“Dopo la vittoria al mondiale, ero rimasto allo stadio più degli altri per le interviste e tornai in albergo non con le guardie del corpo, come succede oggi, ma sul furgoncino del magazziniere. Gaetano (Scirea n.d.r.) mi aspettava. Mangiammo un boccone, bevemmo un bicchiere di vino, ci sembrava sciocco festeggiare in modo clamoroso: mica si poteva andare a ballare, sarebbe stato come sporcare il momento. Tornammo in camera e ci sdraiammo sul letto, sfiniti da troppa felicità. Però la degustammo fino all’ultima goccia. Niente come lo sport sa dare gioie pazzesche che durano un attimo, poi bisogna farlo durare nel cuore.
Per sempre…”
[Dino Zoff]
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