venerdì 3 novembre 2023

Luisa Spagnoli

 


Quando finì la Grande Guerra, tutti si aspettavano che le donne assunte nei suoi stabilimenti in sostituzione degli uomini venissero mandate a casa. Lei invece le confermò tutte. L’azienda divenne al 90% femminile, con un welfare “rosa” da far invidia a quelli odierni.


C’erano asili nido, il diritto all’allattamento e persino il congedo retribuito di maternità, perché non voleva che una donna dovesse scegliere tra lavoro e figli; c’erano corsi di alfabetizzazione per le operaie, perché sapeva che per una donna l’emancipazione passava innanzitutto dal saper leggere e scrivere. C’era un clima accogliente creato da una donna straordinaria, Luisa Spagnoli, per le centinaia di operaie da lei assunte nell’azienda che avrebbe fatto la storia, quella dei BaciPerugina, che lei stessa inventò.


Nata ieri, il 30 ottobre del 1877, sapeva cosa significasse essere donna a quel tempo. Per questo fece tutto ciò che poteva e anche di più per le donne che assumeva. 


Creò un modello di welfare che continuò anche dopo la sua prematura scomparsa, dato che la sua famiglia, negli anni Quaranta quando l’Italia era alla fame, continuava a prendersi cura delle lavoratrici e dei lavoratori dell’azienda, costruendo persino casette a schiera.


Ricordando Luisa Spagnoli, anche quest'anno riflettiamo sul fatto che una donna nata nell’Ottocento e morta prima della Seconda guerra mondiale, seppe dimostrarsi più imprenditrice (vera) di tante e tanti che oggi si autoproclamano tali.

Leonardo Cecchi 

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