martedì 2 ottobre 2012

Grillo sul Washington Post, 'il comico che fa tremare l'Europa'


Il quotidiano americano dedica un lungo articolo al fondatore del Movimento 5 Stelle

La prima pagina del Washington Post

L'articolo su Beppe Grillo comparso sul Washington Post

"Assomiglia a Jerry Garcia, scherza come John Stewart e assicura che il mondo non ha nulla da temere dall'uomo più divertente d'Italia. E allora perché l'Europa teme quel terremoto politico che è Beppe Grillo?". Si apre così l'articolo che il Washington Post dedica al comico italiano, fondatore del Movimento 5 Stelle. Un pezzo a firma di Anthony Faiola, che il quotidiano pubblica in prima pagina, sotto il titolo: 'Un comico vuole avere l'ultima risata nella crisi del debito italiano'.
Il Washington Post spiega che Grillo viene paragonato a Benito Mussolini, ma il suo messaggio si avvicina piuttosto a quello del liberale americano Michael Moore e i suoi sostenitori sono tutt'altro che estremisti nostalgici del Duce. "Mi chiamano populista, ci chiamano nazisti e mi chiamano Hitler, ma non capiscono - spiega Grillo, intervistato da Faiola - Quello che sta succedendo è che il nostro movimento sta riempiendo uno spazio simile a quello dei nazisti in Germania o (Marine) Le Pen in Francia. Ma non siamo per niente come loro. Siamo gente moderata e bellissima e siamo l'ultima cosa rimasta tra l'Italia e i veri estremisti".
Il giornale americano spiega ai suoi lettori che Grillo "vuole promuovere un referendum sull'euro e afferma che l'Italia dovrebbe seguire il percorso di Argentina e Ecuador sospendendo il pagamento del suo debito nazionale". Il suo movimento, si legge nell'articolo, "riempie un vuoto politico" e gli ultimi sondaggi mostrano che ha il sostegno di un italiano su cinque, ma il suo stile "gli attira inevitabili paragoni con Benito Mussolini".
"In un Paese che, al contrario della Grecia, è considerato troppo grande per naufragare, la nomina di emergenza di Mario Monti l'anno scorso, un tecnocrate ex presidente di università, chiamato a prendere il posto del playboy offuscato Silvio Berlusconi è stata come una grazia salvifica per l'Europa", aggiunge il giornale ricordando che "la settimana scorsa Monti non ha escluso la possibilità di continuare come primo ministro se gli verrà chiesto, anche se questo dipende largamente dalla vittoria alle elezioni di coloro che lo sostengono nei partiti di centro-destra".
L'Italia "e' il Paese che potrebbe segnare il successo o la fine del futuro dell'euro con le prossime elezioni", sottolinea il Washington Post, secondo il quale "nei prossimi mesi gli italiani potrebbero aprire il piu' preoccupante capitolo" della crisi europea. E "la chiamata di Grillo per un referendum sull'euro in Italia e il suo messaggio anti-austerity lo mettono in una compagnia simile a una serie di leader populisti europei, inclusi Le Pen in Francia, Stronach in Austria e Geert Wilders in Olanda". Intanto i partiti tradizionali sono in difficoltà e si profila sempre più lo scenario "di un Parlamento debole e diviso o scettico sulle riforme di Monti".
In questo contesto, a una parte degli italiani Grillo appare "profetico", scrive ancora il giornale, e lo scandalo in Regione Lazio, con le foto del 'toga party' in stile romano, "sembra soltanto provare l'opinione di Grillo che la classe politica italiana è in bancarotta morale e non salvabile". (ANSA)

  

Nessun commento:

Posta un commento