiaramente che a me mi devono pagare: “Non possiamo farti lavorare per niente, ti dobbiamo pagare, preferisco avere qualcun altro”. E così non mi vuole nessuno! La pensione non me la danno perché è arrivata una sorta di zecca che ha detto: “Facciamo crepare chi lavora su indicazione, su volontà e su pianificazione di Confindustria”. Perché è stata Confindustria a fare questo golpe, non c’è niente da fare, che poi anche quella mezza sinistra l’abbia sostenuto per rimanere sul carro è un’altra cosa. Oggi come oggi appartengo a quelle più di 200.000 persone... sono abbastanza attivo con il sindacato, quello che si può definire ancora così. Sono più di 200.000 le persone nelle mie condizioni che sarebbero andate in pensione nel 2014 e invece non ci andiamo più e non sappiamo cosa ci succede. Quei pochi soldi che mi rimangono devo centellinarli sperando che domani possa cambiare qualcosa! Sono rimasto da solo adesso per fortuna perché almeno i miei guai me li tengo per me, però sto iniziando a odiare questo Paese e buona parte della sua gente perché la maggioranza non ha una collocazione degna di un Paese occidentale. Domani mattina vado a firmare per le liste di Beppe Grillo perché ce l’ho tra i preferiti da tantissimo, spero che possa essere utile, ciao a tutti!

"Testimonianza di un uomo egiziano in Italia da 30 anni
-Da tre anni vengo qua, ho bisogno di questi posti, c’è bisogno di questi posti, per fortuna ci sono che aiutano la gente a andare avanti.
Intervistatore: Tu non hai lavoro?
-L'avevo, purtroppo l’ho lasciato, vivo in una situazione un po’ particolare: mi hanno sfrattato anche da casa, vivo quasi fuori, per non fare altra strada sbagliata, questa mi fa continuare fino a che non trovo una soluzione.
Intervistatore: Stai cercando un lavoro?
-Sì, sarà difficile, però con l’aiuto di Dio salta fuori qualcosa di positivo
Intervistatore: Da dove vieni?
-Egitto
Intervistatore: Sei in Italia da quanto tempo?
- Sì da quasi 30 anni, lavoravo, pagavo contributi, una vita normale, poi all’improvviso c’è stato qualcosa che non è andato, lasciato il lavoro, mi sono trovato una situazione di disagio, tutto lì. Colpa di Bossi - Fini, la legge fatta tempo fa, ha danneggiato tanta gente come me: il permesso di soggiorno non si rinnova, anche se trovo un lavoro adesso col permesso di soggiorno non vale, non ti prendono. Io do la responsabilità a questa, non voglio dire una parolaccia, ma una legge così razzista ha danneggiato tanta gente come me.

Testimonianza di un ex- imprenditore italiano
Lei mi ha chiesto come mai vengo qui a mangiare in questa mensa. Io sono un ex imprenditore, 4 anni fa ho avuto dei grandissimi problemi dovuti un po’ alla mia ex moglie, è successo un casino. Un disastro perché sai quando vai un attimo fuori di testa, avevo una bella attività e davo lavoro anche a diversa gente, insegnavamo inglese, facevamo corsi di inglese, nel giro di una settimana sono andato in crisi, prima io e poi ho fatto andare in crisi l’azienda e voilà dal venerdì al lunedì chiuso tutto, moglie, banche. Non è che si mangi tanto male, sono puliti, ci sono dei volontari che mangiano con noi. I volontari sono persone normali che lavorano qui dentro, si siedono a tavola e mangiano con noi. Ho una casa, ho difficoltà a pagare l’alloggio, non ce la faccio, ecco il motivo per cui vengo qui. E’ chiaro, sto cercando in qualche maniera di tirarmi fuori e di ricominciare una vita normale, però è molto difficile, soprattutto quando hai le banche contro. Attualmente insegno inglese, ho vissuto 30 anni in America, per cui continuo a fare il mio lavoro con i privati e riesco a vivere in questa maniera. Conto di rimettere su l’attività come prima, però non è che sia tanto semplice, perché bisogna fare degli investimenti. Pertanto devo sopravvivere! Vengo perché effettivamente questo posto mi dà una mano, risparmio quei 300-400 € al mese per nutrirmi, questo è tutto quello che posso dire.

Testimonianza di un uomo brasiliano rimasto senza lavoro qui in italia
In mancanza di lavoro vengo a mangiare qui. Ho perso il lavoro nei mesi scorsi, ho lavorato per una persona che doveva farmi il permesso, però lui ha sbagliato, non mi ha fatto nessun documento e adesso senza permesso e senza lavoro vengo qui a mangiare. Io volevo andare in Brasile prima di Natale. Voglio stare qui 2 o 3 mesi e basta. Ci sono tante persone cattive, per questo vengo a mangiare qui. Ne approfittano. Ho lavorato in nero. Lui aveva la sanatoria, ha preso il mio passaporto e tutto per i documenti e non ha fatto niente.
Intervistatore: Ti pagava quando lavoravi lì?
- Pagava come voleva se a tempo, a giornata
Intervistatore: Cosa facevi?Intervistatore:Hai un posto dove dormire o vai nei dormitori?
-No, pago affitto.
Intervistatore: Avete dei diritti come lavoratori, o lavorate sempre in nero?
Lavorato sempre in nero! Due o tre anni in nero. E’ complicato, ho lavorato già per 4 persone, ma nessuno può fare niente per metterti in regola!

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