“Malgrado il clima di festa assoluta, percepisco che qualcosa non va.
Chiedo a Vito Scala (massaggiatore degli Azzurri) se ha orecchiato niente, e lui mi dice che ci sono problemi con Riva(Team manager della Nazionale), quando ha sentito che sul grande pullman scoperto diretto al Circo Massimo non saliranno soltanto la squadra e lo staff che l’ha assistita al Mondiale, ma anche altri addetti federali e soprattutto qualche uomo politico, ha fatto una piazzata.
Lo vedo in fondo alla sala, scuro in volto: cercano di trattenerlo, ma lui ha deciso.
Scende rapidamente la scalinata interna, sbuca nella piazza accanto al pullman parcheggiato, si fa aprire il vano bagagli dall’autista sbigottito, prende il suo trolley e se ne va, immagino alla ricerca di un taxi.
Se già lo ammiravo prima, per il suo passato di Campione e per quella disponibilità unica a mettersi sempre dalla parte dei giocatori, adesso sento di amarlo proprio.
Trovo esaltante la sua capacità di non perdonare, di non lasciarsi scivolare addosso tutto come invece facciamo noi, che in quell'atmosfera di festa fingiamo, per quieto vivere, di non ricordare cosa aveva detto Tizio, cosa aveva proposto Caio, quanto ci aveva insultato Sempronio.
Gigi invece aveva chiarito di essere disposto ad andare a stringere qualche mano, non a far salire tutti sul pullman dei vincitori. E con totale coerenza, una volta appreso che anche chi ci aveva osteggiato sarebbe entrato nelle foto, se ne va”.
Francesco Totti racconta con ammirazione la reazione di Gigi Riva contro i poteri forti del calcio e della politica.
Era il 10 Luglio e al Circo Massimo si stava per celebrare la vittoria dei Mondiali di Germania 2006 con una grande festa.
Hombre Vertical!
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