Benito Mussolini nel 1929 fondò l’Accademia d’Italia, Ai membri di questa nuova istituzione, selezionati direttamente da Mussolini, venivano dati un cospicuo assegno, un'uniforme e il titolo di Eccellenza. Fermi fu il solo fisico scelto nella prima tornata di assegnazioni, nonostante la sua giovane età e gli "inesistenti meriti fascisti".
Dopo la sua nomina all’Accademia d'Italia (un’istituzione creata da Mussolini in contrapposizione all'Accademia dei Lincei) Fermi entrò a far parte dell’élite del Fascismo ma cercava di limitare il più possibile la sua presenza ad eventi pubblici. Quando nel 1930 il principe ereditario, Umberto II di Savoia, convolò a nozze, furono invitate le più alte cariche dello Stato. A Roma furono bloccate e presediate numerose strade, tra cui via Nazionale che bisognava attraversare per recarsi all’Istituto di fisica.
Fermi viaggiava in una piccola Peugeot gialla e indossava un anonimo abito grigio, invece che la sua sfarzosa divisa d’Accademico d’Italia, e si ritrovò bloccato dalle forze dell’ordine.
Ricordandosi di aver in tasca il suo invito alle nozze, lo mostrò ad un ufficiale dicendo:
"Sono l’autista di Sua Eccellenza Enrico Fermi e devo andarlo a prendere. Posso passare?”
Tratto dal libro "Enrico Fermi, fisico. Una biografia scientifica" di Emilio Segrè.
Storie Scientifiche
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